Super Mario Bros. – Il film, la recensione dell’adattamento del celebre videogioco

Dal 5 aprile al cinema, il film offre un colorato intrattenimento e tante emozioni, dimostrandosi capace di adattare al meglio le dinamiche della serie di videogiochi.

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“Mamma mia!” Non è solo l’italianissima esclamazione tipica di Super Mario, ma anche ciò che lo spettatore è portato a gridare quando, guardando il nuovo film animato dedicato all’iconico personaggio della Nintendo, si accorge che tutti i propri eventuali pregiudizi (derivati principalmente sulla base di quei flop che sono stati i film del 1986 e del 1993) erano infondati. Questo perché Super Mario Bros. – Il film, diretto da Aaron Horvath e Michael Jelenic, adatta magnificamente le dinamiche classiche della serie videoludica alle regole cinematografiche, costruendo un film che è un continuo salto di livello, tra esplorazione del mondo, addestramento, superamento di ostacoli e scontro con il boss finale. Ma andiamo con ordine.

 

Quella alla base di Super Mario Bros. – Il film è la storia di Mario (la cui voce originale è di Chris Pratt, mentre quella italiana di Claudio Santamaria) e Luigi, inseparabili fratelli in cerca di affermazione come idraulici negli ambienti di Brooklyn. I due, loro malgrado, non trovano però la fama, bensì un portale che li risucchia in un mondo magico, popolato da funghi parlanti, gorilla antropomorfi e spietate tartarughe. Proprio il leader di queste ultime, il possente Bowser (che in originale ha la voce di Jack Black) aspira a conquistare quel mondo e il cuore della bella principessa Peach (la cui voce inglese è quella di Anya Taylor-Joy). Ai due baffuti italoamericani, toccherà dunque salvare la situazione prima che sia troppo tardi.

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Sulle montagne russe dell’intrattenimento

Già dalla breve sinossi qui riportata appare chiaro come per Super Mario Bros. – Il film la trama non sia che un pretesto. Riducendola al suo grado zero e aggrappandosi alle tappe tipiche di questa tipologia di racconto d’avventura fantasy, il film può dunque concentrarsi su ciò che davvero conta, ovvero offrire un intrattenimento colorato, dinamico, certamente pensato prevalentemente per bambini ma capace di offrire numerose emozioni anche ai più grandi, quelli che i videogiochi di Mario li hanno seguiti nella loro evoluzione decade dopo decade. A loro il film offre citazioni, easter eggs e sequenze con grandi classici della musica anni Ottanta che difficilmente non genereranno quel certo brivido nostalgico.

Su tutte, le sequenze accompagnate da We Need a Hero Take on Me si affermano come fonte di puro piacere visivo. Questo perché, tornando a quanto affermato in apertura, il film segue saggiamente le dinamiche del videogioco, offrendo situazioni affrontate come veri e propri livelli da superare, con tanto di visuale a scorrimento laterale. Così facendo, invita i propri spettatori a giocare a loro volta, portandoli nel colorato mondo dei Todd, nell’arena di Donkey Kong e i suoi lanci di barili e sulla pista arcobaleno su cui sfrecciare con gli iconici kart. Il tutto con uno stile d’animazione particolarmente colorato e paffuto che rispetta l’immaginario tramandato nel tempo dai giochi della serie di Super Mario.

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Di livello in livello, con divertimento ed emozione

Super Mario Bros. – Il film rinuncia dunque (ed è una rinuncia assai gradita) a proporre storie particolarmente nuove o forzatamente brillanti, come tentato invece in modo discutibile da altri adattamenti animati di videogiochi o giocattoli. Lo fa perché consapevole che non è mai stata la trama ad appassionare i videogiocatori della serie, bensì le sempre nuove dinamiche di gioco, la necessità di apprendere nuove regole per poter andare avanti e provare quell’irrinunciabile senso di appagamento. Il senso del gioco torna dunque grande protagonista, dimostrandosi una volta di più elemento indispensabile per questo tipo di operazioni cinematografiche. Perché come dimostrato anche da Dungeons & Dragons: L’onore dei ladri, se il film gioca e si diverte e lo spettatore può fare altrettanto con lui, ad uscirne vincitori sono entrambi.

Super Mario Bros. – Il film, però, oltre al colorato intrattenimento, alle vivaci e divertenti situazioni e battute, propone anche qualcosa di più. Non una principessa da salvare, che anzi contribuisce ad abbattere questo stereotipo, bensì una toccante incursione nell’amore fraterno. Mario e Luigi, personaggi dotati di vero cuore oltre che del loro iconico aspetto, sono due fratelli che si amano, si cercano, si difendono davanti a tutto e tutti, anche dinanzi alla più grande dei pericoli. Un rapporto, il loro, che non trova spesso spazio al cinema e che invece ci ricorda, una volta di più, l’irrinunciabile importanza di questo tipo di legami. Accanto a loro, dunque, livello dopo livello, ci si diverte, ci si emoziona e si esce dalla visione con gli occhi colmi di meraviglia.

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RASSEGNA PANORAMICA
Gianmaria Cataldo
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Gianmaria Cataldo
Laureato in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è un giornalista pubblicista iscritto all'albo dal 2018. Da quello stesso anno è critico cinematografico per Cinefilos.it, frequentando i principali festival cinematografici nazionali e internazionali. Parallelamente al lavoro per il giornale, scrive saggi critici e approfondimenti sul cinema.
super-mario-bros-il-film-chris-pratt-videogiocoSuper Mario Bros. - Il film rinuncia in modo intelligente ad una trama elaborata per dare spazio al puro intrattenimento visivo, composto di colori accesi, situazioni divertenti e tematiche emozionanti, ma sopratutto dimostrandosi perfettamente capace di adattare per il cinema le dinamiche proprie della serie di videogiochi dedicati a Super Mario. Così facendo invita lo spettatore a giocare attivamente, regalando un'esperienza memorabile.