Elizabeth Harvest: la spiegazione del finale del film

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Il thriller fantascientifico Elizabeth Harvest – diretto da – presenta una vicenda intrigante, che merita però una spiegazione per quanto riguarda il suo finale. Il film inizia con una coppia di sposini, Henry (Ciarán Hinds) ed Elizabeth (Abbey Lee), nel giorno del loro matrimonio. Arrivati a casa, vengono accolti dalla governante Claire (Carla Gugino) e dal figlio adulto cieco di Henry, Oliver (Matthew Beard). Dopo aver fatto l’amore e aver fatto un giro della tenuta, Elizabeth viene accolta nella sua nuova vita, ma le viene detto di non entrare in una stanza in particolare.

Alla fine, presa dalla noia e dalla curiosità mentre Henry è fuori per lavoro, esplora lo spazio proibito e scopre cloni di se stessa in vasche criogeniche. Quando il marito si rende conto che il suo segreto è stato svelato, la uccide e ricomincia l’esperienza con un altro clone in un altro giorno di nozze, esattamente come prima. Prevedibilmente, gli stessi eventi si ripetono e Henry tenta nuovamente di uccidere Elizabeth per la sua disobbedienza dopo che lei ha scoperto le sue copie.

Un giorno, però, la donna riesce ad avere la meglio e riesce ad uccidere lei Henry nel mentre si difendeva dai suoi attacchi. Dopo la morte dell’uomo, Claire ha un attacco di cuore e viene portata d’urgenza in ospedale. Oliver approfitta allora della situazione, imprigiona Elizabeth in casa e le spiega che lei è il quinto di una serie di sei cloni della defunta moglie di Henry. Poi la costringe a leggere il diario di Claire, che racconta l’intera storia.

Carla Gugino e Ciarán Hinds in Elizabeth Harvest
Carla Gugino e Ciarán Hinds in Elizabeth Harvest

Il vero scopo di Henry non è riportare in vita la moglie

Anche se inizialmente sembra che il motivo per cui Henry ha creato i cloni sia quello di far rivivere la sua defunta moglie, tutto ciò che vuole fare è rivivere è in realtà la sua prima notte di nozze, per poi liberarsi della sua sposa. Spiega infatti che i duplicati che produce non sono realmente sua moglie, ma dei poveri facsimili che non potrebbero mai sostituire veramente la sua consorte. Gli sembrano reali solo quando è in procinto di ucciderli, e continua questa catena di eventi per riconquistare un piccolo pezzo di ciò che ha perso.

Queste copie gli offrono la possibilità di commettere un omicidio senza dover affrontare le conseguenze della legge o della propria coscienza. Non si sente in colpa per ciò che ha fatto, perché si giustifica affermando che le cloni che distrutto non sono mai state veramente vive. Trae una sorta di piacere carnale dalla loro esecuzione, simile all’eccitazione che prova durante la prima notte di nozze, e così ripete il processo più volte unicamente per il suo piacere malato.

Dato che la nostra storia inizia con l’omicidio della quarta versione, anche se non lo vediamo sullo schermo si può supporre che abbia ucciso anche i primi due cloni prima dell’arrivo di Claire. Abbiamo abbastanza prove per suggerire che abbia soffocato il terzo con un cuscino. È solo quando la quinta Elizabeth ribalta le carte in tavola che finalmente riceve la resa dei conti che si merita per il ciclo di omicidi che ha avuto il piacere di perpetuare.

Oliver non è il figlio di Henry, ma solo un altro clone

Si scopre poi che Oliver non è in realtà il figlio di Henry, ma un suo clone. Inizialmente aveva creato questa copia di se stesso nel caso in cui la sua sposa non fosse soddisfatta del suo corpo invecchiato e volesse la versione più giovane di cui si era innamorata inizialmente. Tuttavia, a un certo punto, Henry è diventato possessivo dei duplicati della moglie e ha accecato Oliver per non dover condividere le sue creazioni con nessun altro. Solo il suo ego e la sua presunzione gli impediscono di uccidere anche Oliver, perché significherebbe uccidere una parte di sé.

Abbey Lee in Elizabeth Harvest
Abbey Lee in Elizabeth Harvest

Henry non considera i cloni come veramente vivi, quindi è logico che anche Oliver (che condivide i pensieri di Henry) abbia le stesse convinzioni. Ciò significa che quando inizia a sospettare che lui stesso possa essere un clone, il pensiero lo ripugna. Nel finale, intrappola dunque la quinta Elizabeth e le fa leggere il diario di Claire per avere conferma dei suoi sospetti sulle sue origini. Oltre ad avere la stessa attrazione per Elizabeth di Henry, ha anche la stessa vena sadica e non ha problemi etici a manipolare il sesto e ultimo clone perché lo ami e uccida l’altra copia.

L’ultimo clone inizia una nuova vita

Confusa dalle bugie e dalle manipolazioni di Oliver, l’ultimo clone uccide però accidentalmente il ragazzo e ferisce mortalmente la quinta versione di se stessa quando tenta di fuggire. In punto di morte, la quinta Elizabeth dice quindi alla versione sopravvissuta di leggere il diario di Claire e di scoprire da sola la verità. A differenza di Henry, che nutre un forte odio per se stesso ed è crudele e vendicativo nei confronti del suo clone, Elizabeth si preoccupa e solidarizza con le sue copie perché le ritiene (e crede di essere lei stessa) vittime innocenti delle loro bizzarre circostanze.

Non è dispettosa o arrabbiata per essere stata uccisa perché sa che la sesta Elizabeth ha fatto esattamente quello che avrebbe fatto lei stessa nella medesima situazione – come dichiara al clone nel film: “Io e te siamo uguali”. Dopo aver finalmente compreso la verità, la sesta e ultima Elizabeth lascia la casa per iniziare una nuova vita. Non più soggetta alle bugie o alla manipolazione degli altri, abbraccia il mondo reale e la realtà della sua esistenza, dichiarando di essere finalmente “sveglia”.

Gianmaria Cataldo
Gianmaria Cataldo
Laureato con lode in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza e iscritto all’Ordine dei Giornalisti del Lazio come giornalista pubblicista. Dal 2018 collabora con Cinefilos.it, assumendo nel 2023 il ruolo di Caporedattore. È autore di saggi critici sul cinema pubblicati dalla casa editrice Bakemono Lab.
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