La ragazza della palude: la vera storia che ha ispirato il film

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La storia vera che ha ispirato La ragazza della palude (qui la recensione) è diversa da quella proposta dal film, ma vi sono comunque alcuni elementi comuni che non possono essere ignorati. Come noto, il film del 2022 ha adattato l’omonimo romanzo best-seller del 2018 di Delia Owens, che pur essendo un romanzo di fantasia vanta un forte legame con la vita reale della Owens. Il racconto ha per protagonista Kya (Daisy Edgar-Jones), accusata di aver ucciso il suo ex fidanzato violento, Chase Andrews. Kya è una ragazza che vive nella Carolina del Nord ed è costretta a crescere da sola fin da piccola. Sebbene sia completamente ostracizzata dalla città, ottiene l’attenzione di due uomini, Tate e Chase.

Dopo la morte di Chase, Kya viene dunque accusata di omicidio, ma La ragazza della palude si conclude con la sua assoluzione. Anche se in realtà Kya non era innocente (come sveliamo nella nostra spiegazione del finale), è difficile non fare il tifo per lei dopo tutto quello che Chase le ha fatto passare. Il film intreccia dunque una storia complicata che potrebbe in un certo senso essere legata alla vita reale dell’autrice Delia Owens. Proprio come Kya, la Owens è infatti un’autrice che ha preso una tragedia e l’ha trasformata in qualcosa di più grande di lei. Anche se non è indispensabile per la visione del film, conoscere la storia vera che sembra aver ispirato questo racconto aggiunge un ulteriore livello alla trama.

 

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La ragazza della palude è basato su una storia vera? Diversi eventi reali della vita di Delia Owen hanno ispirato il racconto

La vera storia di La ragazza della palude è più una serie di ispirazioni reali che un singolo evento specifico. Nei registri pubblici non sembra esserci una donna che, come il personaggio di questo racconto, abbia vissuto da sola in una palude e sia stata dichiarata non colpevole di aver ucciso un uomo ma, come anticipato, ci sono collegamenti con il passato della Owens. Prima di diventare autrice, Delia Owens e l’allora marito Mark lavoravano come ambientalisti in Africa. Anche il figliastro di Delia e il figlio di Mark, Chris, viveva con loro in Africa.

La ragazza della palude storia vera
Taylor John Smith e Daisy Edgar-Jones in La ragazza della palude. Foto di Michele K Short/Michele K Short – © 2021 CTMG, Inc.

Il loro lavoro si concentrava sul salvataggio degli elefanti dai bracconieri in Zambia e, all’epoca, facevano parte di un documentario speciale della ABC che seguiva i loro sforzi di conservazione. Il documentario, intitolato Deadly Game: The Mark and Delia Owens Story, riprendeva Mark mentre istruiva gli scout a sparare ai bracconieri che entravano nel parco nazionale. Questo potrebbe far parte della storia vera di La ragazza della palude, poiché gli sforzi di conservazione hanno trasformato il documentario in un’indagine di cronaca nera quando un presunto bracconiere è stato ucciso dopo essere entrato in un campeggio.

Dopo la messa in onda dell’episodio, il governo dello Zambia ha aperto un’indagine per omicidio ancora irrisolta. Le indagini successive hanno rivelato che il figlio Chris aveva presumibilmente sparato due dei tre colpi al presunto bracconiere, ma l’intera famiglia ha negato il coinvolgimento nella sparatoria. Anzi, Delia ha affermato che Chris non si trovava in realtà nell’accampamento in quel momento, ma è stato scambiato per un operatore di ripresa con lo stesso nome, Chris Everson. Quest’ultimo sostiene che Mark aveva portato lui stesso, Chris Owens e un altro esploratore sul posto e che Mark li aveva poi abbandonati.

Everson sostiene poi che quando il bracconiere è arrivato, Chris Owens ha sparato un colpo. Sempre Everson riferisce poi di aver ripreso l’esploratore che sparava un secondo colpo, seguito da un terzo colpo sparato da Owens. Un giorno, però, il filmato è scomparso dalla tenda, per poi riapparire misteriosamente in seguito. Questa complessa storia può essere molto lontana dall’ambientazione palustre del libro e del film, ma ci sono alcuni chiari parallelismi, tra cui una morte e una difficile indagine per cercare di scoprire la verità su ciò che è accaduto.

La ragazza della palude cast
Jojo Regina in La ragazza della palude. Foto di Michele K. Short/Michele K Short – © 2021 CTMG, Inc.

La spiegazione dell’ispirazione per La ragazza della palude

Alcuni elementi della storia vera di La ragazza della palude fanno dunque pensare che il racconto sia stato ispirato da una tragedia realmente accaduta. Sebbene non si tratti dello stesso scenario, il fatto che un bracconiere senza nome, intenzionato a fare del male agli animali di un parco nazionale, venga trovato morto potrebbe essere considerato da alcuni giustificato per proteggere gli animali. Se Chris ha teoricamente sparato al bracconiere, l’ha anche fatta franca. Anche se le decisioni di Kya in La ragazza della palude non erano motivate esclusivamente (o addirittura principalmente) dal desiderio di proteggere le paludi, la domanda se il fine giustifica i mezzi rimane la stessa.

Proprio come Kya ha lasciato un biglietto che prova la sua colpevolezza, anche Mark avrebbe lasciato un biglietto, riportato nel documentario, in cui diceva: “Due bracconieri sono stati uccisi e uno ferito… ci stiamo solo scaldando”. Gli autori, come Delia Owens, spesso attingono a esperienze personali quando scrivono, quindi è anche possibile che la storia vera di La ragazza della palude sia tecnicamente basata sulla misteriosa morte del bracconiere, indipendentemente dal fatto che la sua famiglia fosse effettivamente coinvolta o meno. Da questo punto di vista, il film può essere considerato è una storia vera, ma non quando si entra nel merito della narrazione.

Cosa il film ci racconta di vero

Dal momento che la controversa storia vera di La ragazza della palude è probabilmente basata su questo violento incidente di conservazione degli animali, vale la pena notare che la conservazione di essi si è trasformata in un affare sanguinoso nel corso degli anni. Anche se non è una pratica diffusa negli Stati Uniti, le protezioni contro i bracconieri si sono trasformate in tattiche militari quando il problema è sfuggito di mano. Secondo lo Smithsonian, l’ex commando israeliano Nir Kalron ha venduto le sue tecniche militari ai conservazionisti di tutta l’Africa per combattere i bracconieri.

Il bracconaggio moderno è un’impresa criminale altamente organizzata e gli ambientalisti hanno dovuto ingegnarsi per tenere al sicuro i loro animali, purtroppo ricorrendo a tattiche militari. I bracconieri hanno ucciso ben 100.000 elefanti tra il 2010 e il 2012, e vale la pena notare che le operazioni di bracconaggio sono spesso legate ad altre imprese criminali. Sebbene le misure militari possano sembrare estreme in superficie e per alcuni sia strano che La ragazza della palude sia basato su una storia vera di un incidente violento riguardante la conservazione degli animali, uno sguardo più approfondito agli eventi li contestualizza.

La ragazza della palude spiegazione finale
Daisy Edgar-Jones in La ragazza della palude. Foto di Michele K. Short – © 2022 CTMG, Inc.

Cosa ha ispirato Delia Owens nella stesura del libro

Sebbene la storia vera sia diversa da quella del romanzo e del film, la scrittrice Delia Owens ha usato questo insieme di sue esperienze di vita per comporre il racconto struggente di Kya. In un’intervista a BookBrowse, la Owens ha parlato della scrittura di La ragazza della palude e di quali elementi sono stati tratti dalla sua vita personale. Una parte sorprendente della storia, dell’ambientazione, dei temi e dei personaggi è stata dettata dalle esperienze personali della Owens: dalla palude della Carolina del Nord (che è un personaggio a sé stante) ai difetti di Kya, dovuti al fatto di aver vissuto in isolamento, hanno trovato una radice negli incontri della Owens.

Alla domanda sul perché sia stata scelta una palude costiera per l’ambientazione, la Owens ha poi spiegato l’importanza della natura nell’ambito della storia complessiva, in quanto è diventata praticamente il genitore di Kya dopo la morte della madre, e osserva che non c’è davvero insegnante più grande della natura stessa. Tuttavia, per quanto riguarda l’ambientazione, la Owens ha dichiarato di aver scelto la palude perché la conosce bene: “Ho scelto la palude costiera perché avevo una certa familiarità con essa e conoscevo molto bene altre paludi e acquitrini degli Stati del Sud. Da ragazza andavo in campeggio in canoa con mia madre nella palude di Okefenokee e in altri luoghi selvaggi”.

Il periodo trascorso da Owens come ricercatore in aree remote dell’Africa ha poi influenzato anche le esperienze del personaggio di Kya, cresciuto in isolamento. In questo modo, la storia vera dietro La ragazza della palude è uno specchio degli incontri della Owens. La scrittrice afferma infatti che gran parte della sua vita adulta è stata trascorsa in completo isolamento, tra il vivere nel deserto del Kalahari per sette anni e l’avere un proprio campo nel Luangwa: “So cosa significa essere soli. […] So come l’isolamento possa farti sentire insicuro e inadeguato. So cosa vuol dire evitare le persone quando si va in città perché non si appartiene”.

La ragazza della palude
Daisy Edgar-Jones in La ragazza della palude.

Alcuni elementi della storia di La ragazza della palude hanno suscitato polemiche

Come la stessa storia vera, anche il libro/film e la stessa autrice sono stati oggetto di controversie. L’incidente descritto in Deadly Game: The Mark and Delia Owens Story ha portato solo problemi alla famiglia, e non ha aiutato il fatto che la Owens abbia incluso un personaggio principale colpevole di omicidio ma poi assolto. Ci sono dei parallelismi tra il crimine di Kya e quello del marito e del figliastro della Owens, Mark e Chris, in quanto entrambe le vittime erano responsabili di azioni riprovevoli, anche se questo ovviamente non giustifica l’omicidio agli occhi della legge.

Tuttavia, ci sono parti della storia vera che sono più sinistre di quanto inizialmente lasciato intendere, e i parallelismi tra Kya e Owens non aiutano la sua colpevolezza nella vicenda. La storia di Mark e Delia Owens ha infatti portato a un’indagine della polizia zambiana e Mark Owens sarebbe stato coinvolto in una piccola milizia di guardiacaccia che ha effettuato un’acquisizione militarizzata dell’area di conservazione. Mark è stato anche accusato di aver organizzato un raid aereo contro i bracconieri, mentre Chris Owens avrebbe picchiato i guardiacaccia come forma di controllo. Una vicenda dunque complessa, ancora oggi senza risoluzione e che ha dunque a suo modo ispirato questo film.

Gianmaria Cataldo
Gianmaria Cataldo
Laureato con lode in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza e iscritto all’Ordine dei Giornalisti del Lazio come giornalista pubblicista. Dal 2018 collabora con Cinefilos.it, assumendo nel 2023 il ruolo di Caporedattore. È autore di saggi critici sul cinema pubblicati dalla casa editrice Bakemono Lab.
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