Nato nel 2008 con Iron Man, per undici anni il MCU ha costruito la trama della saga delle gemme dell’infinito distribuendo storie e personaggi in ventitré film, e tra momenti divertenti e altri entusiasmanti, l’universo dei Marvel Studios non ha esitato a spingere sul pulsante dell’emozione.
Ma se dovessimo scegliere, quali sarebbero le frasi più commoventi dell’Infinity Saga?
“Non mi interessa. Ha ucciso mia madre”
Non viene citata abbastanza, eppure una delle scene più strazianti – e con le conseguenze più decisive per il futuro della saga – arriva nell’atto finale di Captain America: Civil War, dove Tony Stark si confronta con l’amico Steve Rogers e l’assassino dei suoi genitori, Bucky Barnes. Nonostante le spiegazioni di Cap sul lavaggio del cervello, Tony è determinato a ucciderlo, offuscato dalla realtà dei fatti: “Non mi interessa, ha ucciso mia madre“.
“Ti devo chiedere di rimandare quel ballo”
Ci troviamo nella fase conclusiva di Captain America: Il Primo Vendicatore, e il quartier generale di Teschio Rosso sulle Alpi viene attaccato ma il villain riesce a fuggire a bordo di un’Ala volante e subito dopo raggiunto da Steve grazie all’aiuto del colonnello Phillips e Peggy Carter.
Cap impedisce al villain di bombardare le più importanti città statunitensi con armi terribili, ma si accorge che i comandi sono bloccati verso l’obiettivo fatale, la città di New York, e compresa la gravità della situazione decide di sacrificarsi per il bene delle possibili vittime. È qui che scambia le sue ultime parole con Peggy via radio, promettendole che sarà presente al loro appuntamento…
“Ho avuto un padre davvero figo”
Il sequel di Guardiani della Galassia ha allargato lo spettro emotivo del franchise diventando ancora più profondo per quanto riguarda i temi trattati; come quello della paternità e del complicato rapporto tra Peter Quill e il suo genitore biologico, Ego, che non rappresenta il culmine perché sostituito da un altro momento strappalacrime: la morte di Yondu, il suo “vero” padre. Quello del cuore.
Per risparmiare la vita di Peter, Yondu deve sacrificare la sua maschera di ossigeno mentre salgono nello spazio, e la scena è resa ancora più speciale dalla frase pronunciata: “Potrebbe essere tuo padre, ragazzo. Ma lui non era tuo padre.” Ma probabilmente il momento più straziante è proprio l’elogio di Quill, che confronta Yondu con David Hasselhoff e conclude: “Ho avuto un padre piuttosto figo“.
“Cos’altro potrei perdere?”
Durante tutto il corso di Avengers: Infinity War, Thor è determinato nel trovare una nuova arma su Nidavellir così da uccidere Thanos, e solo quando Rocket mette in discussione le sue motivazioni, il Dio del Tuono spiega che il senso di vendetta è animato dall’aver perso suo fratello, sua madre, suo padre e il suo migliore amico insieme alla sua casa, Asgard. “Cos’altro ho da perdere?“, dice al compagno prima di forgiare la Stormbreaker…
“Dai Spider-Man, dai Spider-Man!”
In The Amazing Spider-Man # 33 viene raffigurato un Peter Parker intrappolato che reagisce ad una morte certa, e questo frammento è stato omaggiato da Spider-Man: Homecoming dopo il primo vero scontro con Avvoltoio. Senza il costume creato da Tony Stark, Peter si trova costretto a trovare una via d’uscita da solo, evocando quella forza interiore che il suo mentore gli aveva richiesto per essere un supereroe anche se sprovvisto di uniforme e poteri.
“È mio amico”, “Anche io lo ero”
Ecco un’altra citazione tratta da Captain America: Civil War, di nuovo estrapolata da un dialogo tra Tony Stark, Steve Rogers e Bucky Barnes: stiamo parlando della scene più carica, emotivamente, della Infinity Saga, dove le alleanze che conosciamo vengono messe alla prova, ed è qui che Cap dice a Iron Man disperato “È mio amico“, con Tony che risponde “Lo ero anch’io…“
“Signor Stark, non mi sento molto bene…”
La devastante morte di Peter Parker in Infinity War ha lasciato in lacrime i fan. E se il film è ricco di momenti spensierati, quel “Signor Stark, non mi sento molto bene…” seguito da “Non voglio andarmene…” pronunciati da Tom Holland fra le braccia di Robert Downey Jr. rappresentano l’altro lato di un racconto ben più maturo delle aspettative.
Ciò che rende così incredibile la scena è il fatto che l’attore abbia improvvisato l’intera battuta. I fratelli Russo volevano che fosse o emozionante e gli avevano dato un solo consiglio: “Pensa che sei un ragazzo e non vuoi morire“. Così Holland ha preso questo suggerimento alla lettera e il gioco è fatto…
“Fammi fare qualcosa di buono, qualcosa di giusto”
Una volta recuperate tutte le gemme dell’Infinito, i Vendicatori possono finalmente indossare il guanto e ripristinare l’equilibrio. Tra loro c’è subito un candidato, ovvero Thor, che chiede disperatamente a Tony di essere lui a sacrificarsi. L’eroe si ritiene infatti l’unico responsabile della vittoria di Thanos e della morte dei compagni (“dovevo puntare alla testa”), e lo supplica dicendo che ha bisogno di fare “qualcosa di buono, qualcosa di giusto“.
“Noi siamo Groot”
Chi avrebbe mai pensato di piangere per un gesto eroico di un albero parlante? È esattamente ciò che succede alla fine di Guardiani della Galassia, quando i protagonisti stanno per affrontano un morte inevitabile su Xandar. Qui Groot estende le sue braccia e le sue radici, creando uno scudo sferico per proteggere tutti i suoi compagni, con Rocket che dice “Non farlo, morirai.” e l’amico che risponde: “Noi …siamo…Groot.“
“Ora puoi riposare”
Quando Tony Stark capisce che i viaggi nel tempo sono la chiave per sconfiggere Thanos, Pepper Potts gli spiega che non avrebbe mai trovato la pace e non avrebbe mai potuto riposare davvero se non avesse rischiato la propria vita per gli altri. Effettivamente così è stato, e prima del suo ultimo respiro, Pepper gli si avvicina piangendo insieme a Peter Parker e dicendo semplicemente: “Ora puoi riposare“.
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Fonte: Screenrant