The Night Manager: recensione del pilot con Tom Hiddleston

The Night Manager recensione tom hiddleston

Le più grandi e affascinanti storie romantiche ci dicono che i vero eroi rivelano se stessi di notte, quando le luci si spengono. Al chiarore lunare, quelli che di giorno sembrano innocui personaggi, indossano la propria maschera speciale e diventano altro: è ciò che in parte succede a Jonathan Pine, direttore e “custode” notturno di un lussuoso hotel nel centro del Cairo. In The Night Manager siamo verso la fine degli anni ’90, nella capitale egiziana scoppiano rivolte e il popolo è in subbuglio. Quando il presidente Mubarak dichiara le sue dimissioni, è festa tra le strade piene di fumo e polvere; ma mentre il conflitto politico è aspro, una vicenda parallela corre e incontra Jonathan, che si ritroverà invischiato in una questione altrettanto complessa e pericolosa per le sorti mondiali.

 

Un incalzante incipit apre il primo dei sei episodi di The Night Manager, la nuova serie di produzione americana presentata durante la 66° Berlinale e prossimamente in onda sulla BBC One e in Italia su Sky Atlantic. Tratta dal romanzo di John le CarrèIl direttore di notte” del 1993, si pregia della qualità artistica di illustri attori britannici, a cominciare dal protagonista Tom Hiddleston. L’attore conquista quasi in solitario la scena del pilot a cui pian piano vengono aggiunti gli altri personaggi interpretati da Hugh Laurie, Olivia Colman ed Elizabeth Debicki, per ora avvolti da una patina di mistero che contraddistingue il prodotto.

The Night Manager

Melodramma e spionaggio: sono queste le due matrici fondamentali di The Night Manager, la cui regia è stata affidata alla danese Susanne Bier (Oscar per In un mondo migliore, ma anche regista di Love is all you need e Una folle passione); dietro profondi scenari e ampie panoramiche sulle location, la sua mano classica e delicata affonda nella performance molto controllata di Tom Hiddleston, perfetto gentleman d’azione in un racconto sia romantico che avvincente. In attesa di conoscere gli sviluppi futuri, siamo sicuri che il taglio di Le Carrè, già apprezzato nell’adattamento cinematografico de La Talpa, donerà a questa miniserie l’occasione di intrattenere senza troppo stupore.

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