Black Mirror 6, la classifica degli episodi dal peggiore al migliore

L'ultima stagione della serie distopica si trova su Netflix dal 15 giugno

Black Mirror 6 classifica episodi

Black Mirror torna su Netflix dopo una lunga assenza. Iniziato nel 2011 riscuote successo solo dopo il 2016 quando per la prima volta viene prodotta una stagione dal colosso dello streaming. Si tratta di una serie antologica che si concentra prevalentemente su storie di fantascienza/mistero/thriller spesso cupe e che tendono a commentare il rapporto dell’umanità con la tecnologia, sia che si tratti di quella attuale che di quella futuristica che ancora non esiste (ma che un giorno potrebbe esistere). Black Mirror 6 arrivato su Netflix il 15 giugno, come leggerete nella nostra recensione, divide i fan.

Nella sesta stagione, tuttavia, le cose sono un po’ diverse: gli elementi fantascientifici sono stati ridotti in modo sorprendente. Tre dei cinque episodi sono ambientati nel passato, uno sembra essere nel presente e solo uno sembra essere futuristico. Un cambiamento che è stato criticato dai fan della serie che da qualche tempo sembra aver perso la sua reale attrattiva. Il tutto si traduce in una stagione di Black Mirror piuttosto strana, perplessa e a volte interessante, con i cinque ultimi episodi classificati di seguito dal peggiore al migliore.

5Mazey Day 6×04

Mazey Day Black Mirror 6x04
 

Già in un episodio della stagione precedente si racconta il tema della celebrità e delle sue insidie. In Mazey Day, quarto episodio di Black Mirror 6, si ripercorre la stessa strada ma in modo diverso così tanto da generare l’episodio meno incisivo della stagione. Le cose iniziano abbastanza bene: la premessa incentrata su un paparazzo a corto di soldi che viene incaricato di scattare una foto a un’attrice problematica, poiché la stampa parla di una sua possibile dipendenza. L’episodio è ambientato negli anni Duemila e, sebbene non presenti elementi di fantascienza, analizza i media, l’industria dell’intrattenimento e il potere della tecnologia (in questo caso, delle fotografie) di danneggiare in modo permanente la vita di una persona.

L’episodio di soli 40 minuti si prende però il primo posto come episodio con il minutaggio più breve della serie. La parte più contestata è il finale giudicato da molti frettoloso e arrangiato, dà l’impressione che lo sceneggiatore (Charlie Brooker) non sapesse come concludere la storia in modo adeguato.

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