The Terminal è un film di 2004 diretto da Steven Spielberg con protagonista nel cast Tom Hanks, Catherine Zeta-Jones, Stanley Tucci, Zoe Saldana e Diego Luna.
- Anno: 2004
- Regia: Steven Spielberg
- Cast: Tom Hanks, Catherine Zeta-Jones, Stanley Tucci, Zoe Saldana, Diego Luna
The Terminal, la trama
Aeroporto J.F. Kennedy,
New York: Viktor Navorski (Tom Hanks) atterra da
un’immaginaria Krakozhia. Durante il lungo volo, nella sua patria
c’è stato un feroce colpo di stato e il suo passaporto ha così
perso validità. Viktor è letteralmente “inaccettabile”: costretto
dal capo della sicurezza (Stanley Tucci) a rimanere
all’interno del terminal, per lui inizierà un soggiorno (altro che
viaggio!) di formazione attraverso l’amicizia, l’amore e la forza
della solidarietà umana e l’orgoglio di non rinnegare se
stesso.
The Terminal
Analisi: E’ il non luogo per eccellenza, l’aeroporto, a essere al centro di questa pellicola che ritrae con severità l’America post-11 settembre, intrappolata nelle sue paranoie e animata da un inedito spirito xenofobo. Il microcosmo del terminal internazionale diventa per Spielberg metafora di questa nuova condizione del suo Paese, che ben poco si adatta al suo naturale spirito da sempre votato all’integrazione. Un atto di accusa, condotto con ironia e quella bonarietà tipica della commedia da cui traspare l’amore del regista per le contraddizioni made in USA: d’altronde, chi c’è più “americano” di Spielberg?
La leggerezza è il tono prevalente di The Terminal. Una comicità soprattutto fisica e mimica, fatta di sguardi, cadute sul pavimento bagnato e incomprensioni tra lingue lontane; il risultato non sarebbe stato lo stesso senza il contributo decisivo di Tom Hanks, moderno Buster Keaton, capace di utilizzare il linguaggio del corpo come mezzo di espressione efficace. Catherine Zeta-Jones si spoglia per l’occasione dei consueti abiti da femme fatale e si rivela in tutta la sua fragilità, riuscendo a conferire allo sfuggente personaggio di Amelia una grande profondità. È innegabile però che sia proprio la storia d’amore la parte meno incisiva della pellicola.
Il cuore di
The Terminal è invece il rapporto di amicizia e
rispetto che s’instaura tra Navorski e gli inservienti del J.F.K.
Airport: tutti emarginati extracomunitari dai desideri abortiti.
Saranno proprio la determinazione e l’abnegazione di Viktor a
risvegliare in loro un nobile spirito di rivalsa; la generosità e
lo spirito di aiuto reciproco che dimostreranno sono in aperto
contrasto con lo spietato burocrate interpretato da un grande
Stanley Tucci, contraltare di Hanks.
La sceneggiatura di Sacha Gervasi e Jeff Nathanson, basata sul misunderstading, mostra originalità e coerenza, basandosi sul linguaggio non verbale dei protagonisti. Il non detto si prende così la rivincita sulle parole riuscendo persino a commuovere. C’è un vero e proprio innamoramento per le immagini, accresciuto dalla luminosa fotografia e dall’impatto visivo della splendida scenografia di Alex McDowell, che riesce a catturare lo smarrimento di un solo uomo di fronte alla sconosciuta e sconcertante enormità del mondo.