Bob Iger: L’obiettivo della Disney è intrattenere, infondere messaggi “non è il nostro scopo”

Bob Iger
Bob Iger (Robert Iger) e la moglie Willow Bay arrivano al decimo Gala annuale LACMA Art + Film 2021 tenutosi al Los Angeles County Museum of Art il 6 novembre 2021 a Los Angeles, California, Stati Uniti. — Foto di imagepressagency Via Depositphotos

Bob Iger ha recentemente risposto alle critiche secondo cui la Disney sarebbe diventata “woke“, un termine che secondo lui la maggior parte delle persone non capisce nemmeno più.

 

Parlando con The Hollywood Reporter dopo la vittoria della sua battaglia per la procura, Bob Iger è stato interrogato sulle critiche mosse da molti al fatto che la Disney sia diventata “woke” nei suoi messaggi e nei suoi film. Bob Iger ha detto che “il termine “wokeviene usato in modo piuttosto libero, senza alcun gioco di parole. Credo che molte persone non capiscano nemmeno cosa significhi“.

Tuttavia, Bob Iger ha sottolineato che la priorità dell’azienda deve essere sempre quella di intrattenere e che non è “in grado” di infondere messaggi come priorità assoluta.

Penso che il rumore si sia un po’ placato. L’ho predicato a lungo all’interno dell’azienda, prima di andarmene e da quando sono tornato, il nostro obiettivo numero uno è quello di intrattenere“, ha detto Iger. “Il punto è che infondere messaggi come una sorta di priorità numero uno nei nostri film e spettacoli televisivi non è il nostro obiettivo. Devono essere divertenti, e quando la Disney può avere un impatto positivo sul mondo, che si tratti di promuovere l’accettazione e la comprensione di persone di ogni tipo, è fantastico“.

Bob Iger  vuole che la Disney sia “prima di tutto un’azienda di intrattenimento”.

L’amministratore delegato della Disney ha poi affermato che l’azienda deve essere “prima di tutto un’azienda di intrattenimento“, pur cercando di raggiungere un pubblico eterogeneo.

Ma in generale, dobbiamo essere un’azienda che privilegia l’intrattenimento… E capire che stiamo cercando di raggiungere un pubblico molto, molto eterogeneo“, ha detto Iger. “E per farlo, da un lato, quello che fai, le storie che racconti, devono davvero riflettere il pubblico che stai cercando di raggiungere, ma quel pubblico, essendo così eterogeneo, in realtà, prima di tutto, vuole essere intrattenuto, e a volte non può essere spento da certe cose. E noi dobbiamo essere più sensibili all’interesse di un pubblico ampio. Non è facile, sapete, non possiamo accontentare sempre tutti, giusto?“.

Foto di copertina via Deposit Photo

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