Ettore Scola: 10 cose che non sai sul regista

Ettore Scola c'eravamo tanto amati

Con il suo esordio nella metà degli anni Sessanta, Ettore Scola si è da subito affermato come uno dei registi più interessanti e originali del panorama cinematografico italiano. Riconosciuto poi anche a livello internazionale, egli ha nel corso della propria carriera realizzato alcuni dei più acclamati e celebri di sempre, veri e propri gioielli che hanno portato in alto il nome del cinema italiano nel mondo.

Grazie alle sue collaborazioni con alcuni tra i più grandi interpreti italiani, Scola ha dato vita a personaggi e storie indimenticabili, in bilico tra il nostalgico e il grottesco. Veri e propri ritratti di un’Italia e di un’italianità ancora oggi spesso attuali, in grado di raccontare vizi e virtù di un popolo unico.

Ecco 10 cose che non sai di Ettore Scola.

1Parte delle cose che non sai sul regista

Ettore Scola moglie
 

Ettore Scola: i suoi film

10. Ha diretto celebri lungometraggi. L’esordio del regista avviene con Se permettete parliamo di donne (1964), poi seguito da apprezzati titoli come Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Africa? (1968), Dramma della gelosia – Tutti i particolari in cronaca (1970), con Marcello Mastroianni, e C’eravamo tanto amati (1974), considerato uno dei suoi più belli. Si è poi reso celebre con i film Brutti, sporchi e cattivi (1976), Una giornata particolare (1977), I nuovi mostri (1977), La terrazza (1980), Ballando ballando (1983), La famiglia (1987), con Vittorio Gassman, e Splendor (1989). Negli ultimi anni ha poi diretto Romanzo di un giovane povero (1995), con Isabella Ferrari, Concorrenza sleale (2001), con Sergio Castellitto, e Gente di Roma (2003), con Edoardo Leo. Nel 2013 il suo ultimo film è Che strano chiamarsi Federico, con Sergio Rubini.

9. È stato sceneggiatore di celebri film. Oltre ad aver poi scritto molti dei film da lui anche diretti, Scola ha iniziato ben prima di diventare regista una fervida attività da sceneggiatore, contribuendo alla scrittura di alcuni dei film oggi annoverati come classici del cinema italiano. Tra questi si annoverano Un americano a Roma (1954), Accadde al commissariato (1954), Lo scapolo (1955), I giorni più belli (1956), Il conte Max (1957), Nata di marzo (1958), Nel blu dipinto di blu (1959), Il sorpasso (1962), La marcia su Roma (1962), I mostri (1963), Il magnifico cornuto (1964) e Io la conoscevo bene (1965).

8. Ha ricevuto importanti riconoscimenti. Scola è ancora oggi uno dei registi più premiati in Italia e all’estero. Un primo importante riconoscimento da lui ottenuto è quello del Gran Premio al Festival cinematografico internazionale di Mosca per il film C’eravamo tanto amati, nel 1975. L’anno seguente vince invece la miglior regia per Brutti, sporchi e cattivi al Festival di Cannes. Nel corso della sua carriera, inoltre, Scola ha ricevuto ben tre David di Donatello alla miglior regia, due alla miglior sceneggiatura e due per il miglior film. Nel 2011, invece, gli è stato assegnato il David alla carriera.

Ettore Scola agli Oscar

7. È stato candidato al prestigioso premio. Il successo dei film di Scola è noto anche all’estero, a tal punto che in quattro occasioni il regista è stato candidato al premio Oscar per il miglior film straniero. La prima fu nel 1978 per Una giornata particolare, e in seguito per I nuovi mostri, Ballando ballando e La famiglia. In tali occasioni ha sempre rappresentato l’Italia, tranne che per Ballando ballando, dove concorreva invece in rappresentanza dell’Algeria. Pur non vincendo mai l’ambito premio, Scola ha avuto modo di portare il proprio cinema nel mondo, venendo riconosciuto come uno dei maggiori autori del nostro cinema.

Ettore Scola e Alberto Sordi

6. Era molto legato al celebre attore. Scola conobbe il celebre attore Alberto Sordi negli anni Cinquanta, iniziando a lavorare con lui in radio. Ben presto, i due finiscono con il formare un sodalizio artistico particolarmente fortunato, sfociato poi in diverse collaborazioni cinematografiche. Scola dirige infatti Sordi prima in Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Africa?, e in seguito in alcuni episodi di I nuovi mostri, La più bella serata della mia vita e Romanzo di un giovane povero. Per Scola, Sordi è sempre stato un modello eccezionale, inventore di alcuni tra i più memorabili personaggi della nostra cinematografia.

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