Questo articolo su Black Widow necessita di una premessa: accostare l’aggettivo “peggiore” a una qualsiasi interpretazione di Scarlett Johansson è una contraddizione in termini. Siamo grandi fan dell’attrice e della donna e pensiamo che sia a buon diritto una delle migliori interpreti della sua generazione.
Il suo personaggio di Natasha Romanoff, inoltre, è uno di quei piccoli tesori che si riscoprono man mano che il personaggio cresce e si sviluppa sul grande schermo, un personaggio che, prima del MeToo e dei movimenti neo-femministi che hanno investito il mondo dello spettacolo negli ultimi tre anni, era già un perfetto esempio di donna alla pari con qualunque personaggio di sesso maschile le venisse messo accanto, o contro.
Alla luce di questa precisazione, ecco quali sono state le migliori e peggiori rappresentazioni del personaggio nel corso dei sette film del Marvel Cinematic Universe in cui è comparsa.
Avengers: Age of Ultron
Age
of Ultron è stato il secondo film di gruppo degli
Avengers, ha visto la squadra formarsi di nuovo in un nuovo ordine
e ha raccontato la trasformazione di eroi vecchi e nuovi,
nonostante sia per comune accordo il peggiore dei film corali del
MCU.
Abbiamo posizionato questo film all’ultimo posto di questa classifica perché qui Black Widow è protagonista di quella story line molto criticata con Bruce Banner. C’è chi l’ha chiamata La Bella e la Bestia ai tempi dei Marvel Movies, ma è chiaro che, sebbene questa romance ci abbia dato la possibilità di scavare un po’ più a fondo nei caratteri e nel passato di Nat e Bruce, sembra assolutamente fuori luogo, oltre al fatto che sembra non avere alcuna conseguenza per gli eventi futuri del MCU. La chimica tra Mark Ruffalo e Scarlett Johansson è sublime, i due attori sono molto amici, ma la storia è stata scritta male.
Avengers: Infinity War
Nonostante sia in
assoluto il miglior film corale del MCU e forse anche il migliore dei
22 prodotti fino a questo momento da
Kevin Feige, Infinity
War vede Black Widow molto
poco coinvolta. Il suo personaggio non ha un ruolo determinante ed
è lasciata in ombra rispetto agli eventi più grandi che si stanno
svolgendo in tutto il mondo, e nella galassia. Dopotutto Infinity
War è il film di Thanos, ed è lui ad avere tutte
le attenzioni.
Nonostante questo, la nostra eroina trova il modo di brillare nella scena in cui combatte con Scarlet Witch e Okoye contro Proxima Midnight. Puro girl power e Nat ha sempre una marcia in più.
Iron Man 2
Si tratta della prima
apparizione di Natasha Romanoff nel MCU. Era il 2010, il ciclo di film
non era ancora un successo planetario ma c’erano già le basi per
quel travolgente risultato che poi è esploso definitivamente con
The Avengers, nel 2012. Nat è “solo” una
segretaria, che però non risparmia il povero Happy Hogan, nella
sequenza del ring che ormai è storia.
Nella seconda parte del film la vediamo finalmente in azione, mentre, per la prima volta nel MCU, sfoggia la tuta dello SHIELD.
Captain America: The Winter Soldier
Il secondo ottimo film che
vede protagonista assoluto Steve Rogers si porta dietro anche una
“comprimaria” di tutto rispetto. I Fratelli Russo, alla loro prima
regia per il MCU, si trovano a dover raccontare
i due personaggi che cercano di capire da dove arriva questo
misterioso e fortissimo personaggio.
Il film racconta anche la caduta dello SHIELD e nelle scene conclusive, l’intervento di Natasha è decisivo. Lei e Sam Wilson/Falcon si dimostrano ottimi amici e alleati e ancora una volta la nostra eroina si rende indispensabile.
Captain America: Civil War
Alla luce dei fatti visti
in Winter Soldier, è strano, all’inizio
di Civil
War, vedere Natasha schierarsi con Tony Stark
contro Steve Rogers. La Vedova Nera è parte di un nutrito gruppo di
eroi che si schiera a favore degli accordi di Sokovia, tuttavia,
nel finale cambia schieramento, o almeno è l’unica abbastanza
lungimirante da capire che l’ostinazione di Steve a proteggere il
suo amico Bucky può portare alla risoluzione del conflitto trai
Vendicatori.
Nel momento in cui lei lascia andare Steve, nell’ultima parte del film, si addossa la responsabilità per gli eventi a venire, e dato l’esito, si tratta davvero di un merito, non di una responsabilità. Sempre in maniera marginale, nell’ombra, Natasha è determinante.
Avengers: Endgame
In attesa del suo film da
solista, la cui uscita potrebbe
essere messa in discussione dall’emergenza coronavirus,
Endgame è
sicuramente il momento più alto della parabola narrativa di
Natasha. In questo film capiamo a fondo il suo legame con i
Vendicatori e ne comprendiamo fino in fondo i motivi del
sacrificio.
Quando su Vormir decide di perdere la vita per permettere a Occhio di Falco di recuperare la Gemma dell’Anima, Natasha muore sorridendo perché la sua famiglia è di nuovo viva e unita e lei ha trovato un senso alla sua vita e riesce così a dare anche un senso alla sua morte.
The Avengers
Nonostante il ruolo di
Black
Widow in Endgame
sia decisamente più importante e coinvolgente, l’apparizione
dell’agente Romanoff in The Avengers ci
toglie ancora il fiato. Nat, legata ad una sedia, alla mercé di
criminali, apparentemente spacciata eppure padrona della
situazione.
Non abbiamo paura del movimento MeToo: la prima cosa che ci colpisce è la sua bellezza, la vediamo prima ancora di vederla in azione, è ovvio. Ma immediatamente come schiaffi che ci risvegliano dall’incantesimo dei suoi lineamenti arrivano l’arguzia, l’ironia, il talento, la bravura, la forza. Per non parlare del modo in cui, più avanti, riesce a mettere nel sacco persino il Dio degli Inganni, Loki in persona. Signore e Signori, se in Endgame la nostra eroina trova un coronamento eroico alla sua vita, in The Avengers si presenta in tutto il suo straordinario carattere.