L’ufficiale e la spia: la vera storia dietro al film

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Il regista premio Oscar Roman Polanski, dopo aver portato al cinema nel corso dell’ultimo decennio film come L’uomo nell’ombra, Carnage e Quello che non so di lei, nel 2019 ha firmato la regia di L’ufficiale e la spia (qui la recensione), il cui titolo originale è J’accuse. Affermatosi come una delle sue opere recenti più apprezzate, premiate ma anche controverse, il film è un dramma storico che ripercorre un evento che sconvolse la società di fine Ottocento. Polanski, tuttavia, riprende questo celebre episodio storico per farne un racconto il cui eco si può ritrovare anche nella nostra contemporaneità.

 

Tratto dall’omonimo romanzo del 2013 di Robert Harris, che firma qui la sceneggiatura insieme a Polanski, il film racconta delle indagini del tenente colonnello Georges Picquart volte a far luce sul celebre affare Dreyfus. Alfred Dreyfus, capitano dell’esercito francese, venne infatti dichiarato colpevole di alto tradimento nel 1894 e condannato all’esilio. Questa vicenda, tuttavia, non mancò di suscitare perplessità in Francia, specialmente per via delle prove presentate e tutt’altro che schiaccianti e, in maggior misura, per via del credo ebraico di Dreyfus. Partendo da questa complessa vicenda, Polanski parla al pubblico del presente, mettendolo in guardia dalle accuse prive di un fondamento verificabile.

Presentato con clamore al Festival di Venezia, dove ha poi vinto il Gran Premio della giuria, L’ufficiale e la spia è un avvincente racconto alla scoperta di un caso che sconvolse l’Europa e anticipò gli orrori antisemiti della prima metà del Novecento, ma è anche un atto d’accusa nei confronti di coloro che accusano offendendo la verità. Prima di intraprendere una visione del film, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla vera storia qui raccontata. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

L’ufficiale e la spia: la trama e il cast del film

La vicenda narrata dal film si apre nel 1894, quando il militare di origini ebree Alfred Dreyfus viene accusato di alto tradimento come spia dei tedeschi. Degradato sulla pubblica piazza e condannato all’esilio, egli sembra un caso chiuso e destinato ad essere dimenticato. Il tenente colonnello Georges Picquart, promosso a capo dell’unità di controspionaggio militare, inizia però ad indagare sul caso Dreyfus, accorgendosi di come la fuga di notizie continui nonostante il suo isolamento. L’ufficiale si convince dunque che il suo collega è stato accusato ingiustamente e che la spia è ancora tra loro. Desideroso di giustizia e di verità, Picquart inizia a indagare per anni, scontrandosi con il suo stesso Paese e con il rischio di compromettere la sua stessa carica militare.

Originariamente Polanski aveva espresso il desiderio di realizzare il film con un cast di attori hollywoodiani, ma preferì infine affidarsi ad interpreti francesi e dunque di far recitare in tale lingua l’intero film. Nei panni del tenente colonnello Georges Picquart si ritrova così il premio Oscar Jean Dujardin, mentre nei panni del capitano Alfred Dreyfus vi è Louis Garrel, sottopostosi ad ore di trucco per poter assomigliare maggiormente al vero Dreyfus. Entrambi sono poi stati candidati rispettivamente come miglior attore e miglior attore non protagonista ai premi César. Completano il cast gli attori Emmanuelle Seigner nei panni di Pauline Monnier, Grégory Gadebois in quelli del maggiore Hubert-Joseph Henry e Mathieu Amalric per il criminologo Alphonse Bertillon.

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L’ufficiale e la spia: la vera storia dietro il film

Il cosiddetto Affare Dreyfus fu il maggiore conflitto politico e sociale della Francia di fine Ottocento. Questo ha inizio con l’accusa nel 1894 di alto tradimento nei confronti di Alfred Dreyfus, capitano alsaziano di origine ebraica. Un documento appartenente a Maximilian von Schwartzkoppen, addetto militare tedesco a Parigi, riportava in modo evitende di come alcune informazioni militari segrete dell’esercito francese fossero state riportate all’esercito tedesco. Tra i sospettati, le accuse ricaddero ben presto su Dreyfus, la cui calligrafia sembrava coincidere con quella della spia. Il processo nei suoi confronti si svolse evidentemente in modo imparziale e Dreyfus venne condannato all’unanimità sulla base di prove mai realmente verificate.

Deportato nell’Isola del Diavolo, un isolotto al largo della Guyana francese, Dreyfus rimase lì in esilio e la sua storia sembrò conclusa. Il colonnello dei servizi segreti George Picquart si interessò però alla vicenda e riuscì ad entrare in possesso di alcuni documenti che sembravano scagionare Dreyfus e individuare in Ferdinand Walsin Esterhazy il vero traditore. A partire da quella convinzione Picquart intraprese un’accesa battaglia per far riesaminare il caso Dreyfus in modo imparziale. I suoi superiori, tuttavia, erano fortemente contrari a questa sua volontà, poiché significava dover ammettere di aver perpetrato degli errori particolarmente gravi. Alla causa di Picquart si unirono però diverse personalità, tra cui il celebre scrittore Emile Zola, che il 13 gennaio del 1989 pubblico sull’Aurore il celebre articolo J’Accuse.

Indirizzato al Presidente della Repubblica, in questo Zola sosteneva la ricerca assoluta della verità e della giustizia, facendo i nomi di quanti si erano macchiati di menzogna e negligenza. Con il paese spaccato in due sulla vicenda, il maggiore Hubert-Joseph Henry ammise infine di aver falsificato molti dei documenti contro Dreyfus. Ciò costrinse a riaprire ufficialmente il processo del 1894, anche per via della dichiarazione di Esterhazy, il quale sembrò confessare di essere stato lui a scrivere il famoso bordereau in cui si ritrovano le informazioni trasmesse all’esercito tedesco. A Dreyfus venne quindi offerta la libertà nel 1899, ma solo nel 1906 venne reintegrato nell’esercito. A quel punto, però, la sua carriera era irrimediabilmente stata rovinata.

Il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di L’ufficiale e la spia grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Infinity, Apple iTunes, Amazon Prime Video e Tim Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 7 gennaio alle ore 21:20 sul canale Rai 3.

Fonte: IMDb

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