Sospesi nel tempo: recensione del film di Peter Jackson

Sospesi nel tempo

Sospesi nel tempo è il film cult del 1996 di Peter Jackson con protagonisti nel cast Michael J. Fox, Trini Alvarado, Peter Dobson, John Astin, Jeffrey Combs, Dee Wallace, Jake Busey, Chi McBride, Jim Fyfe, Troy Evans, Julianna McCarthy, R. Lee Ermey, Elizabeth Hawthorne.

 

Sospesi nel tempo, la trama: L’architetto Frank Bannister ha abbandonato il suo lavoro a causa di un misterioso incidente d’auto in cui la moglie è rimasta uccisa. Ha la capacità di comunicare con gli spettri e grazie all’aiuto di tre di questi (il giudice, Cyrus e Stuart), si guadagna da vivere come disinfestatore di fantasmi. Tuttavia, dopo una serie di misteriose morti e di numeri che Bannister vede impressi sulla fronte delle persone, si rende conto che in città c’è uno spirito spietato che miete vittime stritolandogli il cuore. Bannister, con l’aiuto di Lucy Lynskey, un’affascinante dottoressa, indagherà e scoprirà anche qualcosa sul suo passato.

Sospesi nel tempo, l’analisi

Se volessimo attribuire un aggettivo a questo film, esilarante sarebbe il più adatto. Non ci si può di certo annoiare con una commedia horror dei primi anni di Peter Jackson. Tra i suoi lavori più famosi ricordiamo Fuori di testa, uno splatter del 1987 rimasto un modello per gli amanti del genere, Splatters – Gli schizzacervelli e Creature del cielo. Nel medesimo periodo possiamo collocare Sospesi nel tempo, che si allontana dallo splatter per concentrarsi sull’horror e sull’humor nero.

Per tutta la durata del film non ci sarà un attimo di tregua dall’azione e dalla tensione, persino le scene comiche a volte potranno concludersi in tragedia. Nella trama ben congeniata, ogni personaggio ha un ruolo ben preciso e nulla è lasciato al caso. Persino lo schizofrenico agente FBI (interpretato da Jeffrey Combs) non verrà messo da parte durante il procedere della storia. I continui colpi di scena non permetteranno a Frank Bannister (Michael J.Fox) di tirare un sospiro di sollievo e, al contrario, dovrà redimersi per non aver sfruttato adeguatamente il suo dono. In questo modo, grazie alla sua bravura Michael J. Fox offre al suo personaggio spontaneità e coraggio, utili a reggere ai fini della storia.

Sospesi nel tempoTra i protagonisti compaiono i fantasmi, fedeli collaboratori di truffe di Bannister, ma anche spietati come Johnny Bartlett (Jake Busey), che faticherà ad uscire dalla mente dello spettatore per il sorriso spietato e gli occhi sgranati. Ognuna di queste “essenze ectoplasmatiche” conserva la propria identità, come per rammentare che la condotta assunta durante la vita terrena è determinante anche dopo la morte. L’originalità non manca, dal vecchio giudice (John Astin) in depressione per il suo ectoplasma quasi del tutto essiccato, al militare custode del cimitero (R. Lee Ermey) che ha il compito di tenere i defunti in riga, o meglio, in tomba (lo stesso attore ha interpretato il Sergente Hartman in Full Metal Jacket).

Una difficoltà per film di questo genere riguarda gli effetti speciali. Al regista non bastava mostrare i fantasmi come le solite figure bianche e trasparenti che deambulavano fluttuando, ma li ha rivisti dentro le mura, a sollevare tappezzeria, tappeti, quadri e così via a dare l’impressione di superfici elastiche. Pur riconoscendo che si tratta di effetti speciali datati, ma innovativi per la metà degli anni ’90, la pellicola non perde il suo fascino.

La frenesia dell’azione mista a momenti di comicità sono stati un mix efficace e ben distribuito. Molto prima de Il Signore degli Anelli, Peter Jackson mostrava promettenti capacità, tanto da rendere i suoi film cult indimenticabili.

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