M. Night Shyamalan difende la controversa morte di David Dunn in Glass

Il regista di Glass, M. Night Shyamalan, difende la controversa morte di David Dunn che ha generato malcontento da parte di pubblico e critica.

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M. Night Shyamalan ha fornito una spiegazione in difesa della controversa scena della morte di David Dunn nel thriller d’azione Glass. Uscito nel 2019, Glass è l’ultimo film della trilogia di Unbreakable e ha come protagonisti Samuel L. Jackson, James McAvoy, Sarah Paulson e Bruce Willis.

 
 

L’originale Unbreakable seguiva David Dunn, l’unico sopravvissuto a un orribile incidente ferroviario, evento che spinge Elijah Price a credere che l’uomo sia in realtà un supereroe vivente. Dopo la sua uscita nel 2000, Unbreakable è stato seguito – a sorpresa – da un sequel nel 2017, Split, che raccontava di un uomo con 23 personalità distinte. Questo universo si è ufficialmente concluso con Glass, che ha riunito i personaggi di Split e Unbreakable fornendo una conclusione ad una trilogia che, nel 2000 (anno di uscita di Unbreakable), nessuna credeva potesse mai esistere.

Con disappunto di M. Night Shyamalan, Glass non è stato accolto bene dalla critica e non ha ricevuto l’attenzione che lo studio e il regista si aspettavano. Tuttavia, considerato il budget di produzione di 20 milioni di dollari, a livello globale il film ha incassato 241 milioni, generando così un eccezionale margine di profitto. Glass è l’ultima opera firmata da Shyamalan, il cui debutto risale alla fine degli anni ’90. Shyamalan ha ottenuto il plauso della critica grazie a The Sixth Sense – Il sesto senso del 1999, anche se non sempre i suoi film sono stati ben accolti. Oltre a Glass, infatti, anche altri titoli della sua filmografia come L’ultimo dominatore dell’aria e After Earth, sono stati stroncati dalla critica e/o accolti negativamente dal pubblico.

In una recente intervista con UPROXX, parlando della controversa conclusione di Glass, Shyamalan ha difeso la morte di David Dunn. Il regista giustifica l’annegamento del personaggio di Bruce Willis in una pozzanghera, dicendo che “alla fine, anche che la cosa più semplice può abbattere la persona più forte”. Per Shyamalan il finale può essere paragonato al mito del Tallone d’Achille: “Non hai bisogno di un esercito per abbattere l’uomo più forte di tutti se conosci la sua debolezza”.

In base a questa spiegazione, sembra che l’insoddisfazione del pubblico per il finale di Glass fosse in linea con le intenzioni di Shyamalan. Dopo che David Dunn è stato manipolato e ha lottato per l’intero film, morire in una pozzanghera ha lasciato il pubblico desideroso di un destino migliore per l’eroe. Molti hanno trovato la conclusione insoddisfacente e hanno messo in dubbio ciò che Shyamalan voleva effettivamente raccontare uccidendo il personaggio di Bruce Willis in un modo privo di intensità e tensione.

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