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Five Nights At Freddy’s: tutti i modi in cui il film è stato fedele al videogioco

Ecco tutti i modi in cui Five Nights At Freddy's, nuovo film diretto da Emma Tammi, è stato fedele al videogioco da cui è tratto.

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Adattamento dell’omonimo videogioco del 2014, Five Nights At Feddy’s (qui la recensione), forte del fascino della sua controparte giocata, sta avendo un grande successo al botteghino. Seppur non sempre l’operazione di trasposizione vada a favore del film o sia valutata positivamente, il prodotto di Emma Tammi – pur avendo alcuni buchi di trama e momenti difficili da comprendere – risulta essere abbastanza fedele al suo materiale di partenza. Ovviamente, nel caso di una pellicola, e in particolare per il fatto che FNAF non ha una storia corposa sotto, la regista ha avuto sufficiente margine di manovra per sviluppare e arricchire il racconto, integrandolo con inserti originali. Molte altre cose, però, non possiamo non ammettere che invece siano simili al videogame. Ma vediamo quali.

Lasciare il pubblico libero di immaginare

novembre in sala Five Nights at Freddy's

Fra le particolarità che hanno decretato il successo del videogioco Five Nights at Feddy’s vi è il suo lasciare gran parte delle cose all’immaginazione. Seppur il game abbia una storia, bisogna scovarla in piccoli dettagli e questo ha stimolato i fan, nel corso degli anni, a cercare di ricostruire la verità che si cela dietro il racconto. Nonostante il film abbia una trama più corposa e lineare, ha voluto comunque seguire questa scia. Il fatto, quindi, che gli spettatori non assistano a numerosi spaventi è funzionale, in quanto anche il gioco – pur contenendoli – non ha mai mostrato la violenza sullo schermo, ma ha indotto i player a pensare cosa possa accadere fuori campo. Questo perché FNAF è consapevole di non poter essere peggiore dell’immaginazione del giocatore, quindi fa sì che molti orrori non siano visibili. Ed è ciò che accade nella pellicola di Emma Tammi.

Il Freddy Fazbear Pizza è pieno di Ester Eggs

Five Nights at Freddy's

Una delle carte vincenti del film, come abbiamo anche sottolineato nella nostra recensione, è l’accurata scenografia del Freddy Fazbear Pizza. Essendo la chiave di tutto, la realizzazione del ristorante e degli animatronics – nel videogioco – doveva essere impeccabile. Five Nights at Feddy’s è stato in grado di riprodurre fedelmente sia il locale che l’atmosfera inquietante, e dentro di esso ci sono davvero molti ester eggs tutti da scoprire. Se il pubblico mettesse in pausa ogni scena della pellicola, troverebbe molti indizi che lo aiutano a scorpire la storia, dagli animatronics stessi, fino al contatore dei premi e il poster “Celebrate”. Come dicevamo prima, è proprio questa la soluzione che hanno adottato nel gioco per poter, alla fine, permettere ai gamer di ricostruire tutta la trama al suo interno.

In Five Nights At Freddy’s le guardie di sicurezza vengono uccise dagli animatronics

Five Nights At Freddy's

Five Nights at Feddy’s inizia con una guardia di sicurezza che viene inseguita dagli animatronics. Ad un certo punto, impossibilitato a fuggire, questi viene ucciso dai pupazzi in modo molto violento. Come? Dopo averlo legato a una sedia, mettono sul suo viso una maschera di Freddy piena di ingranaggi che girano. Pur essendo la scena in fuori campo, il pubblico è consapevole del modo brutale in cui lo hanno assassinato. Verso la metà del film a Mike accade la stessa cosa, anche se lui riesce (ovviamente) a divincolarsi e scappare. Five Nights at Feddy’s perciò pure qui replica con fedeltà la sua controparte giocata: nel videogame quando i giocatori ricevono un game over, Mike (che sarebbe il personaggio protagonista con cui giocano nel primo FNAF) viene infilato in un vestito vuoto di Freddy, morto. Questo perché gli animatronics vogliono, attraverso le guardie, creare altri come loro. Nella pellicola, dopo averci provato con Mike, decidono di passare alla sorella, Abby.

La tecnologia difettosa della pizzeria

Five Nights at Freddy's film

Una delle cose su cui FNAF pone maggior enfasi e attenzione è l’energia. I giocatori devono infatti tenere sotto controllo il loro livello di energia. Se la esauriscono, perdonono la capacità di chiudere le porte e controllare le telecamere, diventando un bersaglio facile per gli animatronics. Questa caratteristica viene adattata nel film attraverso il degrado e la fatiscenza della pizzeria. Come vediamo sin da subito, Mike è spesso costretto a riavviare la corrente per ripristinare il sistema, dato che non funziona correttamente. Ma anche le telecamere di sicurezza, esattamente come accade nel videogioco, poiché pure queste non vanno molto bene. Inoltre, il sistema di amplificazione si accende all’improvviso per riprodurre musica o voci incomprensibili, e il tutto rende – proprio come nel game – l’atmosfera sinistra e macabra.

La fedeltà degli animatronics di Five Nights At Freddy’s

Five Nights at Freddy's animatronics

In FNAF gli animatronics sono visti, in principal modo, come nemici da evitare. Il giocatore non deve farsi prendere da loro se vuole vivere. Nella controparte filmica Emma Tammi – come era giusto che fosse – conferisce ai pupazzi molta più personalità. Ogni animatronic dovrebbe essere un personaggio a sé stante, ognuno con le proprie caratteristiche, e questo viene trasposto in maniera fedele nella pellicola. Come nel videogioco, ad esempio, Bonnie e Chica sono le più attive. La prima, inoltre, sembra essere la più amichevole, mentre Chica guarda sempre di traverso. Foxy invece è quello fra loro più malconcio, mentre Freddy è il più mansueto. C’è però anche da dare un merito alla loro realizzazione, soprattutto per quanto riguarda la loro espressività. Nel film i loro occhi sono molto più accesi e vispi, sia quando sono tranquilli, sia quando invece sono arrabbiati o pronti a uccidere. Questo innesca nello spettatore una maggiore angoscia, rendendoli davvero avvincenti e disturbanti al punto giusto.

La teoria degli animatronics posseduti di Five Nights At Freddy’s

Five Nights At Freddy's

Un’altra nota di merito va poi alla sub-trama mystery, che riguarda i bambini scomparsi nel Freddy Fazbear Pizza. Quando il primo FNAF debuttò, iniziarono a prendere forma diverse teorie che riguardavano il comportamento degli animatronics. La più concreta era quella per l’appunto dei bambini spariti negli anni Ottanta, i quali, una volta uccisi, erano stati infilati dentro le tute dei pupazzi, fino a quando i loro spiriti non li avevano posseduti. La teoria, alla fine, venne confermata, ed è stata inserita anche nel film. Il mistero – che si svela gradualmente anche attraverso i sogni dello stesso Mike – permea in tutto il lungometraggio fino all’epilogo, ed è una delle strutture principali che ne regge l’intera storia.

Foxy e il cupcake antropomorfo

Five Nights at Freddy's - film

Gli animatronics più violenti di Five Nights at Feddy’s sono Foxy e il cupcake antropomorfo di Chica. Infatti, i principali attacchi provengono proprio da loro due, e questo è in linea con gli schemi d’attaco di FNAF. In realtà, però, nel videogioco il cupcake non uccide direttamente come invece si intuisce nel film, ma in entrambe le versioni è rappresentato come sinistro. Foxy, invece, è il pupazzo più veloce, tanto che può portare al game over davvero con poco preavviso.

Lo Springtrap è William Afton

Five Nights at Freddy's

Nel finale di Five Nights at Feddy’s scopriamo chi è il responsabile (nonché omicida) della scomparsa dei bambini. Il suo nome è William Afton, nonché padre proprio dell’agente di polizia Vanessa (la quale era a conoscenza delle colpe del padre da tempo). Nel videogioco, Afton è rappresentato in modi diversi, fra cui i principali sono il Purple Guy, figura umana di colore viola con un distintivo di sicurezza, e il coniglio giallo conosciuto come Springtrap. Il nome deriva dal fatto che, canonicamente, le chiusure a molla del suo costume da coniglio lo schiacciano a morte, intrappolandolo dunque nell’animatronic.

Nel film la sua morte cerca di essere simile a quella del videogioco. Quando infatti William e Mike si affrontano, dopo che questi ha anche ferito la figlia, l’uomo indossa la tuta da coniglio. Alla fine, poi, grazie ad Abby che disegna la verità su quanto accaduto su un foglio, i pupazzi comprendono di essere stati ingannati e si rivoltano contro di lui, facendo scattare le molle della sua tuta, le quali gli schiacciano la cassa toracica. Il pubblico intuisce che Afton, intrappolato, sta morendo lentamente e in agonia, anche se la conferma non gli viene visivamente data.

Afton e il controllo sugli animatronics di Five Nights At Freddy’s

Five Nights at Freddy's scena

Come dicevamo in precedenza, in Five Nights at Feddy’s, William Afton è colui a causa del quale i bambini muoiono e vengono immessi dentro le tute degli animatronics. Nonostante ciò, i pupazzi, si scopre in seguito, sono comunque controllati da lui, seppur – realisticamente – non dovrebbe essere così. Questa è una cosa a cui molti player vengono portati a credere anche nel videogioco, grazie alla trama nascosta. Come siano controllati e perché non è però dato saperlo, in quanto il motivo del controllo è qualcosa che non viene da nessuna parte spiegato, e nella trasposizione filmica risulta essere persino un buco di trama. Potremmo supporre che la ragione risieda nel fatto che hanno paura di lui, o ancora che Afton sia riuscito a manipolare la loro memoria a tal punto da far dimenticare loro di averli uccisi. Oppure che i bambini, inspiegabilmente, si sentono i suoi assistenti, quasi come fosse un gioco.

Valeria Maiolino
Valeria Maiolino
Classe 1996. Laureata in Arti e Scienze dello Spettacolo alla Sapienza, con una tesi su Judy Garland e il cinema classico americano. Articolista su Edipress Srl, per Auto.it, InMoto.it, Corriere dello Sport e Tutto Sport. Approda su Cinefilos.it per continuare la sua carriera nel mondo del cinema e del giornalismo, dove attualmente ricopre il ruolo di redattrice. Nel 2021 pubblica il suo primo libro “Quello che mi lasci di te” e l’anno dopo esce il suo secondo romanzo con la Casa Editrice Another Coffee Stories, “Al di là del mare”.

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