
ATTENZIONE: L’articolo contiene spoiler del film Don’t Look Up È incredibile l’hype che ruota attorno Don’t Look Up, l’ultimo film di Adam McKay. Uscito nelle sale italiane l’8 dicembre scorso, dal 24 è disponibile su Netflix. Il lungometraggio è diventato il protagonista delle feste. Complici del successo sono sicuramente il racconto della contemporaneità, in un mix di fantascienza, commedia e satira, per non parlare del cast variopinto: Leonardo DiCaprio, Jennifer Lawrence, Maryl Streep, Timothée Chalamet, ma anche Robert Morgan, Jonah Hill e perfino Ariana Grande!
Don’t Look Up gioca tantissimo sul concetto di intelligenza. Scienziati si confrontano con politici, più o meno scaltri, masse insubordinate, negazionisti e geni incompresi. In una presa in giro alla società moderna e alla gestione delle situazioni di emergenza, il film mostra, attraverso i suoi protagonisti, diversi tipi (e gradi) di intelligenza. Ecco quindi una classifica dei personaggi di Don’t Look Up, dal meno sveglio al più smart.
Benedict Drask: il cafone di Don’t Look Up
 In
Benedict Drask 
c’è tutta la parodia di una buona fetta del popolo
americano. 
Ron Perlman (Hellboy)
veste i panni di un alleato della campagna di 
Orlean, 
che ha l’incarico di pilotare la navicella spaziale destinata a
deviare la cometa lontano dalla Terra.
In
Benedict Drask 
c’è tutta la parodia di una buona fetta del popolo
americano. 
Ron Perlman (Hellboy)
veste i panni di un alleato della campagna di 
Orlean, 
che ha l’incarico di pilotare la navicella spaziale destinata a
deviare la cometa lontano dalla Terra.
Rozzo, arrogante, tutto il contrario del politicamente corretto, Drask non è esattamente il simbolo dell’intelligenza e dell’empatia. Viene spesso giustificato con fare bonario per i suoi atteggiamenti inappropriati e i suoi discorsi retrogradi perché è ”un uomo di altri tempi”. In Drask si colgono, in termini satirici, molti tratti dell’estrema destra americana che, specialmente negli scorsi anni, abbiamo visto invadere i media e conquistare le folle.
Jason Orlean e il grido ‘Don’t Look Up!’

Si sente protetto, nella sua ignoranza. Spara frecciatine, come un vero bullo delle medie ed è l’esempio perfetto del nepotismo e del sistema di privilegi nel mondo della politica. Non conosce l’umiltà o il ripensamento: anche quando la cometa è visibile in cielo, Jason non è disposto a cambiare la propria ottusa idea e preferisce gridare ‘Don’t Look Up!’, ‘Non guardate insù!’.
Yule

Yule è il ragazzo un po’ idiota e perdigiorno di cui si innamora la giovane scienziata Kate Dibiasky. Fa sorridere e trasmette tenerezza: anche se non è sveglio, sicuramente Yule è un personaggio simpatico e positivo, che dà un po’ di dolcezza alla seconda parte di un film che per lo più evita il romanticismo. È un peccato vederlo per così poco sulla scena.
Riley Bina: l’Ariana Grande di Don’t Look Up

Di nuovo siamo di fronte ad un personaggio sciocco ma buono: Riley, per quanto inizialmente costruita e superficiale, in Don’t Look diventa un’arma potentissima nel dar voce agli scienziati. Nell’assurdità del mondo rappresentato, che è in fin dei conti l’assurdità del nostro mondo, può essere una canzone pop lo strumento ideale, anche per la scienza, per farsi ascoltare dai più.
Janie Orlean

Janie non è un bravo presidente, ma è senza dubbio astuta: all’inizio, non crede nemmeno che la cometa sia una minaccia, ma in seguito la vede come un’opportunità per aumentare la sua popolarità nei sondaggi. Usa la potenziale catastrofe come strumento per migliorare la sua reputazione, riuscendo a recuperare la fiducia del pubblico dopo uno scandalo sessuale.
Brie Evantee

Visto l’atteggiamento di Brie come conduttrice (e come amante), inizialmente la Blanchett sembra un personaggio poco profondo. Ma sotto il trucco, le ciglia finte e i capelli biondi, si nasconde una persona complessa. Brie sceglie di mostrarsi superficiale, è una falsa-stupida: per lei è più facile nascondere la sensibilità e apparire imperturbabili, così da manipolare tutti a proprio piacimento.
Kate Dibiasky

La giovane dottoranda, per quanto meno potente delle donne appena descritte, è sicuramente più intelligente. Senza Kate, non reggerebbe la trama di Don’t Look Up: è lei a scoprire la cometa, è lei ad alzare la voce in nome della scienza, a portare avanti la campagna di protesta contro il presidente.
Randall Mindy: lo scienziato sexy di Don’t Look Up

La
debolezza del personaggio è innegabile, dall’inizio alla fine del
film. Nonostante Mindy abbia l’intelligenza necessaria per
calcolare da solo la traiettoria e il percorso della meteora, non
ha il carattere sufficiente per imporsi sugli altri personaggi, più
stupidi ma anche con più personalità.
Peter Isherwell

Interpretato dal premio Oscar Mark Rylance, Isherwell ha i tratti del cattivo: calcolatore, intelligentissimo, difficile e antipatico, riesce a sabotare il piano ‘giusto’ e a plasmare, con il suo potere economico, le scelte dei vertici politici sul destino dell’umanità intera.
Dottor Teddy Oglethrope

Teddy è rassicurante, estremamente calmo in ogni situazione e, evidentemente, è il più intelligente di tutti: riesce a stare concentrato su ciò che è importante, ossia fermare la cometa, senza distrarsi dalla confusione che si crea intorno a lui. Insomma, Oglethrope dimostra la sua intelligenza più e più volte, riuscendo a distinguersi in mezzo alla totale incompetenza che lo circonda.

