Extrapolations, recensione della serie Apple TV+

La serie Apple TV+ uscirà con i primi tre episodi il 17 marzo, seguiti da un nuovo episodio ogni venerdì fino al 21 aprile.

Extrapolations recensione
Extrapolations

Il problema della conservazione ambientale è senza dubbio il più gravoso che la società contemporanea deve affrontare nel presente e immediato futuro. A questo proposito Apple TV+ ha prodotto Extrapolations, serie in otto episodi ambientata in un futuro prossimo in cui non c’è davvero più tempo da perdere, e gli effetti del riscaldamento globale stanno influendo radicalmente sulla conformazione geopolitica del pianeta.

 

Vista l’importanza del tema trattato molte delle più importanti star hollywoodiane si sono mobilitate per partecipare la progetto: nei vari episodi, in veste di protagonisti o semplici guest-star, troviamo infatti attori del calibro di Sienna Miller, Kit Harington, Tahar Rahim, Edward Norton, Marion Cotillard, Heather Graham, Matthew Rhys, Keri Russell, David Schwimmer, Gemma Chan, Forest Whitaker e molti altri, compresa addirittura la divina Meryl Streep in una guest appearance.

Extrapolations, la conservazione del Pianeta

Un problema fondamentale come la conservazione del pianeta avrebbe meritato un progetto molto migliore di questo per essere esposto al pubblico: nonostante gli evidenti mezzi a disposizione Extrapolations fin dal confuso pilota si dimostra un progetto che non sa proporre un centro narrativo forte, disperdendo invece l’attenzione dello spettatore in storie fin troppo separate tra loro che toccano i vari aspetti di come l’essere umano stia distruggendo l’habitat naturale. E questo risulta ancor più sbalorditivo perché al centro del progetto figura quello Scott Z. Burns che in passato ha dimostrato notevole lucidità e stringatezza di esposizione, prima come sceneggiatore per Steven Soderbergh (Contagion su tutti) ma anche come regista di The Report con Adam Driver e Annette Bening per Amazon Prime Video.

Nel caso di Extrapolations invece dopo un primo episodio che gira a vuoto iniziando alcune delle storie dei capitoli successivi senza offrire una trama portante, il resto delle puntate si sviluppa tentando costantemente di trovare un equilibrio tra la raffinatezza della messa in scena e l’impegno civile della tematica. Tale tentativo rimane in alcuni casi accettabile, nella maggior parte delle situazioni esposte totalmente insoddisfacente. Ci sono ad esempio degli episodi – come quello che vede protagonista Daveed Diggs nel ruolo di un rabbino che cerca di salvare la propria comunità in una Miami allagata dalle acque – che se non fossero stati sovraccaricati da una eccessiva volontà di “educare” invece che lasciar libero lo spettatore di assimilare emotivamente, avrebbero anche potuto funzionare.

E invece il filo conduttore di Extrapolations è la ridondanza, il mettere il messaggio sempre di fronte a storia e personaggi, mancando in questo modo la possibilità di offrire una narrazione efficace e figure emotivamente avvicinabili. In questo marasma generale si raggiungono momenti di comicità probabilmente involontaria, come nella fine del pilot con l’arco narrativo del personaggio interpretato da Matthew Rhys. Certo, poi qualcosa in Extrapolations nonostante una serie di tentativi sopra le righe alla fine funziona: quando sullo schermo compare una Meryl Streep che interpreta una donna che deve fare i conti con il tempo che le resta, ecco che la bravura innata dell’attrice riesce a dotare il personaggio di pathos. Ci si commuove, certo, ma ci mancherebbe non succedesse di fronte alla Streep in versione strappalacrime!

Tanta, troppa la carne al fuoco messa da Extrapolations. Ambientata in un futuro prossimo che col passare degli episodi diventa sempre più lontano e disperato, la serie pian piano scivola dentro la fantascienza e la distopia senza veramente rendere partecipe il pubblico del problema che vuole affrontare. La veridicità scientifica di alcuni fatti o dati esposti nel corso dei capitoli non diventa mai allarmante, in quanto “persa” dentro una confezione visivamente leccata quanto purtroppo inerme. Il risultato è uno show che non sa mai arrivare al punto, molto probabilmente perché vuole raggiungere più obiettivi di quanti può raccontarne in maniera coerente e concisa. Davvero peccato…

Extrapolations
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