Demi Moore spiega perché ha quasi abbandonato l’industria prima di The Substance

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Demi Moore rivela perché ha quasi abbandonato la recitazione prima di ottenere la nomination ai Golden Globe per il ruolo in The Substance. Il film body horror del 2024, diretto da Coralie Fargeat, vede la Moore nei panni di Elisabeth Sparkle, una star hollywoodiana ormai sbiadita che ricorre a una droga del mercato nero per ritrovare la sua giovinezza, scatenando una conseguenza grottesca e orribile. Margaret Qualley è la co-protagonista nel ruolo di Sue, la versione più giovane e migliore di Elisabeth. Il film, noto per i suoi scioccanti effetti pratici e per il commento pungente sull’ossessione della società per la giovinezza, è stato presentato in anteprima a Cannes, dove Fargeat ha vinto il premio per la migliore sceneggiatura.

Nel corso di una tavola rotonda con il Los Angeles Times, la Moore ha raccontato le sue lotte con l’industria cinematografica che l’hanno quasi portata ad abbandonare del tutto prima di essere scritturata per The Substance. Star di primo piano degli anni Ottanta e Novanta, la Moore è nota soprattutto per i ruoli iconici in Blame It on Rio, A Few Good Men e Indecent Proposal. Nonostante il successo iniziale a Hollywood, l’attrice ha spiegato di essersi scontrata con un muro creativo e di aver iniziato a mettere in discussione il suo posto nell’industria. Riflettendo su questo periodo difficile, la Moore ha raccontato quanto segue:

Ho attraversato un periodo in cui non riuscivo a trovare il mio posto. Il materiale che vedevo era come se non ci fosse niente di male, ma niente di eccezionale. Mi sono chiesto se questa parte della mia vita fosse completa. Ho fatto quello che dovevo fare qui? E poi ho capito che se non avevo la risposta a questa domanda, dovevo iniettare la concentrazione e l’energia per rispondervi…

E la cosa interessante è che, non appena ho fatto questo cambiamento, due settimane dopo è arrivato sulla mia scrivania “The Substance”. Ed è stato il primo materiale da molto tempo a questa parte che mi ha commosso.

Il significato del ritorno di Demi Moore nel mondo del cinema

Demi Moore al 77esimo Festival di Cannes – Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Affidandosi a un’impavida forma di auto-parodia nel ruolo di Elisabeth, la Moore brilla nel suo ruolo cinematografico più potente degli ultimi anni. Il suo ruolo centrale di star in declino e le sue candide riflessioni alla Tavola Rotonda delle Attrici mettono in luce le sfide da affrontare per mantenere la propria rilevanza in un’industria che non concede alle donne che invecchiano sullo schermo la stessa longevità e gli stessi riconoscimenti che hanno sempre ricevuto le loro controparti maschili. Il film body horror di Fargeat è incentrato su un personaggio alle prese con i duri standard di bellezza di Hollywood, che rispecchia da vicino il viaggio della stessa Moore che si interroga sul suo posto nell’industria dello spettacolo.

Sia uno spettacolo sfacciato che una critica alle pressioni della società, le trasformazioni visivamente sorprendenti della Moore hanno sottolineato gli estremi a cui le donne possono arrivare per sostenere una facciata di perfezione. Per Moore è stata una rara opportunità di esplorare i temi del genere, della vanità e dell’autodistruzione, grazie a una narrazione viscerale e a immagini grottesche da body horror. The Substance non solo ha rivitalizzato la carriera della Moore, ma ha anche dimostrato l’importanza di ruoli significativi per le attrici esperte in un’industria che spesso mette da parte progetti audaci e d’autore per il prossimo film di supereroi o l’adattamento di un videogioco.

Redazione
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