Citadel recensione serie tv prime video
Courtesy of Prime

Nella categoria di quelle che potremmo definire produzioni “usa e getta”, la nuova serie di  Prime Video che vede coinvolti i fratelli Russo come produttori esecutivi sposta in qualche modo i termini dell’equazione. Ogni elemento della realizzazione di Citadel sembra infatti esplicitamente coordinato per fornire al pubblico intrattenimento da gustare durante la visione e successivamente dimenticare in fretta. La novità sta però nel fatto che tale tipo di entertainment viene spesso messo in scena tentando di limitare i costi, mentre questo show ostenta chiaramente quale sforzo economico e produttivo sia stato messo in piedi per realizzarlo.

 

La trama di Citadel

La trama di Citadel è presto sintetizzata: le due spie Mason Kane (Richard Madden) e Nadia Sinh (Priyanka Chopra Jonas) sono gli agenti di punta dell’organizzazione segreta dedita a mantenere la pace nel mondo. Quando però entrambi rimangono vittime di un’imboscata conclusasi con il deragliamento di un treno, il danno è gravissimo. La perdita della memoria di Mason lo porta per gli otto anni successivi a interrogarsi su chi veramente sia, quando il passato torna inaspettatamente a perseguitarlo…

Citadel Priyanka Chopra Jonas
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Non basta il riassunto sommario della trama a far capire quanto Citadel sia basato su meccanismi narrativi totalmente funzionali al genere di appartenenza? Fin dalla primissima sequenza ambientata sul lussuoso treno che dovrebbe star attraversando le Alpi italiane (…) lo spettatore può accettare o meno il gioco che questo spettacolo propone in maniera tanto sfacciata quanto stuzzicante, almeno all’inizio: amanti delle spy-stories, state guardando un prodotto che strizza l’occhio a James Bond, alle mega-produzioni tutte action e scenari magnifici, proponendovi ovviamente due personaggi principali tanto affascinanti quanto soavemente impalpabili.

Siamo qui per divertirci, sia chiaro!

In modo che vi divertiate con le loro gesta spericolate ma senza troppo patire per le loro sorti. Siamo qui per divertirci, sia chiaro! Anzi, per rendere il tutto maggiormente appetibile inseriamo anche non una, ma molteplici sottotrame romantiche in grado di rinforzare il lato sentimentale: un po’ di romance tra doppiogiochisti e assassini prezzolati non guasta mai! 007 continua a dimostrarlo…Come condire poi Citadel in maniera che magari anche il pubblico appena più sofisticato possa essere adescato a dargli almeno un’occhiata? Ma inserendo due caratteristi di extra-lusso a supporto! E chi meglio dei candidati all’Oscar Stanley Tucci e Lesley Manville?

Citadel Richard Madden
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Volendo raccontare Citadel dal punto di vista meramente estetico, poco o nulla si può obiettare alla confezione del prodotto: il ritmo narrativo è incalzante, supportato da un montaggio che lascia pochissimo spazio a tutto quello che non produce spettacolo e i tempi che esso stesso detta. Visivamente molte delle ambientazioni ammirate nelle prime puntate rimandano a capisaldi contemporanei come ad esempio Inception di Christopher Nolan.

Le puntate della durata sotto i quaranta minuti garantiscono una fruizione veloce e spigliata, ottenendo esattamente lo scopo che produttori e realizzatori devono essersi prefisso. Perché dunque non promuovere Citadel? Il motivo è semplice: tutto è talmente e spudoratamente incastrato per piacere e intrattenere che paradossalmente ottiene l’effetto contrario: a Citadel non si può davvero chiedere nient’altro che pura evasione, e dopo il pilot e magari un altro episodio la mancanza di qualcos’altro mostra con chiarezza come questo contenitore di svago sia all’interno purtroppo vuoto.

Citadel Stanley Tucci
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O peggio ancora che dietro la sua ideazione ci sia stato l’intento specifico di lasciarlo tale. Certo, ci si può divertire ammirando l’arte della caratterizzazione di Tutti, la classe innata della Manville; non si rimane immuni dal fascino indiscutibile di Priyanka Chopra Jonas e Richard Madden. Eppure anche in questo caso la mente si concede un dubbio pertinente agli attori: dopo aver ammirato Tucci in tanti film di qualità, dopo aver visto la Manville recitare per Mike Leigh o ne Il filo nascosto, dopo aver visto in Bodyguard quello che può fare Madden, basta veramente vedere questi interpreti barcamenarsi in questa spy-story che flirta con la soap-opera? A voi lettori e spettatori la risposta…

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