L’universo di Star Wars è pieno di villain iconici: Boba Fett, Generale Grievous, Asajj Ventress, Darth Maul, Jabba the Hutt e Moff Gideon. Senza dubbio, però, i due cattivi più grandi dell’intera saga sono Darth Vader e Palpatine. Il primo è stato elogiato come uno dei cattivi più raffinati del grande schermo fin dalla sua prima apparizione in Una Nuova Speranza del 1977, mentre l’Imperatore si è rivelato essere il burattinaio che controllava le sue azioni.
Stiamo parlando dei due malvagi Sith che hanno distrutto la Repubblica e l’hanno trasformata nell’Impero. Ecco cinque motivi per cui Darth Vader è il miglior cattivo della saga di Star Wars e cinque per cui potrebbe essere Palpatine:
3Palpatine: un arco narrativo più coerente
Mentre il ritorno di Vader al Lato Chiaro della Forza è uscito trattato con un po’ di superficialità, l’arco narrativo di Palpatine è stato coerente per l’intera saga degli Skywalker. In ogni trilogia, Palpatine voleva soltanto che il suo apprendista diventasse abbastanza potente da ucciderlo e prendere il suo posto. Alla fine è andata proprio così, ma il suo apprendista è comunque morto, nonostante i ribelli siano riusciti a ristabilire la pace nella Galassia. Palpatine è tornato ne Il Risveglio della Forza sotto forma di clone (dettaglio spiegato nel romanzo, non nel film) per provare a fare la stessa cosa con la sua nipote Rey. Sheev p stato un personaggio coerente dall’inizio alla fine della saga. Le sue motivazioni – e il motivo per cui le aveva – sono sempre state chiare. Ogni volta che i suoi piani venivano sventati, semplicemente li riadattava.