Quando Edge of Tomorrow è arrivato nelle sale nel 2014, è diventato rapidamente un punto di riferimento per il genere d’azione fantascientifico. Grazie alla sua narrazione innovativa, alle esaltanti sequenze d’azione e alle interpretazioni stellari di Tom Cruise ed Emily Blunt, il film non solo ha raccolto il plauso della critica, ma ha anche sviluppato una fanbase devota che aspetta da allora Edge of Tomorrow 2. L’uso intelligente della premessa di un loop temporale, unito alla sceneggiatura acuta e alla regia dinamica di Doug Liman, ha stabilito un nuovo standard per i blockbuster ad alta concezione e ha lasciato il pubblico a chiedere di più.
Collider ha recentemente avuto l’opportunità di incontrare Liman, che stava promuovendo il suo nuovo film, The Instigators. Durante l’intervista, Collider non ha resistito a chiedere a Liman quali fossero le possibilità di un sequel del film d’azione fantascientifico acclamato dalla critica. La risposta di Liman è stata candida e perspicace, e ha fatto luce sulla complessità di realizzare il seguito di un film così amato.
“Voglio dire, Emily Blunt e Tom Cruise non sono mai stati così in forma come in questo momento. Sarei pazzo a non cercare di capire come fare un sequel. Quindi sto passando il tempo a cercare di risolvere il problema. D’altra parte, i viaggi nel tempo sono davvero difficili. Davvero, davvero difficile. Basta sviluppare un film con i viaggi nel tempo per arrivare alla conclusione che gli esseri umani non viaggeranno mai nel tempo, perché è difficile immaginare un terzo atto in un film con i viaggi nel tempo. Quindi so per certo che gli esseri umani non viaggeranno mai nel tempo, ma sto cercando di risolvere il problema”.
Doug Liman non vuole un sequel che faccia incetta di soldi
Questa risposta ha evidenziato il principale ostacolo nello sviluppo di Edge of Tomorrow 2: la complessità dei viaggi nel tempo nella narrazione. L’onestà di Liman riguardo alle difficoltà di creare una narrazione avvincente e coerente del viaggio nel tempo dimostra il suo impegno a mantenere gli alti standard stabiliti dal film originale, a cui ha fatto eco Collider che ha espresso la sua speranza per un sequel, ma ha sottolineato l’importanza di avere una storia forte.
Liman si è detto pienamente d’accordo, affermando: “Sì, esattamente. È ovvio che il sistema direbbe: “Fallo e non importa perché è un sequel e farà un miliardo di dollari”. Ma siccome il film è così popolare e io sono solo… non lo farei mai. E Tom non lo farebbe mai. Emily non lo farebbe mai. Ci teniamo troppo al nostro lavoro per poter abboccare alle facili esche”.
Sebbene un sequel di Edge of Tomorrow sia tutt’altro che una cosa sicura, gli sforzi di Liman per “romperlo” sono incoraggianti. I fan del film originale possono trarre conforto dal fatto che se il seguito si farà, sarà perché la storia vale la pena di essere raccontata.