No Activity – Niente da segnalare: recensione della serie Prime Video

La serie in sei episodi arriva su Prime Video a partire dal 18 gennaio 2024.

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“No Activity – Niente da segnalare” ripetono pigramente Marcello e Achille, due poliziotti appostati al porto, in attesa che accada qualcosa, forse una consegna di un carico di droga in arrivo dall’estero. Il primo è completamente alla deriva, non fa altro che parlare della moglie che vuole lasciarlo e delle sue terapie olistiche per cercare di sopravvivere alla separazione, il secondo è un giovane poliziotto desideroso di fare per bene il proprio lavoro, di essere coinvolto nell’azione e di avere una promozione sul campo.

 

Dall’altra parte del loro ricevitore ci sono Katia e Palmira, detta Perri, due donne che sono ai due poli opposti rispetto al loro rapporto con il lavoro che svolgono alla centrale; una al vertice della sala di controllo che lei considera “il centro dell’azione”, con il fermo proposito di fare il proprio lavoro e felice di essere dov’è, l’altra invece mandata in quel posto a seguito di un’azione disciplinare, che non vuole altro che andar via, ma che troverà il modo per creare un ambiente piacevole in cui lavorare proprio grazie alla sua disarmante ingenuità.

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Intanto, in un container al porto, in attesa del famoso carico di droga, ci sono Toni e Dario, due criminali, e anche qui la coppia è bene assortita, perché Toni è il criminale disincantato e incallito, Dario è un orfano, un delinquente alle prime armi, che vuole con tutto se stesso diventare un grande esponente della malavita organizzata e che come unico idolo e esempio di vita ha proprio Toni e le sue gesta fuorilegge.

Sei vite che seguiamo per poco più di tre ore, sul posto di lavoro, nell’arco di diversi giorni, in attesa, mentre si conoscono, si confidano, si confrontano e danno vita a sei tropi umani, molto spesso comici, più spesso tragici nella loro comicità.

No Activity – Niente da segnalare, la versione italiana

Basata su un format australiano, No Activity – Niente da segnalare è disponibile su Prime Video dal 18 gennaio 2024 e offre da una parte uno spaccato di comicità leggera e pungente, dall’altra è un palcoscenico per sei straordinari attori che si affidano reciprocamente al proprio compagno di scena. Luca Zingaretti e Alessandro Tiberi, Rocco Papaleo e Fabio Balsamo, Carla Signoris e Emanuela Fanelli mettono in scena un talento raffinato e leggero che permette loro di diventare il vero cuore della serie.

Dopotutto la struttura teatrale dell’idea originale, replicata nella riproposizione italiana, prevede lunghi dialoghi a due voci, mentre gli interpreti sono sempre fermi sul posto (l’abitacolo di una macchina, la scrivania di un centralino, i bancali all’interno di un container), con piccole eccezioni. La scrittura, che porta la firma di Laura Grimaldi, Paolo Piccirillo, Stefano Di Santi e Pietro Seghetti, è quindi fondamentale, insieme alla chimica tra gli attori. La necessità di raccontare la noia delle attese si fa dunque contenitore in cui i sei protagonisti, e i diversi comprimari, tra cui Maccio Capatonda, Tommaso Ragno, Francesco Pannofino e Diego Abatantuono, riversano pensieri, convinzioni, contrasti generazionali, problemi personali, ambizioni, guai, emozioni.

Il risultato è una serie comedy, che racconta tante umanità in difficoltà con se stesse, e che si contamina talvolta con il thriller e il dramma. Diretta da Valerio Vestoso, No Activity – Niente da segnalare vince quindi una doppia sfida: da una parte traduce e italianizza il format originale senza snaturarlo e sfruttando al meglio i talenti forti della nostra commedia; dall’altra offre un contenuto garbato e divertente che potrebbe trovare il giusto spazio nella giungla delle proposte che le piattaforme offrono ogni giorno.

Sommario

Luca Zingaretti e Alessandro Tiberi, Rocco Papaleo e Fabio Balsamo, Carla Signoris e Emanuela Fanelli mettono in scena un talento raffinato e leggero che permette loro di diventare il vero cuore della serie.
Chiara Guida
Chiara Guida
Laureata in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è una gionalista e si occupa di critica cinematografica. Co-fondatrice di Cinefilos.it, lavora come direttore della testata da quando è stata fondata, nel 2010. Dal 2017, data di pubblicazione del suo primo libro, è autrice di saggi critici sul cinema, attività che coniuga al lavoro al giornale.

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