Uscirà nelle sale italiane a partire dal 9 febbraio (in quelle americane arriverà il 10) l’attesissimo Cinquanta Sfumature di Nero, primo sequel della pellicola campione d’incassi Cinquanta Sfumature di Grigio, film basato sulla trilogia partorita dalla mente della scrittrice britannica E.L. James e divenuta un vero e proprio caso letterario (oltre 125 milioni di copie vendute in 52 paesi diversi).
Cinquanta sfumature di nero: il nuovo trailer esteso
Un sequel che promette di spingersi in territori che nel primo episodio sono stati soltanto accennati, e che dal rating R ottenuto negli Stati Uniti a causa della “forte presenza di contenuti di carattere erotico e sessuale, nudità e linguaggio”, potrebbe riservare più di una sorpresa in termini di espressione erotica sul grande schermo. Che James Foley sia riuscito davvero a perfezionare la messa in scena del desiderio e a sopperire agli errori tipici dell’erotismo mainstream di cui è caduta vittima Sam Taylor-Johnson? Per rispondere a questo domanda bisognerà attendere la visione del film; vero è però che Cinquanta Sfumature di Nero non ha avuto una gestazione facile.
Prima ancora dell’uscita
del primo capitolo, la Universal Pictures aveva confermato che la
Taylor-Johnson avrebbe diretto entrambi i primi due capitoli della
trilogia cinematografica. Quando i numerosi e ripetuti dissapori
avuti con la scrittrice James nel corso della produzione del primo
film sono venuti a galla, la stessa regista annunciò – a poche
settimane dall’uscita nelle sale di Cinquanta Sfumature di
Grigio – che non avrebbe diretto il sequel. Ma l’abbandono
della nave da parte dell’invidiata moglie del noto attore
Aaron Taylor-Johnson non è stato l’unico
motivo che ha portato la produzione del sequel ad essere
posticipata: la volontà di E.L. James di avere
maggiore controllo su tutto ciò che riguardasse gli adattamenti
cinematografici ha infatti creato ulteriori problemi.
Messo da parte il trio di sceneggiatori che si era occupato di scrivere l’adattamento del primo film (Kelly Marcel, Patrick Marber e Mark Bomback), la James sembrava intenzionata ad assecondare la sua volontà di riscrivere lo script e figurare nel progetto non solo in qualità di produttrice ma anche in quella di sceneggiatrice. Un’idea accantonata – fortunatamente direbbero i maligni – quasi subito, che ha portato la stessa autrice ad affidare la stesura del secondo adattamento nelle mani del marito Niall Leonard.
Cinquanta Sfumature di Nero – dal 9 febbraio al cinema
Solo quando il “ciclone
James” si placò definitivamente, la Universal annunciò che
James Foley (noto per aver diretto pellicole come
A distanza ravvicinata, Paura, Confidence e
Perfect Stranger e, negli ultimi anni, per essere
stato il regista di alcuni episodi della popolare serie tv
House of Cards) si sarebbe occupato della regia di
entrambi i sequel, Cinquanta Sfumature di Nero e
Cinquanta Sfumature di Rosso, e che entrambi i
film sarebbero stati girati consequenzialmente, con le uscite
fissate per San Valentino 2017 e San Valentino 2018.
In tutto questo pandemonio, ai protagonisti Jamie Dornan e Dakota Johnson restava ben poco possibilità di scelta: entrambi le giovani star infatti (che proprio grazie al successo del primo film hanno conosciuto la fama a livello mondiale) sono vincolati da contratto per film multipli. E se anche i due protagonisti sono stati tra i bersagli di quella critica più feroce che del primo film ha letteralmente stroncato i dialoghi, il ritmo generale e la rappresentazione del sesso (“mai così noioso”, secondo alcuni), è innegabile che la presenza in questo “Nero” di Kim Basinger, icona del cinema sexy degli anni ’80 grazie al ruolo di Elizabeth McGraw nel cult 9 settimane e ½ di Adrian Lyne, alzi di parecchio l’asticella relativa al livello di interesse che questo franchise suscita – a torto o a ragione – nei confronti del pubblico.
Cinquanta sfumature di
nero: la tracklist completa della
soundtrack
Un pubblico che non ama guardare oltre (almeno apparentemente), a cui sembra bastare davvero poco per sentirsi illusoriamente soddisfatto, ma che ancora una volta sarà sovrano incontestabile, contribuendo al successo di una macchina ben oliata di cui tra qualche anno – probabilmente – nessuno avrà più memoria; di un fenomeno pop nato e alimentato per appagare bisogni che concernono una fruizione momentanea e fugace.