Sausage Party – Vita Segreta di Una Salsiccia, recensione

Sausage Party – Vita Segreta di Una Salsiccia

Benvenuti alla fiera del doppio senso! Puritani astenersi, prego, con Sausage Party – Vita Segreta di Una Salsiccia avrete di fronte 89 minuti di pura malizia e ambiguità.

 

Nulla è sottinteso nella storia ideata e scritta da Seth Rogen, che non è certo nuovo a questo tipo di comicità piuttosto becera e facilona, ma che ha impiegato quasi 8 anni per riuscire a farsi produrre un film del genere. Era infatti dai tempi del lungometraggio di South Park – Il film più grosso, più lungo & tutto intero, che un cartone animato non riceveva il Rating R (= Restricted. Vietato cioè ai minori di 17 anni per contenuti di sesso espliciti, linguaggio inappropriato e uso di droghe).

Prendendo spunto dallo stra-abusato universo Disney (si vedano i guanti bianchi sulle mani dei personaggi), Rogen si domanda come sarebbe un mondo dove le cibarie di qualsiasi genere avessero vita propria e provassero dei sentimenti.

Sausage Party: il trailer italiano del film d’animazione

Nascono così le avventure della salsiccia Frank (Seth Rogen), della “panina” Brenda (Kristen Wiig) e di tutti gli alimenti che occupano gli scaffali del supermercato Shopwell’s. Dapprima convinti che gli “Dei-Umani” li acquistino per portarli nel Grande Oltre, luogo magico e paradisiaco, dovranno presto ricredersi: lo scopo delle “divinità” è quello di ucciderli tutti per provvedere al proprio sostentamento.

Nella banalità della trama sono inserite alcune sequenze piuttosto azzeccate, come quando assistiamo alla strage dei prodotti finiti in terra, fracassati e quindi “morenti”, esilarante citazione dell’opening scene di Salvate il Soldato Ryan.

Anche il cast di doppiatori aggiunge quel quid in più: oltre a buona parte del cast di Facciamola Finita (Rogen, Michael Cera, Jonah Hill e James Franco), troviamo Salma Hayek nei panni di una sensuale taco messicana dai particolari appetiti sessuali, e un Edward Norton alle prese con l’ottima imitazione di Woody Allen nelle vesti dell’ebreo bagel Sammy.

Tuttavia Sausage Party – Vita Segreta di Una Salsiccia non risulta davvero provocatorio quanto vorrebbe essere. L’uso sfrenato di parole scurrili e dialoghi dai forti doppi sensi – che si perdono in gran parte nel doppiaggio italiano – non contraddistingue il cartone dalla massa. Anzi, lo amalgama ad essa nell’involgarirsi generale dello star system e del pubblico.

sausage-partyGli espliciti rimandi ai problemi odierni, quali il conflitto arabo-palestinese (ridotto a mediocri qualunquismi e “risolto” in becere performance omo-erotiche) o la disabilità (si veda Gomma, tetraplegica cicca di chewing-gum foggiata à la Stephen Hawking), sono negativamente dissacranti, se non offensivi.

In uscita nelle sale italiane il prossimo 31 ottobre, Sausage Party – Vita segreta di una Salsiccia ha già incassato in America più di $ 97 milioni, a fronte di una spesa di partenza di soli $ 20.

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