Game of Thrones 7×05: i momenti TOP di Eastwatch

Game of Thrones 7x05

Il titolo, Forte Orientale, di Game of Thrones 7×05 doveva farci immaginare che qualcosa sarebbe accaduto lì, nel Nord, oltre la Barriera. La certezza che abbiamo è che qualcosa di molto brutto sta per avvenire nel sesto episodio, anche se prima ci sono diversi punti, molto interessanti, da analizzare, relativi alla puntata che vede protagonista, ancora una volta, Jon Snow (Kit Harington).

 

I migliori momenti di Game of Thrones 7×05

I Lannister mandano i loro saluti

Miracolosamente scampato all’attacco di Drogon, Jaime (Nikolaj Coster-Waldau) corre dall’amata sorella/amante, la Regina Cersei (Lena Headey). Solo per scoprire che lei è già al corrente di ciò che c’è da sapere e per venire a conoscenza di un dettaglio importantissimo: il loro amore contro natura, eppure fortissimo e ancora molto vivo, ha dato origine a nuova vita nel grembo di lei… I gemelli Lannister aspettano quindi un nuovo pargoletto. Tutto bene, se non fosse che Jaime ha accettato, anche se inconsapevolmente, di scenedere a patti con Tyrion (Peter Dinklage). Ha incontrato di nuovo il fratello, ha stretto un patto con lui. Cersei (Lena Headey) ama Jaime e odia Turion. Questo incontro trai due fratelli, che sono molto legati nonostante tutto, potrebbe mettere di nuovo in discussione le dinamiche di questa coppia inossidabile. La presenza di un futuro Lannister, un giovane che possa continuare la dinastia, frutto di incesto, ma adesso non più nascosto, potrebbe aprire nuove prospettive narrative, mentre molte trame trovano la loro conclusione.

Dragon Trainer

Uno dei momenti più emozionanti dell’episodio Eastwatch è l’incontro di Jon Snow con Drogon. Il possente drago, con in sella sua Madre, torna a Roccia di Drago e si ferma di fronte a Jon, dal quale… si lascia accarezzare. La scena è carica di tensione: il Re del Nord sente il sangue Targaryen agitarsi in lui, teme la bestia eppure non fugge, la accarezza. Questo gesto lascia Dany (Emilia Clarke) ammirata, la sua stima (e forse qualche altra cosa) cresce potente nei confronti di questo giovane e affascinante Re, che “si è preso un coltello nel cuore” per la sua gente. La scena successiva che mostra Jon offrirsi volontario per la carica contro il Re della Notte, dipinge un condottiero feroce e determinato, che non ama uccidere ma che si schiera in prima linea per combattere per e con i suoi uomini. Anche questo secondo momento determina la crescente stima di Daenerys per quello che all’inizio considerava un nemico.

Il principe della friendzone è tornato

Dopo la miracolosa e coraggiosa cura di Sam Tarly, Jorah Mormont è riuscito a tornare dalla sua Khaleesi. La donna si mostra oltremodo felice di riavere al suo fianco il cavaliere diseredato, tuttavia, se nei progetti di Jorah c’era quello di tornare al fianco della donna che ama per servirla, si rende subito conto che al suo fianco ora c’è questo giovane sconosciuto, il Re bastardo del Nord. Così Jorah attua la tattica che conosce meglio: assecondare i desideri della sua Regina, accantonando il suo amore e il suo desiderio. Parte per una missione suicida e in quel saluto caloroso, in quello sguardo lanciato sopra la sua spalla, un’ultima occhiata alla donna che ama, sembra trovarsi impressa una condanna a morte, oltre la Barriera.

La Bruta e la Bestia

I Tarly, nobile famiglia dell’Altopiano, diventano involontariamente protagonisti dell’episodio. Randyl Tarly, papà di Sam, e suo figlio minore, Dickon, sono le vittime prescelte da Dany per mostrare la sua ferrea volontà (senza farci dimenticare che il sangue Targaryen che scorre in lei ne fa una potenziale pazza sanguinaria). Il sacrificio di Lord Tarly è un moemnto solenne, e come accadde anche per Alliser Torne, anche in questo caso lo spettatore si trova per un attimo a simpatizzare per un personaggio notoriamente sgradevole, che però compie un ultimo gesto d’onore. Dall’altra parte però c’è Sam, il Tarly più simpatico di tutti. Il ragazzo, che fino a questo momento voleva diventare un Maestro della Cittadella, abbandona suo malgrado gli studi, decidendo di trasformarsi in un uomo d’azione. Se non fosse che per la prima volta nella sua vita alza la voce, lo fa contro Gilly, proprio nel momento in cui la Bruta, ignara, si trova di fronte a una informazione che potrebbe cambiare le sorti di Westeros. La giovane legge che tale Maestro Maynard ha celebrato l’annullamento del matrimonio tra tale pringipe ‘Ragger’, maritandolo contemporaneamente in segreto a Dorne, con un’altra donna. L’informazione che sembra superflua anche per gli spettatori più distratti reca con sè la pretesa di Jon Snow al Trono dei Sette Regni, una pretesa più forte di quella della stessa Daenerys. Il principe in questione è Raegar, che ottenendo l’annullamento da Elia Martell, si è sposato in segreto con Lyanna Stark. Dalle loro giuste nozze è nato un nuovo erede al trono: Jon. L’ultimo ostacolo che separava il Re del Nord dal Trono di Spade si è dissolto: il ragazzo non è il figlio illegittimo di Ned Stark (lo abbiamo scoperto alla fine della sesta stagione), ma nemmeno il figlio illegittimo di Lyanna Stark. Jon Snow è in realtà il legittimo erede al trono dei Sette Regni!

Rivalità tra sorelle

Nonostante abbia passato gli ultimi anni a trasformarsi un una letale assassina, Arya (Maisie Williams) continua a non sapere niente di politica. È un esserino carico di odio e vendetta, e questo è l’unico sentimento che riesce a covare. Forte di questa nozione, che ha magicamente appreso grazie alle sue doti misteriose, Ditocorto farà leva sulla diversità delle sorelle Stark per metterle una contro l’altra. Baelish fa in modo che Arya trovi la famosa missiva che, nella prima stagione, Sansa (Sophie Turner) fu costretta a scrivere al fratello Robb, in cui chiamava Ned traditore e chiedeva al fratello e alla madre di andare a inginocchiarsi ai piedi di Joffrey. Noi sappiamo in che condizioni venne scritta quella lettera, e conosciamo le sofferenze che la povera Sansa ha dovuto sopportare per arrivare dvo’è adesso. Ma Arya è consapevole soltanto dell’abilità politica della sorella e in un’ottica molto moderna, diffida da queste abilità. Riuscirà Ditocorto a levarsi di torno uno Stark di troppo con questi suoi giochetti? Oppure Arya si dimostrerà un passo avanti a lui e gli taglierà finalmente la gola? In tutto questo, Bran tace. L’unico che sa tutto e che può mettere fine alla metà dei conflitti trai protagonisti “buoni” della vicenda, continua a tacere. Cosa avranno in mente gli sceneggiatori?

Nostra è la furia!

Chi non ricorda questo motto ha le sue ragioni. Lo stemma a fondo giallo con il cervo reale sollevato sulle zampe posteriori non si vede dalla quinta stagione (e lì, in realtà, era “viziato” dalla presenza dei colori del Signore della Luce). Il simbolo dei Baratheon però potrebbe riprendere a sventolare, visto che l’ultimo (mezzo) cervo è tornato a scalpitare. Gendry, bastardo di Robert, ha fatto ritorno nello show, e con lui anche la speranza di vedere restaurata una delle grandi famiglie di Westeros. Gendry trova subito una connessione con Jon, bastardi di padri amici, impugna la mazza invece che la spada, proprio come Robert, e Davos lo immagina “ancora a remare”, come ironicamente hanno fatto i fan nel corso delle tre stagioni in cui il ragazzo non è comparso. Gendry si unisce subito a Jon e potrebbe diventare un potente alleato e anche un grande amico del Re del Nord (?).

Suicide Squad

Il progetto di Jon di andare a uccidere un Estraneo per portarlo al cospetto delle due Regine e unire le forze per fronteggiare il nemico comune è, ovviamente, una missione suicide. Per portarla a termine si circonda dei migliori uomini che ha a disposizione: Tormund veleno di Giganti, il Bruto a cui ha affidato la guardia di Eastwatch; Jorah Mormont, il cavaliere esiliato che, guarito dal Morbo Grigio, si getta di nuovo tra le braccia della morte, per amore di Daenerys; Gendry, il Toro, esperto nell’arte di manipolare il ferro, unico bastardo in vita di Re Robert Baratheon. A loro si uniscono, più o meno inaspettatamente, coloro che restano della compagnia senza Vessilli: Lord Beric Dondarrion, riportato in vita sette volte dal Signore della Luce, che combatte con la spada infuocata; Toros di Mhyr, sacerdote di R’hllor, che invece combatte solo se ha nello stomaco una buona quantità di alcol; Sador Clagane, il Mastino, un tempo Guardia del Corpo di Re Joffrey, poi disertore, carceriere della piccola Arya Stark, ridotto in fin di vita da Brienne di Tarth e salvo per miracolo, tenuto in vita dall’odio per il fratello, Gregor Clagane, la Montagna, e il cui unico scopo è quello di ucciderlo. Questo sparuto gruppo ha attraversato la Barriera, verso l’ignoto e forse verso la morte. A questo punto viene da chiedersi se la vera Suicide Squad non sia stata messa in piedi dalla HBO e non dalla Warner Bros.

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