No Time to Die, Rami Malek: “Il mio villain influenzato da Bohemian Rhapsody”

Rami Malek ha rivelato che per il ruolo del villain Safin nell'atteso No Time to Die è stato influenzato dal suo lavoro nel biopic di successo Bohemian Rhapsody.

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Dopo il grande successo ottenuto con la serie Mr. Robot e con il biopic Bohemian Rhapsody, grazie al quale è riuscito a conquistare l’Oscar come miglior attore protagonista lo scorso anno, Rami Malek si prepara a raccogliere una nuova entusiasmante sfida recitativa: come sappiamo da tempo ormai, l’attore americano di origini egiziane sarà il principale villain di No Time to Die, il venticinquesimo episodio della longeva saga di James Bond.

 

In una recente intervista concessa ad Empire Magazine, Rami Malek ha parlato proprio del suo ruolo in No Time to Die, dove interpreterà il misterioso villain mascherato Safin. Nel corso dell’intervista, Malek ha spiegato che quando ha accettato la parte, non ha voluto ispirarsi a nessuno degli attori che in precedenza hanno ricoperto il ruolo di un cattivo nella saga di 007, ma regalare al pubblico un personaggio che fosse completamente inedito; Malek ha spiegato di essersi approcciato al ruolo in maniera totalmente originale, un processo molto simile a quello messo in atto per interpretare l’iconico Freddie Mercury nel biopic campione d’incassi Bohemian Rhapsody

 

“Se fossi andato sul set e avessi provato a fare una copia carbone di una precedente performance, che gioia o divertimento sarebbe stato per gli altri? Credo che questa sia una lezione che ho imparato quando ho interpretato Mr. Mercury. Se non è qualcosa di originale, allora perché preoccuparsi? Ho preso alcuni dettagli da alcuni dei miei personaggi preferiti, ma ogni giorno ho provato ad infondere in questo personaggio qualcosa che pensavo potesse avere un senso per lui, e allo stesso tempo qualcosa che potesse risultare scioccante e snervante.”

Per il ruolo di Safin, Rami Malek ha lavorato nuovamente con il dialogue coach William Conacher, che lo aveva già aiutato ad impostare la voce e i dialoghi di Mercury nel biopic di Bryan Singer. L’attore ha spiegato che il loro intento è stato realizzare qualcosa di unico e di non facilmente riconoscibile.

Ricordiamo che Safin non sarà l’unico villain che apparirà in No Time to Die, dal momento che nel film vedremo anche il ritorno del Blofeld di Christoph Waltz, già interpretato dall’attore due volte premio Oscar in Spectre.

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Il film, atteso nelle sale l’8 aprile 2020, vede nel cast Daniel Craig (James Bond), Ralph Fiennes (M), Naomie Harris (Eve Moneypenny), Ben Whishaw (Q), Rory Kinnear (Bill Tanner) e Jeffrey Wright (Felix Leiter). Le new entry del cast sono invece Rami MalekBilly Magnussen, Lashana Lynch e Ana de Armas.

Vi ricordiamo che la produzione ha assunto Phoebe Waller-Bridge per “ravvivare” lo script di Bond 25 sotto speciale richiesta di Craig, grande fan di Fleabag e Killing Eve, le due serie prodotte e scritte dall’attrice. Era dal 1963 (l’ultima fu Johanna Hardwood con Dr. No e From Russia With Love) che la casa di produzione non assumeva una donna per dare voce ai personaggi del franchise, una scelta oggi più che mai “rilevante”.

In No Time To Die, Bond si gode una vita tranquilla in Giamaica dopo essersi ritirato dal servizio attivo. Il suo quieto vivere viene però bruscamente interrotto quando Felix Leiter, un vecchio amico ed agente della CIA, ricompare chiedendogli aiuto. La missione per liberare uno scienziato dai suoi sequestratori si rivela essere più insidiosa del previsto, portando Bond sulle tracce di un misterioso villain armato di una nuova e pericolosa tecnologia.

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