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Spider-Man di Sam Raimi: 10 cose che funzionano ancora oggi

Due decenni dopo il suo arrivo nelle sale, il film originale di Sam Raimi su Spider-Man è ancora altrettanto commovente, visivamente stupefacente e divertentissimo.

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Nel 2002, il film originale di Sam Raimi sull’Uomo Ragno ha ridefinito il concetto di blockbuster estivo e ha portato il genere dei supereroi nella stratosfera degli incassi. L’influenza di Spider-Man si sente ancora oggi nella maggior parte dei film a grande budget: non sorprende dunque che il primo film sull’Uomo Ragno sia ancora attuale dopo due decenni.

Il Peter Parker di Tobey Maguire e il Norman Osborn di Willem Dafoe sono ancora così amati che di recente sono stati trascinati attraverso il continuum spazio-temporale per prendere parte al caos multiversale di Spider-Man: No Way Home. In occasione dei 20 anni dello Spider-Man di Sam Raimi, vediamo insieme i 10 principali motivi per cui il film funziona ancora oggi.

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L’estro visivo di Sam Raimi in Spider-Man

Sam Raimi era conosciuto principalmente come regista horror prima di occuparsi della trilogia di Spider-Man, ma la sua incursione nel cinecomic ha lo stesso fascino dei suoi film sulle possessioni demoniache. I montaggi incalzanti e le transizioni creative delle sequenze di Raimi fanno sì che il primo film su Spider-Man si muova a un ritmo davvero serrato.

Grazie allo stile visivo di Raimi, non c’è mai un momento di noia in Spider-Man. All’inizio di quest’anno Raimi ha dimostrato di possedere ancora questo suo noto talento dedicandosi a Doctor Strange nel Multiverso della follia per il MCU.

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La sinistra interpretazione di Willem Dafoe nei panni di Green Goblin

Il Green Goblin del film originale di Spider-Man è penalizzato da un costume ridicolo che assomiglia più a quello di un Power Ranger che di un supercriminale. Ma l’interpretazione deliziosamente snervante di Willem Dafoe compensa ampiamente questa mancanza.

Dafoe cattura magistralmente la dicotomia Jekyll-e-Hyde di Norman Osborn e la sua metà oscura (in particolare nelle conversazioni con se stesso allo specchio). Come si è visto di recente in No Way Home, Dafoe è ancora incredibilmente in grado di dare vita a questo personaggio.

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La straziante scena della morte dello zio Ben

Raimi ha azzeccato il momento decisivo della storia delle origini di Spidey. La scena della morte dello zio Ben nel film originale colpisce ancora oggi, soprattutto grazie alla potente interpretazione di Cliff Robertson.

Questa scena è caratterizzata dalla saggezza senza tempo che accompagna il viaggio di Peter Parker/Spider-Man, resa perfettamente da Robertson: “Da un grande potere derivano grandi responsabilità”.

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Gli effetti visivi rivoluzionari di Spider-Man

La CGI era già in circolazione da circa un decennio quando Raimi portò sul grande schermo le buffonate di Spidey nella lotta al crimine, ma ha iniziato veramente a “correre” per tenere il passo con l’arrampica-muri.

I rivoluzionari effetti visivi del primo film sull’Uomo Ragno, soprattutto quando Spidey si muove per le strade di New York, sono infatti ancora oggi di grande impatto.

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La voce fuori campo di Spider-Man

Nei fumetti, le nuvolette sono una parte importante della caratterizzazione di Spidey. Ogni volta che deve risolvere un problema o risolvere un caso, infatti, i suoi ragionamenti sono riassunti nelle nuvolette.

In Spider-Man, Raimi ha fatto un uso brillante della narrazione fuori campo per riprodurre sullo schermo la funzione delle nuvolette. I film di Tom Holland hanno invece trovato un modo diverso per visualizzarle: Tony Stark ha inserito nella sua tuta high-tech un’IA con cui può conversare.

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La performance isterica di J.K. Simmons nel ruolo di J. Jonah Jameson

Nessun altro avrebbe potuto interpretare l’irascibile direttore del Daily Bugle con la stessa efficacia di J.K. Simmons. Simmons era così perfetto per il ruolo di J. Jonah Jameson che, da allora, è stato reinterpretato in tutti gli universi cinematografici.

Nel MCU, il personaggio di Jameson è diventato un podcaster di teorie cospirative in stile InfoWars. Ma la trilogia di Raimi conserva ancora la quintessenza del personaggio: un giornalista dall’immancabile sigaro e sempre a caccia di titoli accattivanti.

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La brutalità delle scene di combattimento

Molte scene di combattimento nei moderni blockbuster a fumetti sembrano troppo innocue e prive del peso specifico necessario per essere d’impatto. Le brutali scene di combattimento del film originale di Spider-Man sono invece piacevolmente viscerali.

Il pubblico sente ogni pugno, soprattutto nella resa dei conti tra Spider-Man e Goblin, quando la tuta di Spidey viene fatta a pezzi e il suo volto è ricoperto di sangue.

L’iconico bacio alla rovescia di Spidey con Mary Jane

Le storie d’amore nei film di supereroi tendono a essere dimenticabili, sia perché l’interesse romantico è monodimensionale, sia perché l’intera faccenda viene messa in secondo piano in quella che si consolida come una sottotrama di troppo.

Ma il pubblico ricorda ancora l’infruttuoso corteggiamento di Peter Parker a Mary Jane Watson nel primo film di Spider-Man. Il bacio a testa in giù sotto la pioggia è uno dei momenti romantici più appassionati di tutti i cinecomics.

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L’ampia colonna sonora di Danny Elfman

I temi cinematografici orecchiabili e riconoscibili stanno diventando un ricordo del passato: questa è una critica ormai comune specialmente rivolta al MCU. A parte il tema degli Avengers di Alan Silvestri e il riarrangiamento orchestrale del tema della serie animata di Spider-Man di Michael Giacchino, il MCU non consta di brani particolarmente significativi.

In un mondo in cui la maggior parte della musica dei blockbuster cade negli orpelli di uno stile generico, la colonna sonora di Spider-Man di Danny Elfman spicca più che mai. Famoso per il suo stile musicale “oom-pah”, Elfman non cade mai in un territorio generico.

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Il ritratto di Peter Parker messo a punto da Toby Maguire

Negli anni successivi all’abbandono del ruolo da parte di Maguire, Spider-Man è stato interpretato in modo spettacolare sia da Andrew Garfield che da Tom Holland. Ma l’interpretazione di Tobey Maguire nella trilogia di Raimi è ancora il ritratto per eccellenza di Peter Parker.

Maguire è riuscito a trovare l’equilibrio tra l’essere autenticamente goffo e imbranato e la nobiltà d’animo di Peter e la sua incrollabile determinazione a fare la cosa giusta (anche se raramente viene premiato e spesso punito).

Agnese Albertini
Agnese Albertini
Nata nel 1999, Agnese Albertini è redattrice e critica cinematografica per i siti CinemaSerieTv.it, ScreenWorld.it e Cinefilos.it. Nel 2022 ha conseguito la laurea triennale in Lingue e Letterature straniere presso l'Università di Bologna e, parallelamente, ha iniziato il suo percorso nell'ambito del giornalismo web, dedicandosi sia alla stesura di articoli di vario tipo e news che alla creazione di contenuti per i social e ad interviste in lingua inglese. Collaboratrice del canale youtube Antonio Cianci Il RaccattaFilm, con cui conduce varie rubriche e live streaming, è ospite ricorrente della rubrica Settima Arte di RTL 102.5 News.

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