Stephen Daldry: intervista al regista di Trash

E’ il regista delle grandi attrici, colui che consegna sempre alle dive del mondo del cinema ruoli che le porteranno lontano, come possono confermare Nicole Kidman e Kate Winslet, ma questa volta, Stephen Daldry sposta l’attenzione dalle storie di uomini e donne ambientate (prevalentemente) in Europa e va oltreoceano, in Brasile, per raccontarci Trash, un’avventura emozionante e divertente che vede protagonisti tre ragazzini delle favelas di Rio De Janiero. ma quanto ci è voluto a Daldry per trovare i giusti protagonisti in una realtà così caotica?

 

“Scegliere le location per il film è stato un processo molto lungo. Siamo stati in Brasile e nelle Filippine, perché sono i Paesi dove la scrittrice del libro da cui è tratto Trash è stata in questi posti, ma il Brasile ci è sembrata la scelta migliore. Per trovare i tre protagonisti ci abbiamo messi davvero tanto tempo e ci siamo fatti aiutare da Fernando Meirelles che ha organizzato diversi workshop di cinema e recitazione con i ragazzi del posto. Alla fine abbiamo trovato questi tre ragazzini, il che è stata una vera benedizione perché sono persone così positive, allegre e coltivano una grande speranza e un radicato senso di giustizia. Ci abbiamo messo davvero tanto a sceglierli perché volevamo essere sicuri che fossero quelli giusti.”

stephen daldryLa location principale del film è una grande discarica, dove lavorano i piccoli protagonisti. Come è stata scelta proprio quella discarica?

“Girare nelle discariche reali non sarebbe stato possibile, sarebbe stato troppo pericoloso, ci sono un sacco di rifiuti tossici e ospedalieri, così abbiamo costruito una discarica appositamente per il film, un set completo.”

I ragazzini protagonisti sono una vera forza della natura, oltre ad essere estremamente credibili nella parte. Come si sono approcciati al progetto essendo non professionisti?

“I tre ragazzi sono cresciuti in un ambiente normale, nonostante vivano spesso in condizioni difficili il senso di normalità con cui vive queste persone è davvero straordinario. Anche in condizioni complicate, che spesso si trovano ad affrontare, loro si trovano comunque a professare un senso di giustizia molto forte, sanno ciò che è giusto e ciò che è sbagliato e hanno chiaro il cambiamento che vogliono per il loro Paese. Bisogna fare molta attenzione a raccontarli sul grande schermo, perché per loro, nonostante le difficoltà, la loro realtà è bellissima e quindi pur mostrando la realtà dei fatti, spesso molto violenta, non dovevo assolutamente giudicare quello che raccontavo. Il film è una favola avventurosa e alla fine parla di problemi concreti, di come questi ragazzi vorrebbero cambiare il loro Paese, e non era una cosa che era in sceneggiatura ma l’ho tenuta, perchè loro volevano parlarne.”

Avete girato il film durante un periodo di relativa instabilità a Rio. Vi siete mai sentiti in pericolo?

“No, non è stata un’esperienza rischiosa. Ho passato dei giorni magnifici, soprattutto perché ho lavorato in un modo molto diverso con la troupe completamente brasiliana. Hanno un approccio completamente diverso al lavoro. Sono molto creativi.”

Il film vede tra gli interpreti anche due attori di spicco del panorama hollywoodiano, Rooney Mara e Martin Sheen. Entrambi si sono lasciati coinvolgere anche se il loro ruolo nel film era molto piccolo.

“Sì, entrambi sono molto impegnati nel sociale e nelle attività umanitaria. Per loro è stato interessante, anche perchè si sono approcciati ad una realtà che ha richiesto semplicemente la loro presenza in scena.”

Trash racconta una realtà dura. E’ un film di impegno sociale?

“Abbiamo voluto ambientare tutto nel contesto più realistico possibile, ma si tratta comunque di una favola, di un film d’avventura per ragazzi che tocca inevitabilmente argomenti di impegno sociale.”

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