In occasione del decino anniversario
dell’uscita al cinema de La Compagnia dell’Anello, Empire ha
organizzato un reunon degli Hobbit del film, che, rimasti amici
dopo l’incredibile esperienza sul set
di Peter Jackson, sono rimasti molto amici. Ecco la traduzione del
testo, pubblicato da Empire Italia:
Hanno detto che non si poteva fare. Hanno detto che non saremmo stati in grado di riunire di nuovo i quattro attori che nella grande opera di Peter Jackson, Il Signore Degli Anelli interpretavano i quattro hobbit. Ma per rendere possibile tutto questo abbiamo camminato per miglia, sconfitto orchi e affrontato esplosioni vulcaniche. Ed ecco qui riuniti i ragazzi: Elijah Wood, Sean Astin, Dominic Monaghan and Billy Boyd, insieme in una foto di studio. Ma è la prima volta che sono di nuovo insieme chissà da quanto e alla fine sono riusciti a lamentarsi dei loro piedi…
Quando è stata l’ultima volta che vi
siete riuniti tutti e quattro insieme?
SEAN ASTIN: Dovremmo dire qualcosa tipo: “C’era un disastro
naturale e
tutti eravamo coinvolti e Billy stava preparando i sacchi di
sabbia…”
DOMINIC MONAGHAN: Katrina. Um…
BILLY BOYD: Quando è stata l’ultima volta che ci siamo riuniti
tutti insieme?
MONAGHAN: Probabilmente lo sai, Billy, perché tu sei l’anello
mancante. Noi tre (indica Wood e Astin) ci siamo visti qui in
America.
ASTIN: Io, onestamente, non ricordo.
BOYD: Non mi ricordo di tutti noi insieme dopo il 2003.
MONAGHAN: No
BOYD: Nemmeno per una cena, o cose simili?
MONAGHAN: No, perché mi sembra di ricordare una cena tutti
insieme…
ELIJAH WOOD: Mi verrebbe da dire che era il 2003, per Il Ritorno
del Re.
ASTIN: No, penso fosse dopo quello.
MONAGHAN: Una convention?
ASTIN: Se avessi una pistola puntata alla testa, direi che non era
dopo il 2006. Probabilmente il 2005?
MONAGHAN: Penso che la risposta sia semplicemente che non lo
sappiamo!
WOOD: Noi siamo sempre insieme nei nostri cuori. (Tutti lo
deridono)
ASTIN: È il mio cuore, ho bisogno di spazio fratello!
Sean, quando sei arrivato
hai detto che ti sembrava di aver girato i film una vita fa, ma
quando vi siete riuniti tutti insieme ti sentivi come se fosse
accaduto ieri. Vi sentite tutti così?
WOOD: Penso sia una strana combinazione di tutte e due le cose, a
essere onesto. Suona come: “12 anni fa in agosto abbiamo terminato
le riprese e sembra incredibile pensare che siano passati già tanti
anni” ma, allo stesso tempo, non sembra che sia trascorso tutto
questo tempo.
MONAGHAN: Siamo rientrati nelle nostre dinamiche abbastanza
facilmente e sembra che il tempo non sia passato. C’è sempre
qualcosa che ci riporta ad allora. Per esempio, io starò nel mio
ufficio, andrò alla mia libreria, tirerò fuori qualcosa e ci sarà
sicuramente una foto di noi quattro.
ASTIN: Ogni volta che fai un’esperienza di vità così intensa e
significativa come quella che noi abbiamo fatto insieme, non potrà
mai andarsene via. Come accade con le persone che vanno in guerra
insieme. Nessuno deve dire più di una sillaba al telefono e tu già
sai chi è. Basta solo il più tenue suono emesso dalla voce di
quella persona.
Bene, siamo contenti che tu ci dica queste cose. Altrimenti avremmo
dovuto lasciare parecchie pagine vuote.
MONAGHAN: Questa intervista è finita!
ASTIN: Nessuno può capire. Ma siete i benvenuti se volete provare a
farlo.
Quando vi siete incontrati per la prima volta qual è stata
l’impressione che avete avuto?
ASTIN: Mi piaceva l’accento di Billy.
WOOD: Il nostro legame è stato quasi istantaneo. Direi che il fatto
di sapere di vivere qualcosa di unico, che stava per iniziare, ci
ha avvicinati subito. Avevamo lasciato le nostre vite e abbiamo
vissuto insieme per più di un anno. Ricordo la prima volta che ho
incontrato Dom, stavo facendo delle prove costumi e lui è arrivato.
L’ho subito abbracciato. E non lo avevo mai visto prima! C’è stata
una specie di forza che ci ha legato molto velocemente.
MONAGHAN: È stato intenso, vero? Ho conosciuto Billy ed Elijah
nello stesso momento e poi ho incontrato Sean nel foyer dell’hotel.
Ero un po’ intimidito da lui, perché tra tutti quelli del cast Sean
era la persona di cui conoscevo meglio il lavoro. I Goonies sono
stati una grandissima cosa per me da bambino, quindi ero molto
nervoso. Penso di aver quasi evitato quell’incontro, mentre invece
ho provato subito a conoscere sua moglie e sua figlia. Un po’
strano no?
ASTIN: La prima cosa che mi viene in mente è quando siamo andati
alla base militare. Vi ricordate il nome? Il primo giorno abbiamo
fatto il nostro allenamento, ricordate i minivan trasformati nei
magici e misteriosi minivan? Ovunque dovessimo andare erano a
nostra disposizione, c’era Tall Paul alla guida e noi dentro, e mi
ricordo che siamo entrati in questa stanza enorme, vuota, aperta, e
c’era il leggendario maestro di spada che ha insegnato a Errol
Flynn e altra gente…
WOOD: Darth Fener…
ASTIN: Esattamente. E c’erano le nostre spade posate sul pavimento.
È stato difficile perché, come diceva Elijah, eravamo tutti
abbracciati l’un l’altro, ci sentivamo così fortunati ad essere lì,
ma in quel momento abbiamo anche realizzato che stavamo lavorando.
Dovevamo capire chi eravamo, qual era il nostro spazio e poi
prendere ognuno la propria spada.
MONAGHAN: (A Elijah) Io e te siamo stati da subito partner nella
spada, senza nemmeno parlarne. Abbiamo solo preso le spade, e Sean
e Billy hanno fatto coppia.
BOYD: Penso che abbia a che fare con una maggiore forza fisica.
(Elijah ride fragorosamente). Io e Sean abbiamo pensato che se vi
avessimo colpito pesantemente con la spada vi avremmo sbattutto
contro il fottuto muro. Questo è il mio ricordo…
MONAGHAN: Deve essersi sbagliato…
ASTIN: Mi ricordo Brian Bansgrove (capo dei tecnici delle luci),
quando Elijah era seduto nell’incavo di un albero, urlare: “Un po’
di luce sul piccoletto!”. Credo sia stata la prima volta che
abbiamo incontrato la troupe. Siamo stati chiusi ermeticamente
nella zona di preparazione per sei settimane, sembravamo orsi
addestrati. Poi, di colpo, abbiamo realizzato che ci sarebbero
state almeno 200 persone che avremo visto tutti i giorni.
Qualche momento memorabile
con i ragazzi della troupe?
MONAGHAN: C’era questo ragazzo che aveva il compito di pulire i
bagni nelle nostre roulotte. E doveva sentirsi come se facesse il
miglior lavoro di sempre. “Ho appena lavato il bagno di Ian
McKellen, dopo farò quello di John Rhys-Davies. E se avesse fatto
una colazione abbondante? Non toccherò vette così alte mai più…”.
Poi si è ricoperto completamente con il contenuto della toilette di
Billy.
BOYD: Sì, qualcuno mi ha detto che se lo avesse fatto con la
toilette di John Rhys-Davies, la cosa lo avrebbe ucciso.
MONAGHAN: Questa è una storia vera.
ASTIN: Non lo ha fatto intenzionalmente, aggiungo.
MONAGHAN: Non era una cosa a sfondo sessuale.
ASTIN: “Almeno ho visto cosa Billy ha mangiato ieri…”
BOYD: La cosa buona è che non sono mai stato in grado di usare una
toilette in un camper.
MONAGHAN: A causa di quel che è successo?
BOYD: No, neanche prima. Semplicemente non mi piace farlo. Non mi
piace l’idea di fare la cacca in una roulotte. Devo andare a farla
da qualche altra parte.
MONAGHAN: Tipo la mia roulotte.
Elijah ha un ruolo in Lo
Hobbit. State pensando di andarlo a trovare sul set? Avete qualche
consiglio per Martin Freeman?
MONAGHAN: Sono sicuro stia facendo un ottimo lavoro!
ASTIN: L’ho visto nelle foto di Empire ed era fantastico.
BOYD: Elijah dice che ora i piedi sono diversi. Non è che tutto
ruoti intorno ai piedi. Ma ora sono più semplici da indossare?
WOOD: Lo sono. Non so quanta libertà ho di parlare…
BOYD: Ok, non sono diversi!
WOOD: Apparentemente sono nuovi. Hanno cambiato la tecnologia, che
nessuno di voi vorrebbe imparare!
BOYD: Il mio mignolo ora vive sotto le altre dita.
WOOD: Stai scherzando?
MONAGHAN: Penso sia una cosa ereditaria dei Boyd.
BOYD: Perchè?
MONAGHAN: Perché ho analizzato ipiedi di tuo figlio.
BOYD: E ce li ha così?
ASTIN: Perché è nato dopo le riprese!
WOOD: E i suoi piedi sono anche molto pelosi…
BOYD: Non sono più tornato in Nuova Zelanda dalla premiere de Il
Ritorno del Re.
MONAGHAN: Saresti accolto a braccia aperte. Quello che fanno ora
suona strano, ma per ogni hobbit che cammina per le strade della
Nuova Zelanda spargono petali di fiori sul pavimento. Ti ci devi
solo abituare. Lo hanno fatto alla premiere e continuano a
farlo.
Sarà strano vedere Lo
Hobbit senza essere stati coinvolti nel progetto?
BOYD: Sono eccitato dall’idea di non farne parte. Avrei dovuto
essere ipnotizzato per Il Signore degli Anelli così avrei potuto
guardarlo come se non lo conoscessi.
ASTIN: Penso che sarà come farneparte e ce lo godremo.
WOOD: È come guardare la tua famiglia continuare un viaggio.
BOYD: E sono molto contento che Pete lo stia facendo.
WOOD: Io amo Guillermo (del Toro) ed ero molto eccitato alla sola
idea, perché Pete all’inizio non voleva farlo. Ma sono felice che
sia tornato tutto nelle sue mani.
ASTIN: Ho il record di almeno quattro miliardi di interviste in cui
dichiaro che non avevo dubbi che sarebbe stato fatto, al di là
delle questioni legate ai diritti, e che Peter lo avrebbe diretto.
Non avrei potuto accettare che qualcun altro lo avesse girato. Sono
sicuro che per il resto della nostra vita ci chiederanno cosa verrà
anche dopo Lo Hobbit.
WOOD: (Cantando) Il Silmarillion!
ASTIN: Come potrebbero farlo?
Cosa vi manca di più della
fase delle riprese? E più in generale?
MONAGHAN: Non ho mai più avuto un’esperienza cinematografica così
importante. È un blockbuster senza eguali, bestiale, ma riesci a
sentire un legame con esso, una sorta di intimità. E ti manca
davvero tanto. I miei brontolii cominciano molto presto la mattina,
ma non do’ loro molta importanza.
BOYD: Che ci dici a proposito del tuo mantello?
MONAGHAN: Oh sì! Quando eravamo in Rivendell ci hanno dato questi
mantelli per aiutarci a nasconderci un po’. E io ho avuto davvero
una violenta reazione allergica. Così mi hanno messo un pezzo di
feltro sul collo, dove il mantello toccava la pelle. Ma qualsiasi
parte del corpo il mantello toccasse diventava rosso fuoco. Billy
mi chiamava “il ragazzo prurito”.
BOYD: Mi manca l’esperienza recitativa. Avere un personaggio per un
arco di tempo così lungo è inusuale, penso.
MONAGHAN: Io non ho fatto niente di simile. Semplicemente mi
vestivo…
BOYD: Provando a non indossare un mantello pruriginoso…
MONAGHAN: Fissavo i miei obiettivi emi ricordavo le battute.
BOYD: “Quanto prude…”
ASTIN: La cosa che mi manca di più sono le cene che ogni tre o
quattro settimane facevamo. Di solito andavamo tutti insieme ma
Billy ogni tanto se ne usciva con “No, no. Io mi vado a fare un
bagno”.
BOYD: Ci sono tante cene che puoi fare, giusto?
WOOD: Di solito ci ammucchiavamo tutti in una sola delle nostre
roulotte. Non stavamo mai nella nostra. Occupavamo qualsiasi spazio
disponibile e ci addormentavamo. Poteva fare davvero caldo lì
dentro!
MONAGHAN: È interessante il fatto che abbiamo sempre parlato di
intensità. La giornata lavorativa andava dalle 5:20-5:40 della
mattina, fino alle 7:30 di sera. Era una lunga giornata, ma
sceglievamo ancora di stare tutti insieme. Ci cercavamo sempre a
vicenda.
WOOD: Considerate il fatto che lavoravamo insieme davvero
frequentemente, è una sorta di meraviglia il fatto che non ci siamo
stancati l’uno dell’altro. In vacanza avremmo volentieri passato
ancora del tempo insieme.
ASTIN: Alla fine dei sei giorni lavorativi della settimana eravamo
veramente esausti, ma uscivamo comunque tutti insieme per andare a
bere qualcosa, fino alle quattro del mattino, poi ritornavamo
pronti a svegliarci, fare un po’ di shopping e a cominciare una
nuova settimana di lavoro.
Siete rimasti in
contatto?
ASTIN: Se potessi vedere la catena di mail che ci siamo scambiati
per questa intervista…
WOOD: Io e Dom ci vediamo spesso. E Sean… non ci vediamo da…
ASTIN: Io sono a Calabasas (California) con mia moglie e i
bambini.
MONAGHAN: Tu vivi in un modo leggermente diverso dal nostro, perché
hai figli e una famiglia.
ASTIN: Io sono uno stazionario, sanno dove sono. Ma non penso che
bbiamo preso differenti direzioni.
WOOD: È una sorta di istinto. Siamo così uniti, lo sappiamo
indipendentemente da dove sono le nostre vite. Non abbiamo visto
Viggo per due anni, eppure sono sicuro che se lo incontrassi domani
sarebbe lo stesso.
ASTIN: Ci sono dei periodi in cui sogno tutta la nostra esperienza,
è come un viaggio sotto effetti allucinogeni.
WOOD: L’aver fatto questi film fa parte ormai del nostro DNA. Sono
tornato a fare un po’ di scene per Lo Hobbit e c’era un sacco di
gente della troupe che associo a Il Signore degli Anelli. Mi
aspettavo una situazione surreale, tornare lì a fare la prova
costumi, il make-up, ed effettivamente lo è stato. Ma sembrava
anche normale, come se fosse nella mia struttura ossea. È una cosa
che va oltre ai film. Oltre a quello che siamo diventati…
Fonte: hobbitfilm.it