Diretto da Robert Lorenz – produttore di molti film di Clint Eastwood -, Di nuovo in gioco (qui la recensione) è un film drammatico sullo sport che racconta la storia di Gus Lobel (Clint Eastwood), un talent scout di baseball, la cui figlia Mickey (Amy Adams) lo accompagna nel suo ultimo incarico di ricerca di talenti per gli Atlanta Braves. Nonostante il rapporto non proprio idilliaco con il padre, il deterioramento delle sue condizioni di salute la spinge ad aiutarlo in ogni modo possibile e a fare in modo che l’ultimo incarico di suo padre abbia successo.
Con Clint Eastwood, Amy Adams, John Goodman e Justin Timberlake, il film del 2012 è una delizia da guardare, soprattutto per gli appassionati di baseball. Tuttavia, possiede molti elementi che tengono incollati alla poltrona anche chi non è interessato allo sport. La storia commovente è uno dei principali punti di attrazione per gli spettatori e in molti hanno notato elementi realistici che li rendono curiosi di sapere se il film sia ispirato a eventi della vita reale. Ecco cosa c’è da sapere a riguardo.
Di nuovo in gioco è una storia vera?
La risposta più rapida è che no, Di nuovo in gioco non è basato su una storia vera. La storia è un’idea dello scrittore Randy Brown. Egli si è interessato al baseball in giovane età e la sua passione per questo sport è uno dei motivi principali per cui il film è incentrato sul baseball. “Da bambino leggevo ogni giorno i risultati delle partite e conoscevo bene il baseball. Ma ciò che mi ha ispirato più di ogni altra cosa è stato Jerry Maguire. È uno dei miei film preferiti”, ha raccontato lo sceneggiatore alla Society for American Baseball Research.
Anche l’ambientazione del film ad Asheville, nel North Carolina, è il risultato delle esperienze di vita di Brown. I suoi genitori erano originari del North Carolina e del Mississippi, il che lo ha portato a familiarizzare con la zona e a utilizzare la città come location per la sua storia. A quanto pare, la sceneggiatura era nata come una storia d’amore tra due talent scout rivali. Tuttavia, man mano che lo scrittore lavorava alla storia, questa si è trasformata in un commovente viaggio tra un padre e una figlia. Durante la stesura della sceneggiatura, Randy ha consultato diversi scout professionisti al telefono.
È interessante notare che la sceneggiatura del film è stata scritta circa dieci anni prima dell’uscita del film. Brown ha trasformato la sceneggiatura in un film dopo che un evento lo ha spinto a farlo. Ha confessato: “Per anni la sceneggiatura è rimasta in un cassetto. Ma poi, alcuni anni fa, ho letto un articolo sul L.A. Times, un profilo di un vecchio scout dei Los Angeles Dodgers che era molto simile a Gus in quanto era un tipo ‘vecchia scuola’. Mi sono innervosito un po’; speravo che nessuno leggesse quell’articolo, pensasse che potesse diventare un film e scrivesse una sceneggiatura tutta sua. Questo è il tipo di cose che succedono continuamente qui a Los Angeles“.
“Ma allo stesso tempo, quell’articolo non ha fatto altro che aumentare la mia ammirazione per uno scout come Gus. Così l’anno scorso ho tirato fuori la sceneggiatura, ci ho lavorato un po’ e l’ho portata alla Malpaso, la società di produzione di Clint Eastwood“, ha continuato Brown. Inoltre, Di nuovo in gioco segna il debutto alla regia di Robert Lorenz. A quanto pare, il produttore non vedeva l’ora di dirigere un film da solo e ha deciso che la sceneggiatura di Brown poteva essere quella più adatta a lui.
“Per me, era il rapporto intenso tra Gus e Mickey, con tutte le diverse sfaccettature che lo caratterizzavano. Gus è un uomo anziano e sua figlia Mickey ora deve prendersi cura di lui. È un uomo bloccato nelle sue abitudini in termini di rapporto con lei e con il baseball. La sua incapacità di cambiare mette a repentaglio sia la sua carriera nel baseball che il suo rapporto con la figlia, ha bisogno di imparare ad adattarsi“, ha detto il regista a Hollywood Chicago.
Sebbene non fosse la prima volta che Robert lavorava con Clint Eastwood, entrambi hanno dovuto abituarsi alle diverse dinamiche. Data la sua inesperienza come regista, Robert ha colto l’occasione per imparare il più possibile dal collega premio Oscar. Anche se il film non è basato su una storia vera, è facile capire che Di nuovo in gioco è dunque ispirato a diverse esperienze di vita reale.
L’interesse di Brown per il baseball e tutto ciò che lo riguarda – come in questo caso la figura del talent scout – ha infatti contribuito a fornire un tema centrale al film. Anche il complicato rapporto tra Gus e Mickey tocca il cuore di molti, data la natura organica delle loro interazioni. I due personaggi protagonisti non hanno un rapporto ideale, nonostante l’affetto che provano l’uno per l’altro. Questo rende il film e i personaggi ancora più vicini allo spettatore e fa sembrare questa una storia ancor più autentica.


