Cyrus: John, ormai divorziato da sette anni, è
un uomo un po’ infantile che ha allontanato tutti da se e ora
conduce una vita solitaria. Un giorno l’ex moglie lo informa che
sta per risposarsi e lo convince a conoscere un altra donna…
inaspettatamente John incontra Molly proprio alla festa di
fidanzamento della ex moglie. Tra i due nasce qualcosa ma, John non
sà che Molly ha un figlio di ventuno anni, Cyrus, con un leggero
ritardo emotivo dal momento che non ha mai avuto un padre. Tra John
e Cyrus scoppia così una specie di lotta per accaparrarsi l’amore e
le attenzioni di Molly. Entrambi bisognosi di affetto Cyrus e John
faranno di tutto per vincere.
Diretto dai fratelli Jay e Mark Duplass “Cyrus” è una commedia che
riesce ad analizzare i comportamenti dei protagonisti messi in una
situazione che può essere familiare a molti. Bravissimi gli attori:
John C. Reilly sempre molto versatile così come la bella Marisa
Tomei che riesce ad immedesimarsi totalmente nel personaggio, per
non parlare poi dell’ottima interpretazione di Jonah Hill nei panni
di Cyrus.
RCL-Ridotte capacità lavorative: Pomigliano D’Arco, un paese in
provincia di Napoli; è diventato famoso per il referendum degli
operai della FIAT per vedere riconosciuti i loro diritti di
lavoratori. Così, Paolo Rossi, si reca sul posto intenzionato a
girare un film dove i protagonisti sono proprio gli operai e le
loro famiglie. Girando per le strade e le piazze, ascoltando le
parole degli operai, dei paesani, del sindaco e del prete, Paolo
alla fine decide che tipo di film vuole girare. Un film fantastico
perché solo così può riuscire a spiegare le strane logiche di
questo paese. Il suo film per essere realizzato ha bisogno di
Shakira nei panni di un aliena, appartenente al “Mondo Lapo”, che
insieme a Nino D’Angelo nei panni di Karl Marx salva la classe
operaia portandola in un altro pianeta.
Massimiliano Marconi dirige il bravo Paolo Rossi in questo film
documentario che è una chiara denuncia di tutto quello che è
successo all’interno della FIAT, di tutte le lotte degli operai, di
quello che ha fatto la FIOM (Federazione Impiegati Operai
Metallurgici), viene raccontato come il lavoro di fabbrica abbia
ripercussioni sulla salute degli operai, le loro condizioni
lavorative precarie e la famosa catena di montaggio…alla fine la
triste rassegnazione perché il film non si può fare, perché non c’è
nulla da fare se non sperare in un miglioramento della
situazione,
I due presidenti (The special relationship): Tony Blair e Bill
Clinton, due uomini carismatici legati non solo dalla politica ma
anche da una profonda amicizia. Nel 1997 la relazione tra Stati
Uniti e Inghilterra è all’apice grazie agli ideali condivisi da
Blair e Clinton, sono infatti tutti e due di centro sinistra e sono
spinti dal grande desiderio di cambiare il mondo in meglio. Clinton
decide così di prendere sotto la sua ala protettrice il giovane
Blair che finisce per abbandonarsi completamente nelle sue mani.
Tutto però cambia quando Clinton viene travolto dal caso Lewinsky e
soprattutto per le decisioni prese da Blair riguardo la strategia
bellica da adottare in Kosovo. Il rapporto comincia così ad
incrinarsi e dopo l’elezione di Bush i due scoprono come i rapporti
di amicizia possano essere fragili come quelli di potere.
Richard Loncraine racconta così dieci anni di storia politica
americana e inglese che hanno avuto ripercussioni su tutto il
mondo. Un ritratto di due personalità importanti e una buona
descrizione della loro relazione e dei risvolti politici delle loro
decisioni.
In un mondo migliore: Anton è un medico missionario che opera in
Sudan, in crisi con la moglie Marianne, riesce a tornare a casa in
Danimarca da suo figlio Elias. Questo è sempre preso di mira dai
bulli della scuola e il padre cerca di insegnargli la tattica del
perdono, ma Elias un giorno conosce Christian, lui ha appena perso
la madre ed ora vive con suo padre Claus. Tra i due ragazzini nasce
un’amicizia un po’ pericolosa perhcé anche se Christian è l’unico a
poter difendere Elias dai bulli è lui che lo trascinerà sulla
strada del male.
Susanne Bier con questo film vuole dimostrare come il male, la
violenza e la cattiveria non siano cose che troviamo solo nel terzo
mondo o in situazioni di povertà. Anche nelle città piene di
persone alto borghesi la cattiveria può trovare posto.I rapporti
tra genitori, sempre impegnati nel lavoro o pieni di rancori verso
i figli, e i figli stessi che non sanno come affrontare la vita e
si ritrovano in spiacevoli circostanze.