Molti lo conoscono per essere un ottimo autore di serie tv – Six Feeet Under e True Blood sono due suoi successi. Altri per aver vinto un Oscar per la sceneggiatura originale di American Beauty, ma Alan Ball è anche un regista di cinema. Tredici anni fa diresse il suo esordio sul grande schermo Niente velo per Jasira, e oggi che le sale sono interdette a causa della situazione sanitaria, fa arrivare nelle case grazie ad Amazon il suo secondo lungometraggio, Uncle Frank.
La trama di Uncle Frank
1969, Beth, Sophia Lillis, è una quattordicenne della provincia americana che nutre una sconfinata ammirazione per lo zio Frank, Paul Bettany, insegnante a New York. Frank è colto, le dà attenzione, sa ascoltare e la capisce, cosa che non accade con gli altri componenti della famiglia. La invita ad essere sé stessa ed inseguire i propri sogni. Quattro anni dopo, Beth, ormai diciottenne, ha raggiunto lo zio a New York per studiare nel suo college, quando arriva la notizia della morte del padre di Frank, Stephen Root, nonno di Beth. Frank, che non ha mai fatto coming out in famiglia e vive da dieci anni con il compagno Wally, Peter Macdissi, si confida con Beth e insieme partono alla volta di Creekville, Carolina del Sud. Il viaggio che zio e nipote intraprendono per recarsi al funerale e l’incontro con la famiglia riportano Frank indietro nel tempo, a ripercorrere la sua adolescenza e il suo burrascoso rapporto col padre, oltre a far riemergere un evento tragico che ha segnato indelebilmente la sua vita. Sono però anche un’occasione per voltare finalmente pagina.
Le intenzioni del regista e i temi a lui cari in Uncle Frank
Alan Ball ha dichiarato in una recente intervista di aver utilizzato questo film come mezzo per elaborare un proprio trauma e ha sottolineato come al centro del lavoro vi sia proprio la volontà di mostrare come sia possibile superare i traumi e andare avanti nel proprio percorso di vita. Questo è stato il primo spunto del film, scritto e prodotto dal regista stesso. Il senso di colpa di Frank per la morte di Sam, suo primo amore adolescenziale, lo ossessiona da sempre e lo spettatore segue il percorso che lo porterà a liberarsene. Accanto a ciò, si pongono altri temi cari al regista, come la sensibilizzazione sui diritti civili delle persone LGBT – la vicenda mostra come fosse difficile essere omosessuali nella provincia americana cattolica degli anni ’70, ma anche come ad altre latitudini si rischiasse la vita per voler esprimere liberamente sé stessi, come sottolineato dal personaggio di Wally.
Il viaggio di zio Frank,
intimo e lineare
Il tutto è trattato in modo molto semplice e lineare, la vicenda si dipana tra road movie e dramma incentrato sulle relazioni, alla maniera classica, senza sorprese. Il registro scelto è quello della delicatezza, dei toni pacati. Delicati, curati e luminosi sono gli ambienti in cui si svolge la narrazione, soprattutto la casa di famiglia col giardino e il portico, in cui dominano la luce, il bianco e i colori tenui negli arredi, in un’atmosfera resa avvolgente dalla fotografia di Khalid Mohtaseb. Sono questi i luoghi delle lunghe chiacchierate complici tra zio e nipote, della riconciliazione e del perdono, della speranza e di un nuovo, più luminoso inizio. Qui Ball lascia da parte la sua capacità di sorprendere con l’irriverenza, l’ironia, la trasgressione e l’anticonformismo che gli sono propri, rinunciando all’originalità, in favore di un racconto intimo, godibile ma non strabiliante.
Il cast di Uncle Frank
Il film è sorretto da buone interpretazioni, tra cui spicca quella del protagonista, Paul Bettany (Master & Commander – Sfida ai confini del mare, Il codice Da Vinci, Avengers: Infinity War, Solo: A Star Wars Story), efficace nel rendere i tormenti dell’animo di Frank. Anche la giovane Sophia Lillis (It, It – Capitolo 2) nel ruolo di Beth, offre una buona prova. All’attore libanese Peter Macdissi (Six Feet Under, Niente velo per Jasira), compagno del regista e anche produttore del film, tocca affiancare il protagonista interpretando il suo compagno Wally, il personaggio più saggio e risolto della coppia, che con pazienza e gentilezza assieme alla nipote, gli fa da angelo custode, guidandolo verso la giusta direzione. Nel cast anche Steve Zahan, nel ruolo del fratello di Frank, Mike, Stephen Root e Margo Martindale, i genitori di Frank.
Uncle Frank, dove vederlo in streaming
Uncle Frank, prodotto da Amazon Studios, Miramax, Your face goes here, Cota Films e Parts & Labor, arriva su Amazon Prime Video dal 25 novembre.