Tiger: tre punti chiave del documentario Sky sulla leggenda del golf

È disponibile su Sky e su NOW il documentario Tiger, un lungo racconto dell’ascesa e della rovina di una leggenda del golf

È disponibile su Sky e su NOW il documentario Tiger, un lungo racconto dell’ascesa e della rovina di una leggenda del golf, uno degli sportivi più famosi al mondo, uno dei più ricchi e uno di quelli che ha fatto parlare non solo l’erba dei campi con le sue gesta, ma anche giornalisti ed esperti di gossip per la sua vita privata turbolenta. Ambizione, capitalismo, razzismo, celebrità, misoginia, pettegolezzi, la vita di Tiger Woods è stata a di poco ricca di eventi che ne hanno plasmato la figura pubblica e l’uomo privato, e il documentario, diretto da Matthew Heineman e Matthew Hamachek, la racconta attraverso gli occhi e le parole di chi lo ha conosciuto meglio. Ecco di seguito tre punti fondamentali del film che servono da chiavi di lettura per l’intera vicenda, umana e professionale, di un uomo extra-ordinario.

Tiger è disponibile su NOW. Iscriviti a soli 3 euro per il primo mese e guarda il film e molto altro.

1Le donne

 

Il film non prevede l’intervento della ex moglie di Tiger Woods, Elin Nordergren, che come possiamo immaginare non aveva molta voglia di ritornare a raccontare un periodo che per lei (come per altri) è stato sicuramente infelice e difficile. Tuttavia sono due le donne di Woods che prendono la parola nel documentario disponibile su Sky e NOW. Si tratta di Dina Parr, che usciva con Tiger nel periodo tra il liceo e il college, e Rachel Uchitel, la proprietaria di un nightclub la cui relazione con Woods nel 2009 ha posto fine al suo matrimonio e ha infranto la sua reputazione pubblica esemplare. Il punto interessante della testimonianza offerta da queste due donne, è che hanno conosciuto Woods in momenti molto diversi della sua vita, e, nonostante questo, entrambe lo descrivono come capace di rilassarsi soltanto in situazioni private, con loro, magari a letto, come se altrove fosse incapace di vivere serenamente.

Nelle riprese dei video domestici, vediamo un giovane Woods ballare e suonare il sassofono con la famiglia di Parr. “Sapeva che poteva essere se stesso e non c’era giudizio, nessuna pressione per essere all’altezza di tutte queste aspettative”, racconta Parr, spiegando la differenza tra la sua casa e quella di Woods e il differente atteggiamento che Tiger stesso aveva in casa sua e con i genitori. Uchitel, che per questo documentario rompe il silenzio che manteneva dal 2010 sull’argomento, afferma che, durante la sua relazione con Woods, lui si svegliava la mattina e “si permetteva di essere un bambino“, mangiando cereali e guardando i cartoni animati. Come se questa continua fuga, dalla vita matrimoniale pubblica, fosse alla ricerca di un posto felice in cui essere se stesso, libero da pressioni, come quel salotto della casa della sua fidanzata al college.

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