Antoine (Victor
Cabal), un vivace bimbo di sette anni, coltiva un grande
sogno: incontrare Babbo Natale e poter fare un giro sulla sua
slitta per raggiungere la stella dove crede che si trovi il suo
papà. Quando Babbo Natale in persona piomberà sul
balcone di casa, il piccolo Antoine non vorrà farsi sfuggire
l’occasione di poter realizzare il suo sogno anche se, sotto la
casacca bianca e rossa del vecchietto, si cela in realtà un giovane
topo d’appartamento (Tahar Rahim).
Un amico molto
speciale, il terzo lungometraggio di
Alexandre Coffre, presenta la classica struttura
narrativa del film natalizio per famiglie. La differenza la fanno
il tentativo di un maggior realismo nella presentazione delle
vicende ma soprattutto nella descrizione dei sentimenti ed un
irresistibile attore esordiente, Victor Cabal, che
duettando con il sempre bravo Tahar Rahim, riesce
a tenere in piedi una storia tutto sommato abbastanza convenzionale
nell’ambito del filone Natalizio. Poi c’è Parigi e soprattutto i
suoi tetti, da poco entrati a far parte del patrimonio
dell’Umanità. Il ladro, in principio
riluttante, vista la naturale propensione del bambino ad
arrampicarsi, decide infatti di sfruttare la sua credulità per
svaligiare una serie di appartamenti nei quartieri alti di Parigi e
lo porta con se in un’avventurosa odissea alla ricerca dell’oro
che, dice al piccolo Antoine, servirà come carburante per la
slitta. Il giovane che non ha avuto un’infanzia molto facile,
inizierà però ad affezionarsi al suo piccolo assistente.
Coffre si è entusiasmato per questo soggetto proprio perché il tema si avvicinava molto alle relazioni padre/figlio ed in più c’era la magia del Natale che gli ricordava le sue prime esperienze da spettatore cinematografico quando i genitori, a Natale appunto, lo portavano al cinema. Questa magia passa attraverso gli occhi ingenui del piccolo Antoine che crede ancora nelle favole. Tutto ciò viene messo in evidenza da una scenografia e dalla fotografia particolarmente curate che rendono perfettamente come, durante quella magica notte, anche il quotidiano possa rivestirsi di una scintillante patina se guardato attraverso gli occhi di un bambino. Un altro punto di forza del film sono le scene d’azione e le acrobazie che però non rubano spazio alla storia ed all’esplorazione dell’evolversi della relazione tra i due protagonisti.
Il film di Alexandre Coffre commuove, emoziona e diverte senza scadere nel classico buonismo spicciolo natalizio. In questo senso può essere considerato nonostante tutto un film natalizio che esce dai soliti binari e che può piacere tanto ai piccoli spettatori quanto a quelli più grandi.