#RomaFF12: Scotty and the secret history of Hollywood, recensione

Scotty and the secret history of Hollywood

Scotty Bowers è un arzillo novantenne che vive a Los Angeles da quando è tornato dalla Seconda Guerra mondiale. È un accumulatore compulsivo, le varie case che ha sono stracolme di oggetti, cimeli e semplice spazzatura. Scotty ha scritto e pubblicato un libro in cui racconta come a partire dagli anni ’50 la sua principale attività fosse fornire “servizi di piacere” ai divi di Hollywood e non solo.

 

Tra le sue braccia sono passati da Cary Grant a Katharine Hepburn, fino a Edward e Wallis, duchi di Windsor.

Matt Tyrnauer, regista di Valentino: The last emperor torna al documentario con una storia unica nel suo genere, con un personaggio di fatto eccezionale.

Scotty, se non portasse con sé una memoria della Hollywood del periodo dello star system, sarebbe un anziano signore che non ha mai affrontato i suoi traumi, alcuni agghiaccianti, che hanno segnato la sua infanzia.

Il suo istinto di sopravvivenza gli ha permesso di sopravvivere alle difficoltà affrontate da giovane con la creazione di un mondo e di una professione in cui portare il piacere ai divi di Hollywood fosse una via di fuga dall’affrontare altrimenti una infanzia difficile.

Perfettamente lucido nonostante la veneranda età, e perfettamente a tempo con questo periodo storico di Hollywood, Scotty racconta quello che la Mecca del cinema è stata, è, e sempre sarà: un luogo di glamour, arte e di una relativa perversione.

Evitando commenti sugli eventi di questi mesi, Scotty ripercorre il periodo in cui gli attori per contratto dovevano essere i vicini ideali: belle persone con moglie o marito (strettamente del sesso opposto) non avere dipendenze e non essere infedele al proprio partner.

Con naturalezza Scotty racconta quello che poi accadeva nella realtà e nella sua assoluta discrezione: parla della relazione “bianca” tra due icone come Katharine Hepburn e Spencer Tracy, o il vero amore che legò per anni Randolph Scott e Cary Grant, dice lui, anche se le famiglie hanno sempre negato che i due fossero qualcosa di più che semplici amici e coinquilini.

I suoi racconti si spingono fino a raccontare le perversioni della coppia reale che diede scandalo prima di Carlo e Diana: Wallis e Edward, i cui gusti sessuali a quanto pare erano abbastanza variopinti.

Un ritratto di un’epoca, che si ferma agli anni ’80 con lo spettro della diffusione dell’AIDS e probabilmente anche di una moralità imposta più rigida e dalla quale emerge che nulla è scandaloso, o abusante, se lo scopo è il piacere.

Perlomeno questo è il punto di vista di Scotty, che a differenza di molte voci che si stanno alzando in questi mesi, ha deciso di raccontare le sue avventure solo dopo la morte di tutti i diretti interessati.

Il documentario è stato presentato in concorso alla Festa del cinema di Roma 2017, dopo essere stato presentato al Toronto Film Festival 2017, ancora non ha una data di distribuzione in Italia, ma data l’attualità del soggetto un passaggio in televisione è prevedibile.

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Alice Vivona
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Alice Vivona
Laureata in filmologia all'universitá Roma Tre con una tesi sul cinema afroamericano. Si guadagna il pane facendo la video editor, ma ama scrivere dei film che vede, anche su superficialia.tumblr.com Scrive per cinefilos da Settembre 2010
scotty-and-the-secret-historyIl documentario è stato presentato in concorso alla Festa del cinema di Roma 2017, dopo essere stato presentato al Toronto Film Festival 2017, ancora non ha una data di distribuzione in Italia, ma data l'attualità del soggetto un passaggio in televisione è prevedibile.