Tutto chiede Salvezza 2: recensione della serie Netflix con Federico Cesari

La serie arriva il 26 settembre su Netflix con 5 nuovi episodi.

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Dopo il grande successo del primo ciclo, adattamento del libro omonimo autobiografico di Daniele Mencarelli, torna dal 26 settembre su Netflix Tutto chiede salvezza, la serie di successo che vede protagonista Federico Cesari. Sempre prodotta da Picomedia e diretta da Francesco Bruni, il quale si conferma ancora una volta la sensibilità giusta per questo tipo di racconto, Tutto chiede Salvezza 2 ci riporta Villa San Francesco a distanza di due anni dall’ultima volta in cui siamo stati accanto a Daniele.

 

Di cosa parla Tutto chiede Salvezza 2

Come anticipato, torniamo dal protagonista: Daniele, che con Nina (Fotinì Peluso), ha dato il benvenuto alla loro piccola Maria. Ma i due si sono anche lasciati, e infatti la serie si apre sulla loro battaglia legale per la custodia dell’infante. Il “nostro eroe” avrà cinque settimane (il tempo dietetico nell’arco del quale si svolgono i 5 episodi della serie) per dimostrare di essere in grado di potersi occupare della figlia. Tuttavia, questo periodo corrisponde anche con il suo inserimento all’interno del personale di Villa San Francesco. Dopo il suo percorso riabilitativo ancora non concluso, Daniele ha scelto di rimanere nella struttura in qualità di infermiere e si appresta a cominciare il suo tirocinio. Il giovane ha deciso di darsi una possibilità e di mettere a disposizione della società la sua grande sensibilità ma anche la sua esperienza personale, che lo ha portato al punto in cui si trova ora. Sa che la malattia mentale è una condizione che non lascia mai il suo ospite e quindi deve stare doppiamente in allerta.

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Tutto chiede salvezza 2 Federico Cesari Filippo Nigro
Tutto Chiede Salvezza. (L to R) Federico Cesari as Daniele, Filippo Nigro as Mancino in episode 101 of Tutto Chiede Salvezza. Cr. Monica Chiappara/Netflix © 2024Tutto Chiede Salvezza.

Il ritorno di Daniele in clinica lo posizionerà in maniera differente rispetto a tutto il personale medico che lo ha assistito nella prima stagione: il Dott.Mancino di Filippo Nigro e la Dott.ssa Cimaroli di Raffaella Lebboroni, ma anche il Pino di Ricky Memphis e la Rossana di Bianca Nappi, l’Alessia di Flaure BB Kabore saranno ora suoi “colleghi”, dinamica che viene affrontata con voci differenti, a seconda di chi è, di volta in volta, la persona con cui si confronta il volenteroso tirocinante.

Tutti i nuovi pazienti chiedono salvezza

Daniele entrerà anche in contatto con altri sé, nuovi pazienti che come lui sono in grave difficoltà, ma che allo stesso tempo sono storie diverse e complesse e meritano di essere salvate. Drusilla Foer è Matilde che combatte contro la sua ricerca dell’identità e della voglia di vivere; Samuel Di Napoli è Rachid giovane promessa del calcio la cui ascesa e caduta repentine hanno lasciato tracce sul suo giovane ego; Marco Todisco è Paolo, lettore avido che ci riporta la mente allo splendido e tragico Mario di Andrea Pennacchi che rivediamo in forma di flashback, ma anche “in carne e ossa” nella figura di sua figlia Angelica (Valentina Romani), giovane donna con dei sospesi importanti con il padre scomparso.

Parlare di “salute mentale” è un imperativo che negli ultimi anni è diventato sempre più urgente. Il mondo intorno a noi cade a pezzi e riuscire ad avere gli strumenti per leggerlo e viverlo senza essere sopraffatti dal terrore è importante. Tuttavia non sono molti i contesti e le realtà, anche nel mondo della serenità e del cinema, che riescono a farlo con dignità e chiarezza. Tutto chiede salvezza è un’eccezione e un’eccellenza in questo senso. La serie riesce a trovare la chiave giusta per approcciarsi in maniera sana e non retorica a questo tipo di problematiche che, per quanto ormai alla luce del sole, fanno sempre fatica a essere normalizzate.

Tutto chiede salvezza Federico Cesari Fotinì Peluso
Tutto Chiede Salvezza. (L to R) Federico Cesari as Daniele, Fotinì Peluso as Nina in episode 101 of Tutto Chiede Salvezza. Cr. Monica Chiappara/Netflix © 2024Tutto Chiede Salvezza.

La via dell’empatia

La serie fa leva molto sull’aspetto salvifico dell’empatia e la doppia posizione di Daniele in questa stagione consente di lavorare meglio in questo senso: il personaggio si fa punto di vista sia per chi deve occuparsi dei malati sia per i malati stessi che si vedono capiti, compresi e accolti anche di più da chi sa bene cosa passano. Questo leggero cambio di prospettiva permette alla serie di essere efficace e convincente pur senza il supporto del testo originale che aveva invece il primo ciclo. Non solo, la serie non smette di denunciare le “falle del sistema”, quelle pecche nella gestione di queste circostanze nel mondo reale che aggravano situazioni già delicate.

Gli aspetti legati alla malattia mentale si ampliano e diventano sempre più dettagliati e così Daniele e Nina si fanno davvero veicolo di una missione di evangelizzazione, quasi, aprendo spiragli, ingressi verso un mondo che non vede l’ora, ha bisogno di essere raccontato.

Francesco Bruni firma la regia di Tutto Chiede Salvezza 2

A coronare la scrittura di questo diario emotivo c’è la regia di Francesco Bruni che si conferma l’autore perfetto per questo racconto. Con tatto e accoglienza si mette al servizio dei personaggi e delle loro emozioni, contribuendo in maniera determinante alla confezione di un prodotto che va oltre il semplice racconto di una buona storia con personaggi a cui ci si affeziona, ma è consapevole del messaggio che porta e lo tiene sempre in altissima considerazione.

In un continuo sforzo di dare verità alle storie che attraversa, contro cliché e stereotipi, Tutto Chiede Salvezza 2 è una finestra aperta su un mondo affamato di luce.

Tutto Chiede Salvezza 2
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Sommario

Con empatia e tatto la serie continua a porre sul tavolo la questione della salute mentale come argomento cardine della nostra società, concentrandosi su “casi” che rispecchiano la varietà del mondo che ci circonda.

Chiara Guida
Chiara Guida
Laureata in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è una gionalista e si occupa di critica cinematografica. Co-fondatrice di Cinefilos.it, lavora come direttore della testata da quando è stata fondata, nel 2010. Dal 2017, data di pubblicazione del suo primo libro, è autrice di saggi critici sul cinema, attività che coniuga al lavoro al giornale.

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