Se la formula ha funzionato in maniera pienamente soddisfacente per due stagioni, perché cambiarla? La risposta è piuttosto scontata: per evitare di ripetersi e annoiare il pubblico. E Fondazione Stagione 3 fa proprio questo, ovvero proporre soluzioni nuove – soprattutto a livello narrativo – dentro una confezione estetica già consolidata. Il risultato è ancora una volta apprezzabile, soprattutto perché la continuità con il passato è stata ribadita in maniera intelligente e non scontata.
Una nuova dimensione visiva per Fondazione Stagione 3
Partiamo dunque dalla dimensione visiva di questa nuova stagione, al quale come le precedenti è di altissima qualità. Pur presentando nuovi mondi e personaggi che si aggiungono ai già conosciuti, Fondazione Stagione 3 riesce ancora una volta a creare quel senso di fasto che non si fa mai ostentato, al contrario possiede un sostrato di realismo tangibile. Vi sono dei momenti, ad esempio il terzo episodio, in cui la messa in scena gioca con lo spettatore e si avvicina maggiormente alla nostra contemporaneità, come nel caso del magniloquente party che vede protagonista il “villain” The Mule (Pilou Asbæk).
Per il resto però i mondi che possiamo ammirare nello show targato Apple TV+ sono qualcosa di “lontano”, elegante e soprattutto fantastico, nel senso che riescono a suscitare quella meraviglia contemplativa che la migliore fantascienza di un tempo sapeva fare. Esposte allo spettatore con un ritmo narrativo che permette di gustarli invece di viverli come mero scenario per azione ed effetti speciali, tali ambientazioni sono un vero piacere per gli occhi, e permettono di sviluppare quel senso di attesa, quasi trepidazione per gli eventi che vi stanno accadendo.
The Mule, il vero protagonista
Altro accorgimento evidente della terza stagione di Fondazione, sempre a livello narrativo, risulta in una evidente concentrazione della storia intorno allo sviluppo che riguarda il confronto tra il pirata interpretato da Asbæk e la nuova alleanza rappresentata dall’Impero e da Gaal Dornick (Lou Llobell). Le nuove puntate contengono meno personaggi, un numero minore di storie da condurre al finale di stagione, e di conseguenza un ritmo più incalzante. Un cambio di rotta che probabilmente avvicina la serie a quelle convenzioni che in passato aveva osato sfidare con il suo procedere in precedenza fluido, ma allo stesso tempo dimostra la volontà precisa dei creatori Josh Friedman e David S. Goyer di tentare qualcosa magari non di nuovo, ma almeno di diverso dal passato.
Per quanto riguarda le interpretazioni del cast, Jared Harris conferma ancora una volta la sua innata eleganza di attore mentre Lee pace continua a divertirsi un mondo andando costantemente sopra le righe con il personaggio di Brother Day. Il vero mattatore di Fondazione Stagione 3 è però la “new entry” Pilou Asbæk, il quale costruisce un villain istrionico ma anche enigmatico, una figura che sa nascondere a dovere le proprie carte. L’attore ovviamente esplicita il lato funambolico del suo ruolo ma sa anche trattenersi con efficacia in piccoli, veloci momenti in cui ci si chiede cosa The Muel stia provando o pensando, e questo lo rende sottilmente intrigante pur rimanendo esplicitamente all’interno del suo “tipo fisso”. Tra i nuovi membri del cast merita segnalazione Cody Fern nel ruolo di Toran Mallow: la sua presenza scenica non resta di certo inosservata.
Convenzionale ma avvincente
Se vogliamo, questa nuova stagione di Fondazione si dimostra più convenzionale delle prime due, ma questo non le impedisce di confermare i punti di forza principali dell’intera produzione. Prima di tutto come già scritto continua ad essere uno spettacolo per gli occhi, da gustare con calma e precisione, un pregio assolutamente da non sottovalutare. In secondo luogo la trama è ben organizzata, efficace nel ritmo del racconto e densa di momenti emotivamente importanti. Cos’altro chiedere a una terza stagione se non la forza di rimanere a livello di quelle che l’hanno preceduta. Quante serie di fantascienza ci sono riuscite in passato. Fondazione continua a essere una garanzia, magari non più originale come agli inizi, ma ugualmente potente da gustare in binge-watching.
Fondazione Stagione 3
Sommario
Fondazione continua a essere una garanzia, magari non più originale come agli inizi, ma ugualmente potente da gustare in binge-watching.