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Capita che per ricordare il suo nome pensiamo a “l’ex marito di Demi Moore” o “il primo utente di Twitter a raggiungere più di un milione di follower”. Poi ci viene in mente il nome di Ashton Kutcher e l’impressione che ancora dobbiamo assistere alla sua affermazione in pellicole più impegnative.

 

E pensare che la sua vita doveva prendere un’altra piega, prima con il tentato suicidio a tredici anni, per poter donare il cuore al fratello gemello affetto da paralisi cerebrale infantile e cardiomiopatia, poi con gli studi di ingegneria biochimica, abbandonati dopo il primo anno. Nel 1997 vince il concorso di moda Fresh Faces of Iowa che lo porta a sfilare anche a Parigi e Milano e posare per alcune campagne di Calvin Klein. Decide di tentare la carriera di attore e ha l’opportunità di partecipare alla sitcom That 70’s Show, ambientata negli anni settanta, in cui interpreta Michael Kelso, lo stupido del gruppo sempre intorno alle ragazze. Grazie a questo show, molto conosciuto in America, emergeranno attori come Mila Kunis, Laura Prepon e Topher Grace.

La serie terrà occupato Kutcher fino al 2006, ma nel frattempo ha l’occasione di muovere i primi passi sul grande schermo: nel 2000, a parte ruoli marginali in Pazzo di te! (2000) e Trappola criminale (2000), è protagonista insieme a Seann William Scott (la star di American Pie) nella commedia Fatti, strafatti e strafighe. Dopotutto l’attore ha una vocazione per la commedia e lo scherzo, tanto da creare nel 2003 Punk’d, il programma mandato in onda su MTV dove prepara delle candid camera a personaggi famosi.

Nel 2003 proseguono le sue partecipazioni a commedie romantiche come Oggi sposi…niente sesso, che racconta la disastrosa luna di miele insieme all’attrice (e fidanzata) Brittany Murphy; La figlia del mio capo e un ruolo minore per Una scatenata dozzina. Saranno state le nomination come peggiore attore ai Razzie Awards che lo convinceranno a cimentarsi nella parte più impegnativa di Evan, un ragazzo tormentato da amnesie e viaggi nel tempo, in The Butterfly Effect (2004).

Partecipa a Indovina chi (2005, remake di Indovina chi viene a cena del 1971) come il ragazzo di Theresa (Zoë Saldaña), malvisto dal padre della ragazza (Bernie Mac). Nello stesso anno un’altra commedia romantica per lui: Sballati d’amore, film che ricorda molto Harry ti presento Sally (1989). In Bobby (2006), pellicola che sfrutta il punto di vista di 22 personaggi per raccontare l’assassinio del senatore Robert Kennedy, Kutcher ha l’occasione di recitare una piccola parte in un cast stellare, tra cui figurano Antony Hopkins e la moglie Demi Moore.

È l’allievo ribelle di Kevin Costner in The Guardian – Salvataggio in mare (2006), ma due anni dopo approda di nuovo ai Razzie Awards, questa volta con la nomination di peggior coppia, insieme a Cameron Diaz, per Notte brava a Las Vegas. Si susseguono film in cui interpreta ruoli di poco spessore come in Toy Boy (2009), dove veste i panni di un latin lover che incontrerà il vero amore, e Personal Effects (2009) entrambi usciti direttamente in DVD in Italia. Prende parte al film corale di San Valentino, Appuntamento con l’amore (2010), e continuano i ruoli in commedie romantiche attaccate dalla critica per la loro banalità (Killers del 2010 e Capodanno a New York del 2011). Soltanto Amici, amanti e… (2011), con Natalie Portman, avrà un meritato successo. Dal 2011 si sostituisce a Charlie Sheen, protagonista nella sitcom Due uomini e mezzo, ma ha interrotto tutti i progetti per dedicarsi al biopic su Steve Jobs.

Con Jobs, in uscita il 14 novembre, Ashton Kutcher potrebbe dimostrarci di essere arrivato alla maturazione e di essere pronto a uscire da quel limbo che lo pone tra attori mediocri e di spessore. Lo stesso produttore Mark Hulme è convinto che, oltre alla straordinaria somiglianza tra i due, Kutcher sia il più adatto per interpretarne la giovinezza e la complessità psicologica. E noi non aspettiamo altro.

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