Transformers One: recensione del film di Josh Cooley

La pellicola d'animazione funziona nel suo duplice intento: raccontare l'amicizia fra Optimus Prime e Megatron, e spiegare la trasformazione del leader dei Decepticon

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“Evil isn’t born, it’s made”, recitava Once Upon a Time, una delle produzioni più importanti che ha avuto l’audacia di rivisitare le fiabe in chiave moderna. Una frase che definiva Regina Mills (la Regina Grimilde), e che può essere indicativa per Transformers One, film d’animazione diretto da Josh Cooley. Prendendo a piene mani da quell’universo fantascientifico d’avventura della saga dei Transformers, il regista costruisce un prequel d’effetto, al cui centro si sviscera l’amicizia fra Orion Pax e D-16 – i futuri Optimus Prime e Megatron – e l’inarrestabile trasformazione di D-16 nel comandante dei Decepticon che tutti conoscono.

 

Una storia che nelle sue maglie narrative condensa due macro-temi importanti: la speranza che nutre un’amicizia e spinge a combattere, ma anche la pericolosità della disillusione e del tradimento, che possono far diventare la lotta per la giustizia nel proprio peggior nemico. Il film, realizzato in grafica computer 3D dalla Industrial Light & Magic, si fortifica grazie a un cast stellare che presta le voci ai personaggi: Chris Hemsworth, Bryan Tryee Henry, Scarlett Johansson, Kegan-Michael Key e Steve Buscemi. Transformers One arriva in anteprima il 21 e il 22 settembre, ma il suo debutto ufficiale nelle sale è dal 26 settembre, distribuito da Eagle Pictures.

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La trama di Transformers One

Molto tempo prima degli eventi della saga live-action dei Transformers, il pianeta Cybertron era minacciato dai Quintessenziani. I Cybertroiani, a causa di una guerra devastante, avevano perso la Matrice del Comando, l’unica in grado di far fluire l’energon, la vitale fonte di energia dei Transformers. Nella città di Iacon, governata da Sentinel Prime, due robot, Orion Pax e D-16, lavorano nelle miniere per estrarre ciò che resta dell’energon. Orion, puro idealista, vorrebbe partire alla ricerca della Matrice per riportare prosperità a Iacon City.

D-16, più pragmatico e realista, cerca di trattenere l’amico, pur condividendo tacitamente lo stesso desiderio. Tuttavia, una scoperta inaspettata cambierà il loro destino: insieme a Elita One e Bumblebee, i due amici intraprendono un viaggio che li porterà a una verità sconvolgente. Cercheranno di tornare dagli altri Transformers per salvare il loro mondo, ma durante questa avventura, segnata da rivelazioni tragiche, D-16 sarà sopraffatto, precipitando in un oscuro destino che lo condurrà alla rovina.

Transformers One
Cortesia di Eagle Pictures

Che cosa lega Optimus Prime e Megatron, amicizia o vendetta?

Transformers One affonda le radici nel passato dei personaggi che hanno dato vita alla saga. Da un lato, esplora l’amicizia tra Optimus Prime e Megatron: due minatori senza ingranaggi, uniti dall’amore per Cybertron e dal desiderio di salvare il loro mondo dai Quintessenziani. Due cuori che battono all’unisono per lo stesso scopo, due amici che, nelle loro differenze, si completano. L’uno la spalla dell’altro; l’uno la forza dell’altro. Pacche sulle spalle e affettuose prese in giro definiscono un legame che sembrava indissolubile, destinato però a segnare il destino dei futuri leader delle due fazioni opposte.

Il film scava profondamente in quel rapporto, coinvolgendo così tanto lo spettatore che, pur conoscendo l’inevitabile (e infelice) epilogo, quando la rottura arriva, il punto di non ritorno, si spera fino all’ultimo che la storia prenda una piega diversa. Le fondamenta del loro rapporto affettivo vengono delineate in modo chiaro e semplice, permettendo sia agli adulti che ai bambini di connettersi con i protagonisti. Ed è proprio nell’amicizia e nella loro missione comune, che costituisce l’ossatura narrativa del film, che si innesta la storyline più drammatica. Nel tentativo di salvare il loro pianeta natale, D-16 perde la strada e la lucidità, dimostrando quanto la delusione verso ciò in cui si credeva profondamente possa far smarrire la ragione e portare a scelte distruttive.

Megatron, infatti, non è nato malvagio, ma sono stati gli eventi tragici, la disillusione e la perdita di fiducia nel prossimo a corrompere la sua mente. Dopo aver scoperto il tradimento di Sentinel Prime, Megatron desidera solo distruggerlo, come lui ha distrutto la sua città e la sua amata terra. Sprofonda in un baratro infernale dal quale non riesce più a risalire, diventando esattamente ciò che odiava: un’anima piena di luce, divorata dall’oscurità del dolore.

La meraviglia dei Transformers

Oltre a funzionare sul piano narrativo, con diversi livelli di lettura per le varie fasce d’età, Transformers One è ottimo anche dal punto di vista tecnico e visivo. Nonostante siano fatti di metallo e bulloni, i Transformers sono esteticamente affascinanti. L’uso di una ricca palette cromatica valorizza ogni dettaglio, conferendo a ciascuno un tocco personale e unico. Molto buono il lavoro sul character design, che rende ogni personaggio sfaccettato e riconoscibile, così come la CGI, che regala scene d’azione visivamente d’impatto.

Un’altra nota di merito va alla sceneggiatura, che alterna momenti intensi e commoventi a dialoghi divertenti e leggeri, capaci di stemperare la drammaticità della narrazione e strappare un sorriso. Transformers One lascia il segno. E, come tutte le più riuscite pellicole d’animazione (basti pensare al recente Inside Out 2), è in grado di dialogare con tutti, senza distinzioni. Intrattiene e fa riflettere. Fa ridere ed emozionare.

Transformers One
3.5

Sommario

Il film lascia il segno. E, come tutte le più riuscite pellicole d’animazione , è in grado di dialogare con tutti, senza distinzioni. Intrattiene e fa riflettere. Fa ridere ed emozionare. Una storia dalla portata drammatica, che però sa come stemperare il tono con dialoghi divertenti e comici, e che ci dimostra cosa vuol dire confezionare un prodotto valido che abbia più livelli di lettura.

Valeria Maiolino
Valeria Maiolino
Classe 1996. Laureata in Arti e Scienze dello Spettacolo alla Sapienza, con una tesi su Judy Garland e il cinema classico americano. Articolista su Edipress Srl, per Auto.it, InMoto.it, Corriere dello Sport e Tutto Sport. Approda su Cinefilos.it per continuare la sua carriera nel mondo del cinema e del giornalismo, dove attualmente ricopre il ruolo di redattrice. Nel 2021 pubblica il suo primo libro “Quello che mi lasci di te” e l’anno dopo esce il suo secondo romanzo con la Casa Editrice Another Coffee Stories, “Al di là del mare”.

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