Tutte le volte che ci siamo innamorati: recensione della serie con Georgina Amoros

Disponibile su Netflix dal 14 febbraio!

Tutte le volte che ci siamo innamorati recensione
MEET CUTE (L to R) GEORGINA AMORÓS as IRENE, FRANCISCO MASINI as JULIO in CAMTEST of MEET CUTE. Cr. CARLA OSET/NETFLIX © 2022

Nessun programma per San Valentino? La nota piattaforma streaming quest’anno vi viene in aiuto con Tutte le volte che ci siamo innamorati. Dal creatore di Elite, Carlos Montero, la serie, sviluppata come una commedia romantica, è formata al momento da una sola stagione di otto episodi, ognuno di circa quaranta minuti. Nel cast ritroviamo figure già affermate in altre produzioni Netflix: prima fra tutti, Georgina Amoros (Calletana in Elite) qui interpreta la protagonista Irene. A questa si affianca anche Silvia Abril, nota figura del cinema e della televisione spagnola.

 

Tutte le volte che ci siamo innamorati: un amore impossibile

Tutte le volte che ci siamo innamorati si divide in due differenti piani temporali: il primo, nel 2004, ed il secondo nel presente, nel 2022. Nei macro-flashback in cui si sviluppano gli episodi, si seguono le vicende amorose di Irene, una studentessa di cinema ed aspirante regista, e di Julio, un ragazzo affascinante ma fragile. I due sviluppano un forte legame, il quale li porta a rincontrarsi ogni volta che si separano: pur non riuscendo a creare una relazione duratura, è come se fossero perennemente attratti l’uno nella vita dell’altro. Julio diventa per Irene una fonte d’ispirazione, prima come attore nel suo corto, e poi anche per la creazione di nuove sceneggiature.

Il  rapporto tra Julio ed Irene verrà più volte spezzato anche da eventi esterni: primo fra tutti l’esplosione nel treno in cui i due viaggiavano insieme a Da, amico e coinquilino di Irene. Ma ciò che veramente allontana Julio da Irene è poi anche la sua carriera: fin dalla festa in cui i due si incontrano, il ragazzo è stato notato dal noto regista spagnolo Romano, che vuole trasformarlo in una star del cinema. Grazie anche all’aiuto di Irene, Julio ottiene la parte, ma per lui diverrà sempre più difficile sopportare le pressioni del mondo dello spettacolo.

MEET CUTE (L to R) FRANCISCO MASINI as JULIO, GEORGINA AMORÓS as IRENE in episode 04 of MEET CUTE. Cr. CARLA OSET/NETFLIX © 2022

Una serie di cliché

Tutte le volte che ci siamo innamorati risulta essere da subito una serie tanto leggera quanto banale. Il tema focale è l’amore impossibile tra Julio ed Irene: semplicemente una delle tematiche maggiormente proposte nel cinema. Molti film e serie tv simili spesso riescono comunque a trovare dei propri elementi di originalità per “distinguersi dalla massa”, ma questo non è esattamente il caso. Ogni episodio rappresenta un tira e molla continuo dei due, senza grandi colpi di scena, con l’aggiunta di citazioni smaccate da alcuni grandi classici della storia del cinema romantico (Le pagine della nostra vita di Nick Cassavetes con Ryan Gosling e Rachel MacAdams).

Un elemento che avrebbe potuto essere effettivamente interessante era la presenza del doppio piano temporale. Nel 2022 i due amanti non stanno insieme, e questo ovviamente stimola lo spettatore a sapere tutti i risvolti della storia d’amore tra i due. Sfortunatamente però la narrazione riguardo al loro passato si interrompe, probabilmente in vista di una possibile continuazione in una seconda stagione. Tra i continui risvolti nel presente e l’impossibilità di sapere tutto l’antefatto, si crea solo confusione per il pubblico.

Julio Mera: la pressione distruttiva del mondo dello spettacolo

Un personaggio focale in Tutte le volte che ci siamo innamorati è Julio. Giovane e bello, Julio viene catapultato nel mondo del cinema praticamente per caso. Il regista Romano finisce per sceglierlo come attore per il suo film prevalentemente per il suo aspetto più che per il suo talento. Julio sente la pressione delle aspettative che tutti, dai suoi genitori a Romano fino alla stessa Irene, hanno nei suoi confronti. In varie scene, soprattutto della linea temporale del 2022, è chiaro come nel non riuscire a sopportare questo peso, Julio finisca per rifugiarsi nell’alcol e nella droga.

Ad ogni modo, si comprende fin dai primi episodi come le sue insicurezze e fragilità abbiano radici ben più profonde ed antiche rispetto all’inizio della sua carriera da attore. Purtroppo, questo è un altro dei punti che nella non viene approfondito. Ci si ferma a fare dei riferimenti ad un periodo precedente in cui Julio è stato in terapia, senza scendere nei dettagli. Per un personaggio come Julio sarebbe stato interessante approfondirne la costruzione, aggiungendo questo antefatto.

- Pubblicità -