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Film slasher: i 10 tropi più amati dai fan dell’horror

Scopriamo quali sono i 10 tropi più amati nei film slasher dai fan dell'horror, dalle resurrezioni dei villain all'ironia del "torno subito".

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I film slasher che raccontano le storie di serial killer mascherati che terrorizzano persone innocenti si sono guadagnati la reputazione di uno dei migliori sottogeneri dell’horror. Con personaggi iconici come Jason Voorhees in Venerdì 13, Freddy Kreuger in Nightmare – Dal profondo della notte e Michael Myers in Halloween di John Carpenter, gli slasher hanno radunato una fanbase vastissima, consapevole dei tropi ben definiti di queste storie, che amano vedere prendere vita sullo schermo. Dal ritorno – in più forme e modi – degli amati villain apparentemente morti, al modo in cui i personaggi vengono uccisi, le caratteristiche che analizziamo in questo articolo hanno consacrato gli slasher e la loro natura come prodotti di intrattenimento.

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Michael Myers film

I cattivi sono veloci (nonostante camminino soltanto)

Uno dei temi costanti dei film slasher è l’idea di un antagonista che non corre mai, ma che in qualche modo riesce a raggiungere rapidamente le sue vittime. L’esempio migliore è quello di Michael Myers, un personaggio che non abbiamo mai visto camminare a passo svelto, ma che in qualche modo è sempre in agguato dietro le spalle dei protagonisti. Per i fan dell’horror è una specie di barzelletta il fatto che, indipendentemente dalla velocità con cui le vittime scappano, l’assassino finisce sempre per rimanergli indietro di pochi secondi. Venerdì 13 del 2009 ha aggiunto un’interessante novità a questa caratteristica definita dal genere, grazie ai tunnel sotterranei di Jason, che gli permettevano di sbucare ovunque senza essere visto.

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La finta vittoria

Molti film horror hanno giocato sull’idea di assassini che ingannano le loro vittime per farle uccidere le persone sbagliate. Uno degli esempi più famosi è quello alla fine di Halloween: H20, in cui Michael Myers fugge schiacciando la laringe di un pompiere e mettendo la sua maschera sull’uomo, rendendolo incapace di parlare. Un altro ancora è stato visto in Wrong Turn 4 – La montagna dei folli, quando i fratelli Odets hanno giocato sulle paure della loro vittima e hanno messo un sacco su un uomo ferito, portando il gruppo ad attaccarlo. Queste scene dei film slasher consentono ai personaggi una vittoria effimera, per poi aggravare l’orrore quando si rendono conto di aver preso la persona sbagliata.

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Gli idioti ottengono ciò che si meritano

Nella maggior parte dei franchise slasher c’è almeno un personaggio che si distingue per essere l'”idiota” del gruppo, che spesso maltratta gli altri personaggi. Ormai la maggior parte dei fan degli slasher sa che questi personaggi servono solo a dare al pubblico un personaggio contro cui tifare: non vengono semplicemente uccisi nel corso del film, ma spesso subiscono il destino peggiore di qualsiasi altro personaggio sullo schermo. Esempi notevoli sono Melissa di Venerdì 13 Parte VII e John Strode in Halloween: La maledizione di Michael Myers, entrambi uccisi in modo brutale.

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Dividersi come in Scooby-Doo

Una delle decisioni più strane e ricorrenti dei personaggi dei film slasher è quella di dividersi, anche quando sanno che c’è un assassino a piede libero. Questo tropo è stato reso popolare dal franchise non horror Scooby-Doo, che in realtà ha reso popolari molti tropi horror, ed è famoso per la battuta “dividetevi e cercate indizi“. La separazione dei personaggi non ha assolutamente senso in uno slasher, ma permette di prolungare la carneficina e di aumentare il numero di vittime che cadono preda dell’assassino. Infatti, molti film horror iniziano con un gruppo abbastanza numeroso da sconfiggere facilmente l’assassino, che poi si divide in gruppetti che…. non fanno di certo una bella fine.

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La-casa-2013

Resurrezioni soprannaturali

Nel corso della storia del sottogenere slasher, le final girl e i final boy si sono spesso imposti nel finale di svariati film, riuscendo a uccidere i loro aggressori. Tuttavia, non si tratta quasi mai di una mossa definitiva e i registi si possono trovare ad affrontare la sfida di dover resuscitare questi assassini per un sequel. Anche se le resurrezioni dei cattivi variano nel metodo, il modo più comune per riportare in vita questi personaggi è attraverso mezzi soprannaturali. Per questo motivo, è stato stabilito che Michael Myers è tenuto in vita da una setta satanica, che Jason è sotto l’influenza del Necronomicon e altro ancora.

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It Follows film horror

Peccare significa morte

Molti fan dei film slasher hanno notato subito la relazione quasi da PSA tra sesso, droga e rock and roll e una morte atroce. Questo tropo è particolarmente comune negli slasher ambientati nei boschi, tra i tutor e i partecipanti ai camping, gli escursionisti o i turisti, e aiuta gli spettatori a prevedere quali personaggi moriranno. Non è mai chiaro quanto questo possa essere considerato un commento sociale ironico o semplicemente la continuazione di un tropo, ma è certo che i fan vanno matti per questo tipo di rappresentazione. Non solo questa abitudine degli slasher è tipicamente accompagnata da scene di sesso gratuite e da buffi personaggi fattoni, ma di solito rappresento le morti più comiche di un film horror.

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Scream-VI-recensione

Lo “strambo” a cui i personaggi dovrebbero dare ascolto

Reso popolare dal franchise di Venerdì 13, molti slasher presentano l’arrivo di uno strambo personaggio locale che fondamentalmente avverte i personaggi del loro destino, se decideranno di proseguire per una strada definita impervia fin dall’inizio. Uno dei migliori esempi di questa abitudine degli slasher è ravvisabile all’inizio di Venerdì 13 Parte 3, in cui i protagonisti trovano un senzatetto in possesso di parti del corpo smembrate. Questi personaggi vengono inseriti per dare ai protagonisti una facile via d’uscita, e il pubblico ama guardare queste scene sapendo che gli avvertimenti saranno ignorati.

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Randy di Scream

L’ironia del “torno subito

Una delle migliori fonti di umorismo nei film slasher proviene da personaggi che assicurano efficacemente la loro morte con ultime parole ironiche. Questo tropo è stato reso popolare in Scream da Randy, che affermava che la frase “Torno subito” significava morte certa, cosa che si riflette in tutto il cinema horror. Le battute ironiche sulla morte e le prefigurazioni sono diventate più comuni con il progredire del genere, e non è raro che i personaggi descrivano involontariamente la loro morte prima che avvenga. Uno dei casi migliori è quello di Julius che sfida Jason Voorhees a “fare il tuo colpo migliore” dopo averlo preso a pugni, facendo sì che Jason gli stacchi letteralmente la testa dalle spalle.

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Quella Casa nel Bosco

Il fattone stranamente saggio

L’archetipo di personaggio più accattivante del genere horror è probabilmente quello del fattone saggio. Esemplificato al meglio da Marty in Quella casa nel bosco, questi personaggi sono tipicamente pieni di saggezza per la situazione, ma si comportano in modo distaccato. Molti hanno attribuito questo archetipo a Shaggy Rogers di Scooby-Doo, che era sempre il primo a consigliare alla banda di non farsi coinvolgere nei misteri. Questi saggi fattoni diventano rapidamente i preferiti dai fan del gruppo, superando persino la final girl come personaggio più avvincente. Uno degli esempi più significativi è stato rappresentato da Randy di Scream, un appassionato di cinema che non era propriamente un fattone, ma che comunque rispondeva ai requisiti dell’archetipo.

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i-migliori-film-horror-del-2019

Un ultimo spavento

Sin dall’ascesa fulminea del sottogenere horror slasher negli anni ’80, i registi hanno imparato la forma d’arte di cullare gli spettatori in un falso senso di sicurezza, in modo che l’assassino possa tornare per un ultimo, grandioso, spavento. Queste scene si verificano quando i protagonisti credono di aver finalmente ucciso il loro maniaco aggressore, per poi vederlo tornare all’ultimo minuto. Il tropo dell'”ultimo spavento” si presenta in molte forme: in alcune l’assassino si vendica, in altre l’eroe uccide definitivamente il suo nemico. Alcuni dei migliori film dell’orrore si assicurano che l’ultima inquadratura si concluda con uno spaventoso cliffhanger, assicurandosi già il pubblico per un sequel!

Agnese Albertini
Agnese Albertini
Nata nel 1999, Agnese Albertini è redattrice e critica cinematografica per i siti CinemaSerieTv.it, ScreenWorld.it e Cinefilos.it. Nel 2022 ha conseguito la laurea triennale in Lingue e Letterature straniere presso l'Università di Bologna e, parallelamente, ha iniziato il suo percorso nell'ambito del giornalismo web, dedicandosi sia alla stesura di articoli di vario tipo e news che alla creazione di contenuti per i social e ad interviste in lingua inglese. Collaboratrice del canale youtube Antonio Cianci Il RaccattaFilm, con cui conduce varie rubriche e live streaming, è ospite ricorrente della rubrica Settima Arte di RTL 102.5 News.

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