Gli appassionati dell’horror conoscono bene i crimini reali che hanno ispirato alcuni dei killer più prolifici del genere, tanto che alcuni si chiedono se Longlegs di Osgood Perkin sia ispirato a serial killer realmente esistiti. Interpretato da Nicolas Cage, il killer protagonista e il mistero che lo circonda sono al centro di Longlegs. Longlegs segue Maika Monroe nei panni dell’agente dell’FBI Lee Harker, che si unisce alle indagini e inizia a indagare attivamente sul killer e sul suo inaspettato legame con la sua vita. Cage conferisce al personaggio un tocco inquietante, donandogli un mix spaventoso di allegria e volume che lascia il pubblico a disagio.
Molti altri serial killer dei film horror sono stati ispirati, direttamente o in parte, da storie di vita reale, con personaggi famigerati come Ted Bundy così prolifici da finire per essere adattati direttamente sul grande schermo. Sebbene il killer di Nicolas Cage in Longlegs sia volutamente diverso da quel tipo di personaggi, potrebbero esserci alcune influenze di un’epoca famigerata di crimini reali e panico morale che aiutano a spiegare la concezione del personaggio e il suo modus operandi.
Longlegs non è ispirato a un caso di serial killer realmente accaduto
Longlegs è un personaggio completamente immaginario, il che lo rende ancora più spaventoso
Longlegs non è direttamente ispirato a nessun serial killer realmente esistito. Nel film, Longlegs, interpretato da Nicolas Cage, è un misterioso serial killer che da anni prende di mira delle famiglie. Il Longlegs di Cage è una figura inquietante ogni volta che appare sullo schermo, operando nell’ombra ed evitando qualsiasi identificazione da parte delle autorità. Il suo unico contatto con loro è una serie di lettere scritte in codice, che danno il via a una lunga caccia all’uomo che culmina in Longlegs. Tuttavia, Longlegs non è direttamente basato su un killer specifico, e i suoi omicidi nel Pacifico nord-occidentale non sembrano trarre ispirazione diretta dalla vita reale.
Questo distingue Longlegs da altri famosi serial killer cinematografici come Buffalo Bill de Il silenzio degli innocenti o Norman Bates de Psycho, che hanno tratto ispirazione diretta da storie di crimini reali. Sebbene Buffalo Bill fosse un personaggio di fantasia, era influenzato dai crimini specifici di Ed Gein, Ted Bundy e Gary M. Heidnik. Al contrario, Longlegs è una creazione unica del film che condivide il suo nome, conferendogli un carattere imprevedibile. Ciò ha permesso ai realizzatori del film di offrire una visione completamente unica del concetto e di dare a Nicolas Cage un personaggio totalmente originale con cui recitare.
Longlegs ha somiglianze con molte storie di crimini reali
Il panico satanico degli anni ’80 e ’90 potrebbe aver influenzato alcuni elementi di Longlegs
Sebbene Longlegs non tragga ispirazione diretta da alcun serial killer reale, il film utilizza alcuni dei tratti e degli attributi che si riscontrano spesso in quell’archetipo. L’ambientazione degli anni ’90 di Longlegs e l’attenzione prolungata alle intenzioni sataniche dietro le sue azioni richiamano il panico satanico. Iniziato negli anni ’80 e proseguito per tutto il decennio successivo, il panico satanico è stato un fenomeno di allarmismo morale globale particolarmente diffuso negli Stati Uniti.
Sebbene molti elementi di questa isteria culturale siano stati successivamente smentiti, ci sono stati alcuni killer reali di quell’epoca le cui credenze sataniche potevano essere viste come un parallelo diretto con l’ideologia satanica di Longlegs. Killer come la Chicago Ripper Crew e Richard Ramirez (alias il Night Stalker, che compare anche nel film horror del 2024 MaXXXine) professavano tutti tendenze sataniche che, secondo loro, avevano ispirato le loro azioni. Sebbene Longlegs non sia direttamente ispirato a nessuno di loro, il killer protagonista sembra condividere la loro motivazione.
Il regista di Longlegs ha volutamente evitato di ispirarsi alla vita reale
Osgood Perkins non era interessato a utilizzare Longlegs per realizzare un film basato su un crimine reale
Secondo lo sceneggiatore e regista Osgood Perkins, non ha mai voluto che Longlegs fosse troppo simile a una storia vera. Durante un’intervista con Games Radar, Perkins ha rivelato che in realtà non gli piacciono le storie vere. Ha spiegato che Longlegs “non potrebbe essere più romanzato e totalmente inventato. Questo è parte del divertimento [per] me… Onestamente, è parte di ciò che lo rende leggero per me. Non mi interessa ciò che fanno questi malati. Per me è un tipo diverso di poesia, capisci, ed è totalmente frutto della fantasia”.
Il risultato è che Longlegs è completamente diverso dalle altre storie di serial killer, il che alla fine gioca a favore del film. Invece di remixare la storia o di essere direttamente influenzato da un singolo killer, Longlegs è in grado di esistere come opera a sé stante. Ciò permette al film di mantenere anche la sua forte attenzione ai personaggi e il mistero centrale, poiché è libero da qualsiasi peso naturale che deriva dall’associare direttamente il film a un caso o a un killer specifico. Longlegs trae vantaggio dal non essere basato su alcuna storia criminale reale, anche se abbraccia idee simili.