“E se le droghe sbloccassero poteri altrimenti inacessibili?” Con questa singolare tesi, mai presa in considerazione prima, Limitless, diretto da Neil Burger, ha fatto il suo ingresso trionfale nelle sale nel 2011. Il film si inserisce con originalità nel filone del thriller psicologico e fantascientifico, mescolando sapientemente elementi del cinema d’azione con un racconto che affonda le radici nelle ossessioni contemporanee per l’intelligenza, il successo e il potere. La pellicola si basa sul romanzo Territori oscuri di Alan Glynn e ruota attorno ad una misteriosa pillola, l’NZT-48, che promette di sbloccare il pieno potenziale della mente umana.
Il film si basa infatti fortemente sulla vecchia teoria secondo cui gli esseri umani utilizzano solo il 15-20% del loro cervello alla volta e che il nostro vero potenziale potrebbe essere sbloccato se solo utilizzassimo tutto il cervello (un po’ quello che viene espresso anche in un film simile quale Lucy). Un’idea affascinante che alimenta il ritmo incalzante del film, tra sequenze adrenaliniche e riflessioni più cupe sul prezzo da pagare per il “successo facile”. Ciò che rende però Limitless un racconto particolarmente avvincente è il modo in cui riesce a trasformare una premessa fantascientifica in una metafora potente dei desideri e delle paure legate alla società moderna.
Nel prosieguo dell’articolo ci concentreremo proprio sul finale di Limitless, un epilogo ricco di tensione che ha diviso pubblico e critica. Esamineremo i principali colpi di scena che lo caratterizzano, cercando di spiegare come Eddie riesca – o sembri riuscire – a liberarsi dalla dipendenza dal farmaco e a mantenere il potere conquistato. Analizzeremo inoltre il significato più profondo del finale, alla luce delle tematiche affrontate dal film, e come questo apra interrogativi sul vero costo dell’ambizione e della ricerca del potere assoluto.
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La trama di Limitless
Protagonista del film è Eddie Morra (Bradley Cooper), un giovane scrittore newyorkese in piena crisi professionale e personale. La sua ragazza Lindy (Abbie Cornish), stanca dei suoi fallimenti, decide di lasciarlo. La sua vita cambia però improvvisamente quando un amico gli fa provare l’NZT-48, una rivoluzionaria sostanza farmaceutica ancora in fase di sperimentazione, in grado di aumentare incredibilmente le potenzialità del cervello umano. Assunta la droga, Eddie è in grado di ricordare tutto ciò che ha letto, visto o sentito. Le sue nuove capacità deduttive, di apprendimento, di memorizzazione e di socializzazione, lo spingono a tentare la fortuna nel mondo della Borsa.
Presto inizia a fare meraviglie a Wall Street, dove la sua abilità attira l’attenzione di Carl Van Loon (Robert De Niro), un potente magnate della finanza che, dopo averlo messo alla prova, gli offre la possibilità di negoziare la più grande fusione della storia. La droga ha però degli effetti collaterali che peggiorano dopo ogni assunzione. Eddie scopre che in determinati momenti, non ricorda nulla di quello che ha fatto, visto o sentito. Il peggio è che ancora non è consapevole del fatto che alcune persone sono ora pronte a fare qualsiasi cosa per mettere le mani sul suo stock di NZT.
La spiegazione del finale del film
Verrso il suo finale Limitless, la tensione raggiunge il culmine mentre Eddie Morra si trova in una posizione sempre più pericolosa. In un momento cruciale, il mafioso Gennady (Andrew Howard) riesce a irrompere nell’appartamento di Eddie e lo costringe a difendersi in uno scontro violento. Con un gesto disperato, Eddie inganna Gennady, gli sottrae una dose e, alimentato dall’NZT-48, riesce a ribaltare la situazione, uccidendolo e sfuggendo all’assalto. Con le ultime scorte del farmaco, Eddie si dedica poi a trovare una soluzione definitiva per non essere più schiavo della sostanza.
La scena finale si svolge un anno dopo: Eddie è ormai un uomo di successo, lanciato in politica e presentato come futuro senatore. Carl Van Loon lo incontra per proporgli un’alleanza, credendo che Eddie sia ancora dipendente dall’NZT-48 e quindi facilmente manipolabile. Ma Eddie lo sorprende: afferma di aver usato le sue risorse per sintetizzare il farmaco, eliminando gli effetti collaterali e interrompendo la dipendenza. Anzi, sostiene di aver ormai integrato le capacità acquisite in modo permanente. Nella scena conclusiva, Eddie dimostra la sua brillantezza: anticipa le parole di Van Loon e mostra padronanza assoluta di ogni situazione, lasciando il magnate spiazzato e impotente davanti al suo ex protetto.
Dal punto di vista tematico, il finale di Limitless rappresenta dunque l’apice della riflessione del film sui limiti della conoscenza e sul prezzo del potere. Eddie, che all’inizio era un uomo fallito e insicuro, arriva a un punto in cui la sua intelligenza sembra sconfinata, ma ciò avviene dopo un percorso costellato di compromessi morali, pericoli letali e perdita di controllo. La sua vittoria finale è ambigua: da un lato ha superato la dipendenza e ha trasformato la droga in uno strumento definitivo di crescita, dall’altro ha abbracciato un mondo in cui il potere si ottiene a costo della propria umanità e con scelte discutibili.
Il film lascia volutamente il dubbio sul vero stato di Eddie: ha davvero sconfitto la dipendenza o sta solo mascherando il suo bisogno per mantenere il potere? Questo finale sottolinea come Limitless non sia soltanto un thriller adrenalinico, ma un’allegoria sulla brama umana di superare i propri limiti naturali. Eddie incarna la tensione tra il desiderio di realizzazione e il rischio di perdersi lungo il cammino, mostrando come la corsa verso il successo possa trasformarsi in una spirale inarrestabile che, pur apparendo vittoriosa, lascia dietro di sé interrogativi inquietanti.