Doctor Strange nel Multiverso della Follia: recensione del film con Benedict Cumberbatch

Dal 4 maggio le porte del multiverso si spalancano definitivamente, e Doctor Strange ci porterà per mano in un viaggio mozzafiato, diretto dal genio di Sam Raimi.

Doctor Strange nel Multiverso della Follia

Se c’è un film Marvel che, dopo Avengers: Endgame, porta con sé un carico di aspettative davvero ingombrante quello è Doctor Strange nel Multiverso della Follia. Perché si tratta del primo film del MCU che affronta ufficialmente il multiverso, perché vede finalmente tornare al centro della scena l’amatissimo dottore di Benedict Cumberbatch, perché promette tantissimi cameo eccitanti e perché la sua regia è firmata da Sam Raimi, che di supereroi se ne intende, dal momento che è ancora suo il film di genere migliore della storia del cinema (parliamo di Spider-Man 2, ovviamente)!

 

Doctor Strange nel Multiverso della Follia, cosa succede nel film?

Le vicende di Doctor Strange nel Multiverso della Follia si svolgono in un futuro imprecisato, successivo agli eventi di No Way Home. Stephen si sveglia da uno strano incubo, in cui un uomo che aveva la sua stessa faccia moriva per cercare di salvare una ragazzina dai misteriosi poteri. Non ci bada troppo, si alza, si mette in tiro e va ad un matrimonio: è quello di Christine, la donna che ama ma che non ha il coraggio di inseguire, troppo spaventato da quel sentimento. Ma mentre, al ricevimento cerca di fare le sue scuse alla sposa ormai lontana dalla sua portata, urla e confusione dalla strada richiamano la sua attenzione. Entra in azione e si ritrova a combattere contro il tentacolare Gargantos che cerca di catturare una ragazzina, ma non una qualunque, proprio quella che lui ha sognato la notte precedente. Comincia così uno viaggio inaspettato per il nostro eroe che, per portare a termine la missione di proteggere questa misteriosa ragazza, chiederà l’aiuto dell’Avenger più potente della Terra: Wanda Maximoff.

Doctor Strange nel Multiverso della Follia recensione film
Photo courtesy of Marvel Studios. ©Marvel Studios 2022.

Alla ricerca di Sam Raimi

L’eccitazione che ha preceduto l’arrivo in sala di Doctor Strange nel Multiverso della Follia è, come detto, in gran misura legata alla presenza di Sam Raimi alla regia. Il visionario regista de La Casa e padre della trilogia di Spider-Man con Tobey Maguire, torna a lavorare dopo vent’anni con Kevin Feige, per portare sullo schermo un supereroe, ma questa volta la posta in gioco sembra più alta, visto che siamo all’interno del MCU e che l’eroe non è l’arrampicamuri che occupa un posto speciale nel cuore del regista. Si tratta però di un personaggio che permette a Raimi di “alzare il volume” in alcune direzioni che lui sa prendere benissimo, come il linguaggio horror e quello visionario. Certo, si sente che lo stile di Raimi è stato imbrigliato nella stretta maglia di Kevin Feige, ma è anche una scelta comprensibile, dal momento che se il MCU funziona così bene, è proprio perché c’è una sola mente a prendere le decisioni che contano. Questo non ha impedito a Raimi, per fortuna, di mettere a segno un paio di sequenze davvero brillanti e visivamente mozzafiato, prima su tutte uno scontro tra Strange e un avversario molto particolare che non passerà inosservato.

Si è anche molto parlato, in merito a Doctor Strange nel Multiverso della Follia, dei leak e del livello di segretezza à la Avengers: Endgame, per dirla con parole di Benedict Cumberbatch, tuttavia ci teniamo a rassicurare gli spettatori: nessuno spoiler può rovinare la visione del film, dal momento che si tratta principalmente di un viaggio di maturazione dell’eroe. Oltre gli orpelli, i personaggi più o meno attesi, il villain di questa avventura e tutti gli ostacoli che Strange dovrà affrontare, il vero cuore emotivo del film è il viaggio interiore di Stephen e l’accettazione della sua vita e della sua felicità. “Sei felice?” gli chiede Christine, al suo matrimonio, all’inizio del film; e indipendentemente dalla risposta che il cuore orgoglioso di Stephen gli spinge sulle labbra, sappiamo che la verità cambia, tra l’inizio e la fine del viaggio nel Multiverso della Follia. In questo percorso è involontariamente assistito e aiutato da America Chavez, irresistibile teenager che fa il suo esordio nel MCU.

Quello che forse si è perso di vista, dopo tanti film collettivi e team-up, è che Doctor Strange nel Multiverso della Follia è il secondo capitolo di quella che dovrebbe essere una trilogia dedicata al personaggio, e come quelle riservate a Thor, Cap e Iron Man, prevede uno sviluppo dello stesso verso una maturazione che lo porterà ad essere la sua versione migliore possibile di essere umano e di eroe.

Doctor Strange nel Multiverso della Follia cast

Non c’è Strange senza Cumberbatch

Sono molti i momenti di Doctor Strange nel Multiverso della Follia che resteranno impressi nella mente, in particolare le interazioni tra il nostro eroe e Wong, che si rivelano sempre sagaci e divertenti, e ormai mosse da un grande affetto reciproco, oppure il rapporto di forze tra il protagonista e Wanda Maximoff/Scarlett Witch, che ritroviamo come una persona nuova dopo l’”incidente” a Westview visto in WandaVision. Ovviamente tutti questi personaggi sarebbero ben poco se non fossero supportati da attori in carne e ossa che si prestano a offrire le loro fattezze a streghe e stregoni: Benedict Cumberbatch, Elizabeth Olsen, Benedict Wong, Rachel McAdams, la carismatica esordiente nel MCU Xochitl Gomez e poi mostri, creature e paesaggi mai visti. Questi volti e questi luoghi ci accompagnano in un’avventura mozzafiato, dopo la quale il MCU non sarà più lo stesso.

Ora tutto è possibile nel MCU

Il Multiverso è ormai aperto e sembra difficile tornare indietro per il marvel universe. Ora tutto è possibile e l’infinita schiera di possibilità che si apre di fronte ai filmmaker e agli spettatori da una parte è emozionante, dall’altra sembra correre il rischio di inquinare quell’equilibrio perfettamente raggiunto nel corso di anni di successi e inficiare il meccanismo perfettamente oliato e calibrato che Kevin Feige ha messo in moto. Insomma, adesso può davvero accadere di tutto e noi aspetteremo di farci sorprendere o di farci annoiare. Dopotutto chi può sapere in quale universo finiremo la prossima volta? 

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Chiara Guida
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Chiara Guida
Laureata in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è una gionalista e si occupa di critica cinematografica. Co-fondatrice di Cinefilos.it, lavora come direttore della testata da quando è stata fondata, nel 2010. Dal 2017, data di pubblicazione del suo primo libro, è autrice di saggi critici sul cinema, attività che coniuga al lavoro al giornale.
doctor-strange-nel-multiverso-della-folliaDoctor Strange nel Multiverso della Follia è un viaggio spettacolare e divertente, con qualche guizzo speciale firmato dalla mente visionaria di Sam Raimi e che ci riporta al cuore dei personaggi, nonostante qualche lungaggine.