HomeFumettiNathan Never/Justice League: Adriano Barone parla di Doppio Universo

Nathan Never/Justice League: Adriano Barone parla di Doppio Universo

L'intervista allo sceneggiatore del secondo team-up tra Sergio Bonelli Editore e DC Comics.

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Era il 2018 quando, in occasione del keynote di Sergio Bonelli Editore al Lucca Comics and Games, per la prima volta il logo di Zagor, storico eroe della casa editrice, e quello di Flash, icona della DC Comics, venivano affiancati per annunciare la partnership tra i due colossi dell’editoria a fumetti.

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Nei quattro anni che sono seguiti, questa collaborazione ha dato vita a due delle tre storie annunciate in quella sede: La Scure e il Fulmine di Masi/Uzzeo, in cui Zagor incontra Flash, e Doppio Universo in cui Nathan Never, personaggio Bonelli ispirato al Rick Deckard di Blade Runner, incontra nientemeno che la Justice League, la squadra di supereroi più famosa del mondo comics. I team-up tra SBE e DC continueranno poi con Dylan Dog/Batman, che è stato affidato a Roberto Recchioni e che dovrebbe arrivare il prossimo anno.

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In occasione del Lucca Comics and Games 2022, abbiamo incontrato Adriano Barone, sceneggiatore di Nathan Never/Justice League, che con grande emozione e un pizzico di giusto orgoglio ha raccontato il suo viaggio nel doppio universo che ospita questo storico team-up tra eroi che, apparentemente così diversi, trovano nelle loro piccole somiglianze un modo per cooperare.

“A quella Lucca (del 2018, ndr), un collega che non era riuscito a partecipare al keynote Bonelli fino alla fine mi chiese poi quali fossero le ultime novità annunciate da Michele Masiero (direttore editoriale di SBE) – esordisce Barone, divertito – e quando raccontai che era stato annunciato il team-up tra Bonelli e DC Comics, mi rispose ‘Smettila di prendermi in giro!’. Questo solo per dare l’idea di quanto fosse inaspettata la notizia.” 

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Notizia inaspettata ma anche accolta con grande entusiasmo dagli autori che speravano e temevano di essere coinvolti in una sfida tanto insolita quanto difficile. E sembra che per Barone il timore, almeno nella prima parte del suo lavoro a Nathan Never/Justice League, sia stata l’emozione prevalente: “Per me è stato veramente un problema. Quando ho saputo che avrei dovuto scrivere Batman e Superman, che sono fumetti che leggo da 30 anni, ovviamente sono stato contento, ma mi sono detto se fossi davvero la persona giusta per scrivere questa storia.”

Una domanda legittima per chiunque fosse conscio del mito con cui si apprestava a confrontarsi: “Ho deciso che la storia doveva avere come nucleo narrativo le dinamiche trai personaggi, in che modo si rapportavano l’uno agli altri, perché sapevo che dovevo raccontare dei personaggi italiani ai lettori statunitensi, e dovevo presentare la Justice League e chi fossero questi eroi americani a quei pochi italiani che non la conoscevano. Ecco che i punti in comune trai due gruppi di personaggi sono diventati il mio punto di partenza. 

Sono partito dal rapporto che Nathan Never instaura con Batman e con Superman. Con il primo, Nathan poteva sentire un’affinità immediata, visto che entrambi non hanno superpoteri, ma è anche vero che hanno un senso di giustizia estremamente differente. Mi sono poi trovato a gestire una relazione esattamente opposta tra Nathan e Superman, perché sebbene uno sia un semplice uomo e l’altro un dio che vola e spara laser dagli occhi, i due sono accomunati dallo stesso senso di giustizia.”

Nathan Never/Justice League, scrivere gli dei: Superman e Batman

Ma com’è stato confrontarsi con le due divinità più grandi dell’Olimpo DC Comics? Per quello che riguarda Batman, l’approccio di Barone è stato quasi scientifico: “Per scrivere Batman mi sono ispirato al lavoro che ha fatto Grant Morrison. Quando scrivi di Batman a Gotham, il personaggio lavora da solo, si comporta in un modo specifico e ha a che fare con tutta la sua famosa schiera di criminali freak, ma quando interagisce con altri supereroi dotati di superpoteri, o con degli alieni, allora deve per forza avere un atteggiamento diverso. Questo è il Batman che ho scritto io, quello che deve essere sempre tre passi avanti a tutti per poter gestire al meglio la situazione e prevedere gli imprevisti. È stato piacevole scrivere questa figura di stratega.”

Tutt’altro approccio ha avuto invece per Superman: “Sono il primo fumettista italiano che scrive una storia di Superman, e questo per me è molto emozionante, dal momento che leggo le sue avventure da quando sono piccolo. Ho dedicato a lui il finale della storia e posso dire che scriverlo mi ha commosso molto. Penso che scrivere di un personaggio così buono e rassicurante faccia sentire buono anche chi lo scrive.”

Ma dal momento che ha avuto a che fare con Nathan Never, Barone ha scritto anche di Legs Weaver, personaggio che si è rivelato estremamente utile per il suo processo creativo: “Ho scritto anche Legs, che potrebbe definirsi un’anomalia nel panorama dei personaggi Bonelli, buoni o cattivi che siano. È un personaggio dal passato tragico ma è anche molto ironico ed è stata lei a permettermi di dare il LA alla scrittura. Ho affidato a lei la battuta d’apertura in una scena particolarmente difficile, in cui i personaggi mi sembravano davvero troppi. Grazie alle caratteristiche del personaggio sono riuscito a sbloccare l’impasse, la sua ironia mi ha salvato. Legs è in grado di prendere in giro persino un alieno imbattibile, quindi ho pensato di partire da questa sua dote, e di mezzo ci è andato Aquaman, che forse ha i superpoteri di cui è più facile prendersi gioco.”

Ma come si rapporta un eroe bonelliano, umano, senza super-poteri, a queste divinità? Com’è stato far interagire Nathan Never con la Justice League? Secondo Barone, la chiave del personaggio è stata il dubbio: “Questo eroe bonelliano, sin dalla sua nascita, è sempre stato un personaggio introspettivo e dubbioso, e ho pensato che un buon punto di partenza per lui, in questa sede, potesse essere proprio il chiedersi se fosse o meno la persona giusta per questa missione. Il mio Nathan si chiede se è all’altezza di combattere accanto a eroi così formidabili. Il punto è che penso che in Nathan sia fluito il dubbio che avevo io, in merito al fatto che anche io, forse, non mi sentivo proprio la persona più indicata a raccontare questo incontro.”

Nonostante i dubbi, Adriano Barone ha invece portato egregiamente a termine il lavoro su Nathan Never/Justice League, lasciando una piccola porta aperta per eventuali seguiti di questo leggendario incontro in un ‘Doppio Universo‘. “La decisione finale su un seguito spetta alla casa editrice. Per quello che mi riguarda, nel finale ho inserito dei semi che potrebbero portare ad altre storie, e poi i miei cassetti sono già pieni di appunti per qualsiasi team-up di Nathan Never con qualsiasi property fantascientifica. Io ci sono sempre.”

Nathan Never Justice League. Doppio Universo, variant cover di Massimo Carnevale.
Nathan Never Justice League. Doppio Universo, variant cover di Massimo Carnevale.
 
Chiara Guida
Chiara Guida
Laureata in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è una gionalista e si occupa di critica cinematografica. Co-fondatrice di Cinefilos.it, lavora come direttore della testata da quando è stata fondata, nel 2010. Dal 2017, data di pubblicazione del suo primo libro, è autrice di saggi critici sul cinema, attività che coniuga al lavoro al giornale.

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