Il genere dei film di vendetta ha avuto un’impennata di popolarità dopo il successo di Death Wish del 1974, e ha continuato ad avere successo anche in questi anni. Giustizia privata (qui la recensione) del 2009, ad esempio, è uno dei casi più interessanti, interpretato da attori del calibro di Gerard Butler e Jamie Foxx. Il film è incentrato sul Clyde di Butler, che ha assistito all’omicidio della moglie e della figlia davanti ai suoi occhi, ma dopo che il sistema ha lasciato andare il loro assassino a cuor leggero, giura una vendetta epica.
Giustizia privata pone dunque domande interessanti sul sistema giudiziario e gioca con le simpatie del pubblico. Dato tutto quello che ha subito il protagonista, è difficile non fare il tifo per lui, ma gradualmente diventa così mostruoso che gli spettatori si schierano in seguito con il Rice di Foxx. Detto questo, Rice ha deciso di essere clemente con l’assassino della famiglia di Clyde, il che ha portato in parte a tutto il pasticcio. La campagna di Clyde inizia quindi con la tortura e l’omicidio del suddetto assassino, ma nonostante l’arresto, riesce in qualche modo a colpire e uccidere altre vittime, come un giudice o l’assistente di Rice, Sarah.
Cosa succede nel finale di Giustizia privata
Giustizia privata rivela che Clyde ha lavorato per un periodo per la CIA ed è un esperto in grado di progettare e commettere omicidi elaborati. Rice si rende conto che deve essere stato un suo progetto se Clyde è stato mandato in isolamento. Insieme al detective Dunnigan (Colm Meaney, Con Air) scopre che Clyde possiede una proprietà vicino alla prigione in cui è detenuto e trova un tunnel che passa sotto di essa, costruito nel corso degli anni. Clyde usciva dunque di nascosto per commettere personalmente gli omicidi prima di tornare in cella.
Rice e Dunnigan apprendono che l’uomo ha intenzione di colpire il municipio e devono dunque trovare una bomba che ha piazzato lì per colpire il sindaco. Il film si conclude con Rice che cambia quindi le carte in tavola e incontra Clyde nella sua cella. Fa un ultimo appello all’uomo affinché smetta di fare quello che sta facendo e si arrenda, insistendo sul fatto che se attiverà la bomba, se ne pentirà per il resto della sua vita. Dichiara inoltre di non voler fare più accordi con gli assassini, cosa che Clyde aspettava da tempo di sentire.
Clyde afferma di aver preso comunque la sua decisione e attiva la bomba. Rice allora gli ripete che conviverà con questa sua scelta per tutto il resto della sua vita e, chiudendo la porta della cella, aggiunge “cioè per i prossimi ultimi 25 secondi“, allontanandosi di corsa. Shelton sentendo un rumore metallico provenire dal tunnel si accorge subito dopo che Rice ha collocato la bomba sotto il letto della cella e che non può nemmeno scappare dal tunnel, dato che il passaggio è stato bloccato da Dunnigan: l’ingegnere si siede sul letto e, guardando il braccialetto di sua figlia (unica cosa rimastagli), viene avvolto dalle fiamme.
Nell’epilogo viene mostrato un Rice provato dalla dura esperienza, che gli ha comunque insegnato a discernere le priorità nella vita ed a mettere il bene davanti a ogni cosa. Il film si conclude con una scena in cui finalmente Rice assiste al concerto di sua figlia, assieme alla moglie Kelly, lasciando così intendere che le sue priorità sono cambiate e cercherà ora di essere non solo un uomo migliore, ma anche un marito e un padre più affettuoso.
Il vero significato del finale di Giustizia privata
In molti film di vendetta di vigilanti, le persone che hanno subito un torto se la prendono con altri responsabili del loro dolore. Tuttavia, ciò che Clyde ha fatto è andato oltre e ha oltrepassato il limite, diventando a sua volta un mostro. Clyde non era semplicemente disposto a fare del male a coloro che avevano permesso a un assassino di cavarsela con una pena più lieve, ma era disposto a fare del male anche a chiunque lo ostacolasse. I danni collaterali non erano un problema, e lui era cattivo quanto l’assassino originale.
Clyde non poteva più essere considerato un eroe, anche se all’inizio era giustificato. Tuttavia, c’è un altro aspetto del finale che colpisce. Rice è in definitiva responsabile della rabbia di Clyde quando fa un accordo con un assassino. Alla fine, Rice dice di non scendere più a patti con gli assassini, compreso Clyde, ma nonostante ciò supera comunque il limite per un’ultima volta. Quando mette la bomba nella cella di Clyde, è di fatto lui ad ucciderlo, oltrepassando a sua volta il limite diventando lo stesso mostro che aveva cercato di fermare. Si può però immaginare che questo evento rimanga un unicum e che Rice passerà la sua vita a rimediare a questa macchia.
Giustizia privata ha quasi avuto un finale diverso
Il finale di Giustizia privata è quasi stato molto diverso da quello che si vede nel film. Sebbene sia l’unica area in cui critica e pubblico concordano nel ritenere che il film non sia stato all’altezza delle aspettative, il finale alternativo avrebbe potuto mettere d’accordo tutti. Il tema principale del film è il fallimento del sistema giudiziario e il modo in cui ha distrutto un uomo buono, portandolo a compiere azioni molto cattive. Anche quando era la vittima originaria, la sua punizione è stata peggiore di quella di coloro che hanno commesso i crimini originali, il che non è stato un buon messaggio da inviare alla fine.
Sembra che Giustizia privata sia passato attraverso diverse versioni prima che il regista F. Gary Gray decidesse per questo finale. Si diceva che Jamie Foxx avesse richiesto questo nuovo finale, in cui il suo personaggio uccideva Clyde per salvare i cittadini del municipio. Questo sembra non essere vero, ma c’era un finale diverso in cui Rice uccideva Clyde in un combattimento corpo a corpo. Questo finale si concludeva poi con l’arresto di Rice per omicidio, ma stringe poi un accordo con il nuovo procuratore distrettuale, il che significa che è diventato lui il nuovo Clyde. Questa conclusione eliminava il lieto fine di Rice e lo rendeva dunque il nuovo assassino.
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