Vince Gilligan spiega perché i titoli di coda di Pluribus terminano con “Questo show è stato realizzato da esseri umani”

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Il creatore di Breaking Bad, Vince Gilligan, ha spiegato il motivo del messaggio che appare alla fine di Pluribus. La nuova serie drammatica di fantascienza di Apple TV si svolge ad Albuquerque, nel New Mexico, e segue Carol (Rhea Seehorn), la persona più infelice del pianeta, che deve salvare il mondo da un virus globale che ha reso tutti inesorabilmente ottimisti.

Quando scorrono i titoli di coda di ogni episodio, gli spettatori si trovano davanti a una breve ma significativa affermazione: “Questo show è stato realizzato da esseri umani.” Parlando con Variety, Gilligan ha spiegato l’intento dietro questo messaggio e la sua posizione sull’intelligenza artificiale. Il creatore di Better Call Saul non ha usato mezzi termini, definendo l’IA “la macchina di plagio più costosa ed energivora del mondo.”

Conosciuto per le sue storie incentrate sull’uomo, sul conflitto morale e sull’emozione, lo scetticismo di Gilligan non sorprende: riflette infatti la preoccupazione più ampia che molti artisti provano per la crescente presenza dell’intelligenza artificiale nel mondo dell’arte.
Ecco le parole di Gilligan:

Odio l’intelligenza artificiale. L’IA è la macchina di plagio più costosa ed energivora del mondo. Penso che ci sia un’altissima probabilità che sia tutta una montatura. È fondamentalmente un gruppo di centimiliardari il cui più grande obiettivo nella vita è diventare i primi trilionari del mondo. Credo che stiano vendendo aria fritta.

Il creatore ha poi chiarito che non teme che l’intelligenza artificiale possa sostituire la creatività umana, poiché semplicemente non crede che le macchine possano creare significato:

“Il mio fornetto elettrico non diventa improvvisamente Thomas Keller solo perché mi scalda una pizza deliziosa,” ha detto Gilligan.

Il suo scetticismo non deriva solo dai limiti creativi della tecnologia, ma anche dalle sue potenziali conseguenze morali, poiché ammette che la sua mente “freme” di fronte alla minaccia che l’IA possa svilupparsi fino a diventare “una vera entità senziente, dotata di un’anima e quindi di una propria identità.” Ecco il resto delle sue riflessioni:

[…] Se mai dovessero arrivare a questo punto, allora tutta la discussione sulla schiavitù dovrebbe tornare al centro della conversazione. Questi trilionari vorranno guadagnare da qualcosa che ormai è cosciente. allora sarà uno schiavo? A quel punto sarebbe un essere veramente senziente, e questi stronzi della Silicon Valley lo monetizzeranno contro la sua stessa volontà, giusto? Ecco la storia che scriverei. Ma è già stata raccontata fino alla nausea.

Le sue parole mettono in luce un dibattito sempre più acceso tra i cineasti sull’autenticità nell’era dello streaming, in cui i progressi tecnologici spesso finiscono per oscurare l’intento creativo — come nel caso della decisione di Coca-Cola di usare l’intelligenza artificiale generativa per realizzare le proprie pubblicità natalizie negli ultimi due anni.

Il messaggio di Gilligan, “made by humans”, suona quindi più come una dichiarazione d’intenti che come una protesta, ricordando al pubblico che Pluribus è stata concepita da persone reali, capaci di portare vere emozioni nel proprio lavoro.

Pluribus ha come protagonista Rhea Seehorn, che si riunisce con Gilligan dopo la sua interpretazione nominata agli Emmy in Better Call Saul. La sua rappresentazione di una donna moralmente conflittuale in un futuro corrotto ha già ricevuto ampi consensi, con la critica che l’ha definita “il cuore emotivo della serie.”

La collaborazione tra Seehorn e Gilligan rimane una delle più riuscite della televisione moderna, con la loro intesa che continua a esaltare la drammaticità centrata sui personaggi in un’epoca spesso dominata dalla sovrastimolazione visiva.

Oltre al suo contenuto riflessivo, Pluribus è già diventata un successo per Apple TV. La serie ha debuttato con ottimi ascolti e recensioni entusiaste, elogiata per la scrittura e la profondità tematica. Il suo esordio segna la transizione di Gilligan dal realismo crudo alla fantascienza filosofica, un cambiamento di genere che però resta perfettamente coerente con il suo interesse per la natura umana.

La frase finale di Pluribus è già diventata oggetto di discussione online, alimentando conversazioni sui progetti guidati dall’intelligenza artificiale e sull’autenticità. La semplice decisione di Gilligan di aggiungere quel messaggio funge sia da dichiarazione creativa sia da promemoria: la migliore arte è fatta dagli esseri umani, e anche nei mondi più avanzati emozione ed empatia non possono essere automatizzate.

Chiara Guida
Chiara Guida
Laureata in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è una gionalista e si occupa di critica cinematografica. Co-fondatrice e Direttore Responsabile di Cinefilos.it dal 2010. Dal 2017, data di pubblicazione del suo primo libro, è autrice di saggi critici sul cinema, attività che coniuga al lavoro al giornale.
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