Thierry Frémaux commenta i dazi di Trump: “Il cinema trova sempre un modo per esistere e reinventarsi”

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Alla vigilia di Cannes 78, Thierry Frémaux, direttore artistico del Festival Francese, ha commentato la politica “protezionista” del Presidente Donald Trump, che intende imporre dei dazi (anche) al cinema d’importazione per tutto il territorio degli Stati Uniti.

Frémaux vorrebbe sospendere una risposta definitiva almeno per un anno. A proposito delle dichiarazioni di Trump degli ultimi tre mesi, Frémaux afferma: “Ha iniziato dicendo una cosa, poi si è contraddetto (…) Non posso rispondere alla sua domanda in questa fase”, ha affermato il direttore del festival rispondendo a un giornalista riguardo all’impatto dei dazi statunitensi sul cinema globale.

“L’idea che il cinema americano venga penalizzato dai paesi stranieri, credo sia un’idea che vale la pena discutere”, ha detto Frémaux. “C’è una cosa che abbiamo notato nell’anno e nei mesi successivi al Covid: c’erano meno film americani nel mondo; quindi la produzione locale – la produzione nazionale – ha avuto più successo”.

“Il cinema trova sempre un modo per esistere e reinventarsi”, ha in definitiva concluso Thierry Frémaux sulla questione. “Se dovessi dire una cosa, la direi qui al Festival di Cannes: non vorremmo che il cinema americano cessasse di essere forte, questo è ciò che conta davvero”. “Non posso parlare di questi dazi doganali, è troppo presto”, ha continuato Fremaux.

Nelle ultime ore, un gruppo di oltre 100 enti cinematografici e televisivi globali ha firmato una lettera aperta che invita i governi a “salvaguardare i sistemi che supportano la creazione cinematografica e audiovisiva indipendente”. La lettera prendeva chiaramente di mira Trump, ma sfidava anche “le piattaforme basate su algoritmi e il crescente predominio dei conglomerati dell’intrattenimento globale”, parallelamente all’ascesa dell’intelligenza artificiale nella produzione. Dopo la dichiarazione di dazi sulle importazioni di film il 4 maggio, Trump e la Casa Bianca si sono raffreddati sull’idea entro il 5 maggio.

“Non voglio danneggiare l’industria; voglio aiutarla”, ha detto Trump ai giornalisti alla Casa Bianca. “Incontreremo l’industria. Voglio assicurarmi che siano soddisfatti, perché noi puntiamo tutto sul lavoro”.

A parte i dazi, ironia della sorte, non ci sono grandi controversie in vista della 78a edizione di quest’anno, come la rumorosa denuncia #MeTooWave di Mediapart dello scorso anno, che avrebbe dovuto menzionare diversi registi con film in concorso al festival.

Chiara Guida
Chiara Guida
Laureata in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è una gionalista e si occupa di critica cinematografica. Co-fondatrice di Cinefilos.it, lavora come direttore della testata da quando è stata fondata, nel 2010. Dal 2017, data di pubblicazione del suo primo libro, è autrice di saggi critici sul cinema, attività che coniuga al lavoro al giornale.
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