Tiger: tre punti chiave del documentario Sky sulla leggenda del golf

È disponibile su Sky e su NOW il documentario Tiger, un lungo racconto dell’ascesa e della rovina di una leggenda del golf

È disponibile su Sky e su NOW il documentario Tiger, un lungo racconto dell’ascesa e della rovina di una leggenda del golf, uno degli sportivi più famosi al mondo, uno dei più ricchi e uno di quelli che ha fatto parlare non solo l’erba dei campi con le sue gesta, ma anche giornalisti ed esperti di gossip per la sua vita privata turbolenta. Ambizione, capitalismo, razzismo, celebrità, misoginia, pettegolezzi, la vita di Tiger Woods è stata a di poco ricca di eventi che ne hanno plasmato la figura pubblica e l’uomo privato, e il documentario, diretto da Matthew Heineman e Matthew Hamachek, la racconta attraverso gli occhi e le parole di chi lo ha conosciuto meglio. Ecco di seguito tre punti fondamentali del film che servono da chiavi di lettura per l’intera vicenda, umana e professionale, di un uomo extra-ordinario.

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2L’ingombrante figura paterna

 

Il filo rosso che attraversa il documentario è il legame e la tensione tra il campione di golf e suo padre. La prima parte del film si apre con Earl Woods che parla all’Haskins Collegiate Awards Banquet nel 1996, dove suo figlio allora ventenne è stato premiato per la sua performance come giocatore di golf alla Stanford University.

In quella occasione, Earl dichiara: “Trascenderà questo gioco e porterà al mondo un umanitarismo che non è mai stato conosciuto prima. Il mondo sarà un posto migliore in cui vivere in virtù della sua esistenza e della sua presenza. Questo è il mio tesoro. Per favore accettalo e usalo con saggezza.”

Intanto, sullo schermo appaiono delle immagini di Tiger Woods: lui giovane e turbato, durante il discorso del padre, poi un video del 2017 in cui Tiger, 41 anni, inciampa a piedi nudi e manette ai polsi, in una stazione di polizia della Florida, dove è stato prenotato per un guida in stato di ebbrezza (che poi si sarebbe rivelata guida sotto effetto alterante di farmaci prescritti).

Il rapporto con il padre diventa immediatamente un metro, una unità di misura che aiuta a leggere la parabola di vita di Tiger Woods. Earl è stato un mentore imperfetto che ha insegnato suo figlio come dondolare una mazza da golf mentre aveva ancora i pannolini, fissando le sue aspettative così in alto da privare il futuro campione del Masters di qualsiasi possibilità di infanzia.