HomePhotogalleryL'ultimo samurai: la vera storia dietro al film con Tom Cruise

L’ultimo samurai: la vera storia dietro al film con Tom Cruise

-

L’ultimo samurai del 2003 è senza dubbio un film che ha raccolto molti consensi e che, tra le altre cose, è basato su eventi realmente accaduti. Quando si vede una locandina di un film che cita la frase “basato su una storia vera”, è abbastanza chiaro che ci saranno almeno alcune modifiche hollywoodiane che renderanno il film non accurato al 100% dal punto di vista storico. E il film con protagonista Tom Cruise non fa eccezione.

Sebbene questo lungometraggio sia stato costruito per assomigliare a un resoconto storico del passato del Giappone, la verità è che gran parte di esso è stato fatto per scopi d’intrattenimento. Questo porta quindi a chiedersi quale fosse la vera storia dietro L’ultimo samurai.

Ecco la vera storia dietro il film L’ultimo samurai

5
L'ultimo samurai

Di cosa parla L’ultimo samurai ?

La rappresentazione dei Samurai non è una novità nelle serie tv e al cinema. Questo film diretto da Edward Zwick vede Tom Cruise nei panni di un ufficiale militare americano assunto dal governo giapponese per addestrare l’esercito a combattere la nascente ribellione guidata da un gruppo di guerrieri samurai emarginati. Questi guerrieri hanno combattuto per resistere alla rapida crescita della modernizzazione del Giappone, influenzata dalle culture occidentali. Il personaggio di Cruise, il capitano Nathan Algren, è lì per uno stipendio, senza alcuna fedeltà al governo giapponese. In realtà, Algren sta affrontando i propri demoni con il suo coinvolgimento nelle guerre tra americani e indiani d’America.

Il leader dei guerrieri samurai è Katsumoto, interpretato dall’attore Ken Watanabe, uno spadaccino compassionevole ma letale che guida la ribellione. Nella prima battaglia tra le forze giapponesi guidate da Algren e i Samurai, il leader americano sconfigge un importante guerriero, evitando così l’esecuzione una volta catturato. Tuttavia, durante il periodo trascorso con i Samurai, Algren impara non solo a rispettare e comprendere le ragioni di questa ribellione, ma anche a combattere come un guerriero giapponese. Alla fine si unisce ai ribelli per combattere al loro fianco contro l’esercito imperiale. Tutto ciò dà vita a un film molto emozionante, che tuttavia si ispira solo in parte agli eventi realmente accaduti in quel periodo.

4
L'ultimo samurai film

Gli eventi reali su cui si basa L’ultimo samurai

La storia, così come in molte produzioni vecchie e nuove sui Samurai, ci ha insegnato che loro erano guerrieri altamente qualificati provenienti dal Giappone, emersi durante il periodo Heian, che va dal 794 al 1185 d.C. Questi uomini seguivano un rigido codice di condotta ed etica chiamato Bushido, la principale fazione di guerrieri dell’epoca si concentrava su lealtà, autodisciplina e soprattutto onore. Contrariamente a quanto molti potrebbero credere, i Samurai non erano solo spadaccini, ma servivano anche come protettori e guardie, possedendo molte altre abilità come il tiro con l’arco e l’equitazione. Non c’è dubbio che i Samurai fossero una forza da non sottovalutare.

Verso la metà del 1300, i Samurai erano diventati una cultura militare d’élite ben consolidata e separata dai comuni cittadini. Il loro potere crebbe a tal punto che cominciarono a ottenere influenza politica durante il periodo d’instabilità del governo giapponese. Tra il 1400 e il 1600, il cosiddetto periodo Sengoku, i Samurai raggiunsero l’apice della loro forza politica e fisica, esercitando una notevole influenza sul Paese. La loro volontà e disciplina contribuirono a unificare il Giappone e a portare stabilità alla nazione.

Con questa nuova stabilità, i Samurai si impegnarono maggiormente nel governo e nelle questioni civili, mentre le battaglie diventavano sempre meno frequenti. La combinazione di politici e samurai portò a un periodo di maggiori attività culturali e intellettuali. Tuttavia, alla fine del XIX secolo, il Giappone subì una rapida modernizzazione sotto l’influenza delle potenze occidentali. Intensamente concentrati sulla conservazione della loro cultura e del loro patrimonio, i Samurai rifiutarono questa espansione e questo cambiamento, che li portò a diventare dei reietti in rivolta e, infine, a sfociare nella Guerra Boshin. Questo tipo di conflitto non è una novità, in quanto ci sono state molte storie giapponesi che hanno descritto guerre e battaglie di questo specifico periodo storico.

3
L'ultimo samurai Tom Cruise

L’uomo a cui si ispira il personaggio di Tom Cruise in L’ultimo samurai

È importante sottolineare che la storia che si vede in L’ultimo samurai è stata in gran parte romanzata e che, sebbene l’influenza occidentale abbia avuto un ruolo nell’accesso al Giappone e abbia portato a questa storia, l’America ha avuto un ruolo limitato in questo capitolo. Il personaggio di Tom Cruise, il capitano Nathan Algren, è basato su una persona realmente esistita di nome Jules Brunet, che era un membro dell’esercito francese giunto in Giappone durante la guerra Boshin. questo conflitto interno fu uno scontro tra il governo giapponese e la ribellione dei Samurai in risposta all’influenza dell’Occidente sulla modernizzazione del Giappone. L’ultimo governo feudale detto shogunato Tokugawa, che in precedenza aveva mantenuto una presa secolare sul Giappone, aveva bisogno di assistenza per combattere l’imperatore Meiji. Avendo un rapporto positivo con i francesi e con Napoleone III, lo shogunato si rivolse ai suoi alleati, ottenendo che Brunet, un esperto di artiglieria altamente decorato, aiutasse ad armare e consigliare le proprie forze armate.

Come per altri personaggi presenti in altri film sui Samurai, spesso ci sono altrettante falsità e fatti. Ad esempio, è vero che Brunet ha sviluppato simpatia per la causa dei Samurai e alla fine si è schierato con loro per combattere contro le forze imperiali giapponesi. Tuttavia, nonostante l’epica conclusione dell’ultima battaglia che si vede nel film, l’allineamento dei destini di Algren e di Brunet è un po’ a sorpresa. Brunet ha combattuto a fianco dei Samurai nella battaglia di Hakodate, dove i guerrieri, guidati da Saigao Takamori, hanno fatto l’ultima resistenza, ma è fuggito in Francia con alcuni compagni dopo la sconfitta. L’Impero giapponese, avendo ristabilito il proprio potere, cercò di fargliela pagare per essersi opposto a loro. Tuttavia, Brunet fu protetto dal governo francese e reinserito nell’esercito, dove continuò il suo incarico durante la guerra franco-prussiana e la rivolta della Comune francese del 1871.

2
L'ultimo samurai Tom Cruise

Il leader Katsumoto in L’ultimo samurai era basato su un vero capo dei guerrieri giapponesi

Per quanto riguarda il leader della ribellione Samurai, Mortisugu Katsumoto interpretato da Ken Watanabe, anche questo personaggio, come Algren, era vagamente basato su un vero guerriero Samurai. Katsumoto può essere direttamente collegato all’iconico Samurai giapponese Saigō Takamori. Takamori si oppose fortemente e resistette all’improvvisa transizione del governo giapponese dalla cultura tradizionale e dal feudalesimo alla modernizzazione di stampo occidentale. La sua opposizione fu un importante voce tra la fazione tradizionale e il governo Meiji. Come il personaggio del film, Takamori non si è mai allontanato dal suo impegno nei confronti della cultura e dei valori tradizionali dei Samurai e di un intenso senso dell’onore. Lui e il resto dei ribelli ritenevano che la conservazione della cultura tradizionale giapponese fosse fondamentale anche rispetto alla crescente influenza delle potenze occidentali sul governo del Paese.

La fine di Katsumodo alla fine de L’ultimo samurai è quella di un leader che combatte fino a una morte drammatica per difendere il suo popolo e le sue convinzioni. In realtà, però, la morte di Takamori avvenne molto tempo dopo gli eventi narrati nel film. Dopo la battaglia di Hakodate, Takamori si unì al governo Meiji, dove divenne generale nel 1873. Secondo il lavoro di Mark Ravina nel suo libro ” The Last Samurai: the Life and Battles of Saigō Takamori “, Saigo tornò nella sua città natale di Kagoshima e aprì delle scuole chiamate Shi-Gakko dove addestrava gli ex samurai. A causa delle crescenti pressioni e delle azioni intraprese dai Meiji, Saigo fu costretto a dichiarare guerra, portando 15.000 soldati in una posizione finale durante la ribellione di Satsuma del 1877. Sebbene i dettagli della sua morte non siano chiari, alla fine di questa brutale battaglia, Saigo fu gravemente ferito e commise il Seppukku, che indica un antico rituale per il suicidio obbligatorio o volontario, privilegio esclusivo della casta dei Samurai.

1
L'ultimo samurai film

Il film L’ultimo samurai nel complesso è abbastanza fedele alla storia

Quando si confrontano i personaggi principali nel film L’ultimo samurai con la vera storia, è interessante esaminare anche la realtà del conflitto giapponese stesso. La Restaurazione Meiji, avvenuta all’incirca dal 1868 al 1912, segnò il crollo dello shogunato Tokugawa e l’ascesa del controllo imperiale sotto l’imperatore Meiji. Il governo feudale e legato ai Samurai con i loro valori tradizionali, fu sostituito da un governo militare incentrato sulla modernizzazione. Con la crescente influenza occidentale nell’Impero Meiji, i Samurai sentirono di non avere altra scelta se non quella di separarsi e formare una ribellione per reclamare il loro Paese in rapido cambiamento. Contrariamente a quanto descritto ne L’ultimo samurai, lo scontro tra il governo e i ribelli durò molto più a lungo.

Nonostante gli sforzi dei Samurai, alla fine furono sconfitti dalle forze imperiali Meiji e l’attenzione alla modernizzazione e al progresso industriale continuò a plasmare il governo del Giappone. La vera ribellione dei Samurai fu molto più complessa di quella descritta nel lungometraggio americano. I ribelli non erano solo guerrieri, che si staccavano dal governo imperiale giapponese; erano anche sostenitori della conservazione dei valori e della cultura secolari del Paese. Tornando al film, L’ultimo samurai è stato oggetto di critiche per la sua insensibilità razziale e per la sua inaccuratezza storica. Tuttavia, lo stesso attore giapponese Watanabe è intervenuto in difesa del film affermando: “Ho pensato che avevamo l’opportunità di rappresentare il Giappone in un modo in cui non eravamo mai stati in grado di farlo prima. Quindi pensavamo di fare qualcosa di speciale”. A prescindere da come ci si schiera, è un peccato che questa pellicola non metta in luce la storia su cui si basa veramente e che invece scelga Tom Cruise come protagonista nel classico ruolo dell’eroe bianco che salva tutti.

Simona Tavola
Simona Tavola
Laureata in Scienze dei beni culturali all’Università degli Studi di Milano con indirizzo di Teatro e Cinema. Da sempre appassionata della settima arte ha conseguito il Master di primo livello in critica giornalistica per lo spettacolo presso l’Accademia Nazionale d’Arte drammatica Silvio D’Amico. In passato ha collaborato con varie testate online ( That's All Trends, ArteSettima, Recensito e The Hot Corn Italia ) invece dal 2023 scrive per Cinefilos.it. Dal 2021 al 2023 ha svolto il ruolo di Social Media Manager del sito di Banquo Magazine.

ALTRE STORIE