Festival di Roma 2013 un commento ai vincitori

Ieri sera abbiamo conosciuto i nomi dei vincitori di questa ottava edizione del Festival Internazionale del Film di Roma, e così come aveva anticipato Marco Muller alla conferenza stampa di chiusura del Festival, i premi lo hanno molto soddisfatto; come mai? Perché Cina e Giappone portano a casa ben tre premi! Ebbene si, il filo orientalismo mulleriano non è un segreto per nessuno, e così i premi assegnati a Blue Sky Bones di Cui Jian e a Seventh Code di Kiyoshi Kurosawa hanno reso il Direttore artistico della manifestazione orgoglioso di un Palmares che lo scorso anno lo aveva lasciato (lui come noi) un po’ interdetto.

 

Menzione Speciale quindi all’esordio alla regia di Cui Jian, che ha assottigliato il confine tra cinema, musica e videoclip, con un risultato discreto. Altro discorso per il Kurosawa di Seventh Code, che seppure confermando la sua bravura e confezionando un film molto gradevole, è stato un po’ sopravvalutato da una giuria che, non si sa perchè, ha deciso di dare al film ben due premi: miglior contributo tecnico e migliore regia. Nel parere di chi scrive il premio alla regia ‘tolto’ a Miike è un vero torto, dal momento che il maestro giapponese, con The Mole Song, ha presentato al Festival un film davvero innovativo e ‘di regia’: divertente e tanto intelligente da sfociare nel demenziale.

Premio anche per I Am not Him alla sceneggiatura. Il primo film presentato in Concorso in genere finisce sempre un po’ nel dimenticatoio della giuria, in questa occasione invece il film di Tayfun Pirselimoğlu ha portato a casa il premio per lo script, forse premiato dai tanti omaggi che lo sceneggiatore ha inserito nella storia (tanto per citarne uno, Vertigo – La Donna che Visse due Volte).

Per quanto riguarda i premi agli attori, la giuria presieduta da James Grey ha voluto premiare il made in USA assegnando i premi a Matthew McConaughey e a Scarlett Johansson. Nulla da dire sulla straordinaria performance dell’attore texano per Dallas Buyers Club, anche se forse in valore assoluto poco meglio di lui ha fatto Joaquin Phoenix, ma le polemiche o le discussioni ci sono state e ci saranno intorno al premio per la bellissima Johansson. L’attrice, in Her di Spike Jonze, non compare mai, regalandoci una straordinaria performance vocale. E paradossalmente Scarlett non è mai stata così sensuale come in questo film, che ci permette di apprezzarne le notevoli doti d’attrice, troppo spesso offuscate da una presenza scenica abbagliante.

Ineccepibile la scelta per il miglior attore o attrice emergente, premio assegnato all’intero cast del bellissimo Acrid, di Kiarash Asadizadeh, mentre il gran premio della giuria è andato alla Romania di Quod Erat Demonstrandum di Andrei Gruzsniczk. Il film, non certo privo di pregi, avrebbe forse meritato di più un premio tecnico, dato il bellissimo bianco e nero con cui è stato fotografato da Vivi Drăgan Vasile, lasciando invece spazio a Takashi Miike che, se avesse potuto, avrebbe meritato tutti i premi che la giuria ha così minuziosamente distribuito.

Per quanto riguarda il Marco Aurelio d’Oro, si è portato a casa la pesante statuetta Alberto Fasulo, con il suo mockumentary (finto documentario) Tir. Qualcuno ha parlato di effetto Sacro GRA, altri invece hanno commentato la scelta della giuria con un provinciale ma non del tutto sbagliato “a Roma premiano sempre gli italiani”. La verità è che Tir è un film molto interessante, sofferto e con una gestazione lunghissima, che forse però non meritava tanto. Tutti felici per l’umiltà e la dedizione di Fasulo, si torna a casa con le proprie remore e le proprie critiche, consapevoli che il Festival porta con sé sempre un po’ di amarezza, perché nessuno è mai pienamente contento di quello che decide una giuria di esperti.

Nella nostra esperienza al Festival, nella sezione in Concorso quest’anno abbiamo visto almeno due film da Fuori Concorso, due film straordinari e commoventi che per ragioni diverse e forse anche per un linguaggio più ‘fruibile’ al grande pubblico sono di innegabile superiorità. Si tratta ovviamente di Her di Spike Jonze premiato per la migliore attrice, e Dallas Buyers Club di Jean-Marc Vallée che ha portato a casa sia il premio allo straordinario attore (che noi gli facciamo condividere virtualmente con la spalla Jared Leto) sia il premio del Pubblico, riconoscimento che con tutte le variabili del caso è sempre di buon auspicio per la vita in sala del film stesso.

Festival di Roma 2013 vincitoriEcco tutte le nostre Foto dal Festival:

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